Castelli Romani
Frascati, Libri in Osteria: Luigi Contu presenta “I libri si sentono soli”
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5 mesi agoon
“… i libri vivono una vita propria che si incrocia con la nostra … vanno vissuti, curati, consumati … devi continuare a viverli anche dopo che hai finito di leggerli … i libri si sentono soli …”
È racchiuso in queste poche righe il senso dell’avventura vissuta dal direttore dell’ANSA, Luigi Contu, durante il trasloco della monumentale libreria di famiglia che diventa lo spunto del suo libro: I libri si sentono soli.
Un viaggio che, come dice la professoressa Cristina Lardo, intervenuta ieri alla presentazione del libro nel salotto letterario di Libri in Osteria a Frascati dalla sempre elegantissima e raffinatissima, Emanuela Bruni, “apre molte dimensioni, corsi e squarci” riuscendo ad avere un carattere multimediale che poi diventa “storia di famiglia” e storia di un mondo, quello dei libri, che vive le stesse dimensioni umane e conclude, citando Umberto Eco “chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni” istigando alla lettura.
Come mai questa copertina? Chiede Emanuela Bruni a Luigi Contu
“Tutto nasce per caso, per destino – dice Luigi Contu – Cercai sul web varie immagini con vari chiavi di ricerca e poi mi imbatto, per caso, in un quadro venduto all’asta. Un quadro di Giacomo Balla che mio nonno Rafaele conobbe e sapete come si intitola? Gli stati d’animo dei libri, il completamento in immagini di quello che ho scritto”.
Un applauso ed un sorriso dei tantissimi intervenuti ringrazia di questo ulteriore mirabile racconto.
Ma stasera spetta al giornalista frascatano, Achille Nobiloni, interloquire direttamente con il direttore Contu e lo fa da lettore attento: “… non mi ero mai soffermato sui sentimenti dei libri”, dice commosso Nobiloni ed aggiunge che il libro di Luigi Contu “… no è né un saggio né un romanzo ma un giornale di bordo, una autobiografia di famiglia che è, nello stesso tempo, un compendio di storia … che eleva il livello di emozioni nei lettori attraverso una continua scoperta alla quale si aggiunge un ritrovamento di storie, di situazioni, di paesaggi”.
Ma come nasce il libro? – chiede ancora Emanuela Bruni.
“Tutto accade, spiega Luigi Contu, da un appunto di mio padre in cui mi fornisce le indicazioni su come muovermi nella sconfinata biblioteca che mio nonno, suo padre Rafaele, gli aveva lasciato in eredità. E questo appunto diventa determinante nel momento in cui debbo, per una serie di ragioni, cambiare casa e trasferire tutta questa quantità di libri”
La chiama “una grande avventura” perché “nel mettere a posto e lasciando appunti di questo mio lavoro mi imbatto nel mio collega, Mario Calabresi, il quale si rende conto che quei fogli sparsi sono essi stessi un libro” ed allora … “… quei fogli prendono vita partendo dai primi libri sulla Storia della Sardegna e mi accorgo – aggiunge commosso – che quei libri che avevo lasciato inaridire sugli scaffali riprendono vita”
“Sapete cosa mi ha più colpito dei commenti ricevuti? In molti sono stati colpiti dal sentimento che esce fuori”.
L’emozione stasera esce fuori con tutta l’enfasi che merita lasciando noi pubblico in uno stato di attenzione massima accentuata dalla estrema attenzione per le parole che escono dalla voce emozionata da Luigi Contu.
Quello che stasera esce fuori da questo mirabile incontro nel salotto di Libri in Osteria non è solo uno spaccato di vita personale ma la Storia di una regione, di un paese, e di una famiglia attraverso queste pagine di vita.
Ma l’emozione più grande si ritrova quando Achille Nobiloni chiede: Luigi, come è cambiato il rapporto con i figli che sono stati i tuoi “aiutanti” in questa impresa?
“Mi vedono in un modo diverso. Sono partiti come manovali e poi si è creata un’atmosfera magica, un avvicinarsi attraverso un grande gioco di squadra con i libri, con le emozioni che questi trasmettono e poi il capolavoro avviene con una poesia inedita di Ungaretti che mia figlia ritrova tra le polverose pagine di mio nonno”.
Stasera questa magia e queste emozioni percorrono la piazzetta dell’Olmo a Frascati ed in questo clima di serenità Luigi Contu racconta un aneddoto che lo ha profondamente sorpreso:
“Qualche mese fa mi viene consegnato il premio Cambosu. Con i miei figli approfittiamo di fare questo viaggio insieme in una Sardegna invernale che mostra ancora di più il suo fascino nascosto. Alla fine della premiazione mi si avvicina una ragazza e mi chiede se fossi io Luigi Contu. Al mio si prende di corsa il telefono, chiama la mamma ed urla “è identico a suo nonno”. Gli chiedo come mai lo conoscesse e mi dice di avere letto una sua lettera e me la mostra, poi chiedo se ne avesse un’altra. Sapete alla fine cosa scopro? Che questa ragazza oggi possiede più di 4000 lettere originali di mio nonno: una vera e propria sorpresa che nasce insperata come insperato era questo libro”.
L’applauso corale è il giusto tributo a questo momento di emozione e commozione.
A conclusione il pensiero più delicato arriva dalle parole della professoressa Novella Belucci che ricorda un suo caro amico, recentemente scomparso, che viveva con la stesso pensieri di non voler, dice commossa “lasciare soli i libri”.
“I libri hanno corpo, hanno vita, hanno un loro posto, una loro corrispondenza tra noi e loro” dice la professoressa Bellucci ed il nostro dovere è “trovare per loro un erede capace di capire la loro vita”.
Questo è il grazie che stasera Libri in Osteria lascia nelle mani di Luigi Contu; un grazie sincero premiato alla fine da un graditissimo dono di Achille Nobiloni nelle mani del direttore dell’Ansa: una copia originale della “Lettera su Eupalino” di nonno Rafaele Contu.
Stasera i libri hanno trasmesso emozioni ad una platea di donne e uomini che sanno ancora emozionarsi nello sfogliare pagine che il tempo ha scandito e tornano, ancora una volta, a prendere vita.
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