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FRASCATI: IL LIBRO DI CAMILLO SCOYNI FA DA APRIPISTA AL “FESTIVAL DEL GIALLO”

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Tempo di lettura 3 minuti Boom di presenze alla presentazione del libro “Il male sulle scarpe” che ha visto come ospite d’onore il Prefetto Francesco Tagliente

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Redazione

Frascati (RM) – Successo di presenze per la presentazione del libro del giornalista RAI Camillo Scoyni alla sala degli Specchi presso il Comune di Frascati. Il racconto, presentato dalla giornalista de Il Tempo e direttore de L’Osservatore d’Italia Chiara Rai e dal giornalista RAI de La Vita in Diretta Lorenzo Lo Basso, ha suscitato interesse e complimenti. All’evento di venerdì 23 ottobre hanno partecipato diversi illustri ospiti primo fra tutti il già Questore di Firenze e Roma, Prefetto Francesco Tagliente.

Presenti anche le forze dell’ordine e la dottoressa Candida Mucci, dirigente della Polizia Criminale ma anche il comandante dei Carabinieri della Compagnia di Frascati il Capitano Melissa Sipala oltre al sostituto Commissario Emanuela Surace della Polizia di Stato di Frascati.

Il motivo della presenza consistente delle forze dell’ordine è stato dovuto anche al fatto che il racconto di Scoyni ha come protagonista principale un dirigente della polizia di Stato che inizierà una caccia sfrenata a un serial killer autore di una strage in una gioielleria di via Marco Antonio Colonna a Roma.

“Sono molto entusiasta – ha commentato l’autore del libro Camillo Scoyni – per il grande consenso e partecipazione che ho trovato nella splendida città di Frascati”. La presentazione del libro è servita come spunto all’amministrazione del Sindaco Alessandro Spalletta, che ha personalmente dato il benvenuto agli ospiti, per dare vita ad una serie di eventi all’interno di una rassegna di giallo promossa e ideata dal consigliere di maggioranza con delega alla Cultura el Comune di Frascati Francesca Neroni grazie al prezioso contributo del responsabile della comunicazione del Comune Massimiliano Bianconcini.

Molto interessante l’intervento del Prefetto Francesco Tagliente il quale ha anche approfondito il tema delle investigazioni e strumenti che vengono utilizzati dalle Forze dell’Ordine: “Camillo Scoyni, autore del romanzo “Il male sulle scarpe”- ha commentato Tagliente –  fotografa la scena del crimine: i corpi senza vita del titolare e dei dipendenti vengono ritrovati dagli uomini dei Vigili del Fuoco. Emerge subito un particolare raccapricciante: l’assassino, prima di uccidere a sangue freddo il proprietario, gli ha versato in bocca dell’oro fuso, rifacendosi a un episodio della Bibbia. Aggiunge che sulla scena del delitto compaiono biglietti con oscure profezie sull’ira di Dio e sull’imminente catarsi del mondo, accanto a complicate formule fisiche. Camillo Scoyni scrivendo il giallo “Il male sulle scarpe” vola alto e si proietta nel futuro, forse consapevole che quando ci troviamo di fronte a un omicidio caratterizzato da efferatezza, violenza eccessiva, impeto e apparente assenza di una motivazione, può essere utile una analisi del profilo criminale.

Per la ricerca degli indizi, delle tracce e dei testimoni silenziosi dell’iter criminale e per capire il rapporto tra la vittima, l’aggressore e l’ambiente, per il giornalista-scrittore, sembra essere importante guardare il luogo del crimine, dal punto di vista logico-comportamentale-investigativo.

Tornando alla domanda sugli strumenti di investigazione nelle indagini sugli omicidi – prosegue il Prefetto –  premetto che le attuali metodologie di azione degli organi investigativi sono in linea con il progresso tecnologico ed in grado di reggere il confronto con una criminalità sempre più agguerrita e spesso dotata di mezzi sofisticati. Confermo che in ogni attività investigativa condotta su delitti gravi come l’omicidio, gioca un ruolo importante l’osservazione specializzata della scena del crimine: il sopralluogo. Aggiungo che la ricostruzione della dinamica di un omicidio può essere fatta attraverso il contestuale utilizzo di specifiche metodologie fisiche, informatiche e meccaniche.

Spesso le indagini per un omicidio richiedono particolari strumenti di investigazione come gli accertamenti chimici di tipo comparativo su reperti; l’analisi merceologica di fibre, vernici, inchiostri, nastri adesivi e materie plastiche in genere; le indagini elettroniche su telecamere, bancomat, carte di credito, internet, telepass e telefonate con il cellulare, sms o altri messaggi elettronici; le intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche; la rilevazione delle impronte digitali; la rilevazione delle “impronte digitali genetiche” (il DNA) che sono equiparate a quelle reali, che ci sono sulla punta delle dita”.

La "carta d'identità" genetica è importantissima nelle situazioni che necessitano della identificazione certa di un individuo. La molecola del DNA offre quei connotati di unicità determinanti per l’identificazione di un individuo.  Nelle indagini per omicidio con armi da fuoco non si può prescindere dagli accertamenti balistici. Uno strumento prezioso per scandagliare il terreno e di analizzare eventuali anomalie è il georadar. Prezioso anche l’utilizzo dei cani molecolari: cani addestrati a rintracciare particolari combinazioni di molecole”.

Non sono mancati ospiti di prestigio quali il già sindaco di Albano Laziale per due mandati e assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei, il coordinatore di Noi con Salvini per i Castelli Romani Fabio D’Andrea, il coordinatore Noi con Salvini per Castel Gandolfo Giampiero Tofani,  il consigliere comunale di Albano Matteo Mauro Orciuoli, il consigliere comunale di Albano Pina Guglielmino, Simone Carabella già candidato sindaco di Albano Laziale, Paolo Toppi già consigliere della Cotral, il dirigente regionale Tommaso Mascherucci.

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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