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Roma

FRASCATI, EQUIPE MEDICA ASSOLTA DALL'ACCUSA DI OMICIDIO COLPOSO

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Tempo di lettura < 1 minutoIl fatto accaduto ad un uomo morto di ulcera, a seguito di una serie di operazioni chirurgiche nel 2006, non costituisce reato.

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Chiara Rai
Assolta un’ equipe di medici dell’ospedale San Sebastiano di Frascati perché il fatto accaduto  ad un uomo morto di ulcera, a seguito di una serie di operazioni chirurgiche nel 2006, non costituisce reato. Lo ha sentenziato ieri al Tribunale di Velletri il Gup Ilari. Un’udienza accesa dove i familiari di S.A. residente nei pressi di Frascati deceduto all’età di quarantacinque anni a causa di un ulcera duodenale si aspettavano di sentire una sentenza di condanna che in qualche modo potesse colmare il dolore della grossa perdita subita. Il fratello della vittima, quando è stata pronunziata la formula di assoluzione, ha iniziato ad urlare, “allora il morto chi ce l’ha messo?” ripeteva. Il giudice lo ha espulso dall’aula. “La perizia del dottor Tommaso Bocchetti – dice l’avvocato Massimo Ionà, difensore di quattro medici –  evidenzia che l’equipe ha tenuto una condotta corrispondente alle regole dell’arte medica. E’ finito un incubo che ha colpito dei professionisti“. Sono otto i medici che hanno subito il processo: Cioccio, Lania, Cerulli, D’ascenzio, Lisi, Bussi, Pesciarelli e Ginevri. Ecco i fatti: S.A. colpito da ulcera è stato operato all’ospedale di Frascati per due volte, le sue condizioni non sono migliorate, anzi l’uomo continuava ad aggravarsi tanto da venire trasferito in terapia intensiva presso l’ospedale di Anzio. Lì, dopo quattro giorni, è stato operato ma ciononostante è morto poco dopo l’intervento. Il pm Travaglini ha accusato l’equipe medica di omicidio colposo: avrebbero potuto rioperare l’uomo per la terza volta a Frascati senza farlo trasferire ad Anzio e la terza operazione fatta tempestivamente, secondo il pm, gli avrebbe salvato la vita. Questa volta però, non si è trattato di malasanità.