FRANCIA, KUWAIT E SOMALIA: IL TERRORE DELL'ISIS HA COLPITO TRE CONTINENTI – VIDEO ALL'INTERNO

Terrore e paura è ciò che rimane di un incubo che ha animato l'intero venerdì 26 giugno 2015. Tunisia, Francia, ma anche Kuwait e Somalia. La jihad si scatena nel venerdi' del Ramadan colpendo tre continenti quasi simultaneamente. L'attentato piu' grave sulla spiaggia di fronte a due hotel di lusso a Sousse, nel golfo di Hammamet in Tunisia: 38 morti e 36 feriti, in buona parte stranieri, tre mesi dopo il massacro del museo del Bardo a Tunisi, 21 morti tra cui 4 italiani. Sarebbe escluso il coinvolgimento di connazionali, anche se l'Unita' di crisi della Farnesina prosegue le verifiche. Nel sud-est della Francia, vicino Lione, un uomo ha fatto irruzione nell'impianto di gas industriale Air Products a Saint-Quentin-Fallavier, dipartimento dell'Isere, e ha colpito bombole di gas causando l'esplosione e ferendo due persone. Ma nel complesso industriale, sulla recinzione del cortile, e' stata trovata infilzata la testa decapitata di un imprenditore, il gestore di una societa' di trasporti che si trovava li' per una consegna. La vittima sarebbe il datore di lavoro del presunto attentatore.


A Kuwait City un kamikaze si e' fatto esplodere in una moschea sciita durante la preghiera del venerdi', uccidendo almeno 27 persone e ferendone circa 200. In Somalia i miliziani islamici Shabaab, legati ad Al Qaeda, hanno lanciato un'autobomba contro la base delle truppe di peacekeeping dell'Unione africana a Leego, 130 chilometri a sud di Mogadiscio, ingaggiando dopo l'esplosione una lunga battaglia con la sicurezza, per una bilancio finale di una trentina di morti. In Tunisia l'hotel di lusso preso di mira a Sousse e' il Riu Imperial Marhaba. Ancora non definitivo il bilancio, come pure e' incompleto il conto delle vittime straniere. Di certo si sa che i morti britannici sono cinque, tra i quali una donna irlandese. Ma potrebbero essere di piu', perche' la struttura e' molto frequesttata da turisti britannici. Ci sarebbero anche vittime di nazionalita' tedesca, belga, ucraina e norvegese, oltre che tunisina.

Il racconto dei testimoni e' ovviamente confuso ma altrettanto spaventoso: secondo alcuni i jihadisti sono arrivati via mare, per altri a bordo di una piccola mongolfiera. Un terrorista e' stato ucciso dalle forze di sicurezza: e' uno studente non conosciuto alla giustizia, proveniente dalla regione di9 Kairouan, nel centro del Paese, una delle citta' sante dell'Islam. Era vestito come un comune bagnante, arriva in spiaggia con un kalashnikov nascosto nell'ombrellone. Un altro uomo e' stato arrestato ad Akouda, localita' a pochi chilometri da Sousse. Ma secondo alcune fonti del governo tunisino il terrorista ucciso avrebbe agito da solo. Molti bagnanti si sono barricati nelle stanze.


Da gelsomini a svolta laica, con incubo jihadista. Il presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha ammesso che "la Tunisia non puo' rispondere agli attentati da sola" ma "serve una strategia globale". Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha sentito il collega tunisino, con il quale ha discusso di iniziative future anti-terrorismo, ma anche economiche: i danni al turismo del Paese dopo il secondo gravissimo attacco terroristico in pochi mesi saranno pesanti. Dopo gli attentati il Viminale ha "alzato il livello d'allerta" nel Paese. Un'azione comune contro il terrorismo e' stata invocata anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a Bruxelles per il Consiglio europeo, ha espresso "dolore e vicinanza" al governo e al popolo turnisini.

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Una donna di Dublino ha raccontato alla radio pubblica irlandese Rte di aver appena fatto in tempo a raccogliere i suoi figli dall'acqua, una volta sentiti i primi spari, per poi rifugiarsi in hotel. "Era circa mezzogiorno e ho visto a circa 500 metri da me una piccola mongolfiera venire giu' e poi subito una sparatoria. Poi ho visto alcune persone correre verso di me, io pensavo fossero fuochi d'artificio". Poi, appunto, la presa di coscienza. "Ho pensato, 'oh mio Dio, sembrano colpi d'arma da fuoco', cosi' sono corsa in mare, ho acchiappato i miei figli e le nostre cose e mentre correvo verso l'hotel i camerieri e il personale gridavano 'correte! correte'! Cosi' siamo corsi verso il nostro bungalow e siamo ancora intrappolati qui dentro. Non sappiamo che cosa sta succedendo".