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di Chiara Rai
Giovedì 7 gennaio è stata la Giornata Nazionale della Bandiera, anche se fu solo il 27 dicembre del 1947, con la promulgazione della nostra Carta Costituzionale, il giorno in cui il Tricolore venne fissato come Bandiera Nazionale.
In occasione di questa ricorrenza abbiamo chiesto al Prefetto Francesco Tagliente il significato del tricolore per gli operatori di polizia, e in particolare per i Funzionari della Polizia di Stato, custodi della sciarpa tricolore e delle prerogative di pubblica sicurezza che simboleggia per l’ordinamento.
Ecco la sua risposta.
“Il tricolore quale vessillo della Repubblica, simbolo e sintesi della Nazione, è presente in tutti i momenti del percorso professionale degli operatori della Polizia di stato.
E’ presente al momento del giuramento degli allievi Agenti, dei Sovrintendenti, degli Ispettori e dei Commissari; è presente nelle scuole e nei reparti inquadrati, dove ogni giorno si celebra la cerimonia dell’alzabandiera e dell’ammainabandiera. E’ esposta all’esterno degli edifici della Polizia di stato.
E’ presente nelle sedi istituzionali e negli uffici pubblici quale emblema dei valori della Patria. E’ presente nelle competizioni internazionali per testimoniare l’orgoglio della italianità.
La “Giornata nazionale della bandiera” ha un significato ancora più profondo per i Funzionari della Polizia di Stato, chiamati a custodire il simbolo tricolore che la Repubblica gli affida con la consegna in forma solenne della Sciarpa Tricolore.
La bandiera italiana, come testimonianza di tradizioni e continuità, nel corso degli anni continua ad orientare le generazioni dei Funzionari della Polizia di Stato, chiamati ad interpretare un compito tanto elevato quanto impegnativo.
Ancora oggi, le giornate dei frequentatori dei corsi di formazione presso la Scuola Superiore di Polizia iniziano con la solenne cerimonia dell’Alzabandiera. Ogni mattina, i Commissari rendono omaggio al simbolo della Nazione, ed a quello che diventerà il simbolo delle prerogative di Autorità di pubblica sicurezza che saranno chiamati ad esercitare.
A conclusione del primo anno di corso i Funzionari giurano fedeltà alla Repubblica, per garantire il rispetto della Costituzione e delle Leggi dello Stato. Anche in questo caso il Tricolore della Repubblica è testimone solenne dell’impegno che i nuovi Ufficiali di pubblica Sicurezza assumono nei confronti dello Stato.
Al termine del ciclo formativo, il momento che segna forse più di ogni altro la dignità professionale del Funzionario di Polizia è la consegna della Sciarpa Tricolore, sulla quale è impresso lo stemma della Repubblica italiana.
Risale al 20 marzo del 1864 la prima previsione normativa che faceva obbligo ai Funzionari di pubblica sicurezza di fregiarsi di un “nastro tricolore ad armacollo” ogni qual volta occorresse sciogliere una riunione o un assembramento ovvero fosse necessario impartire ordini e fare intimazioni in nome della legge.
Oggi quella stessa norma è attualizzata dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
La Sciarpa Tricolore rappresenta dunque il peculiare segno distintivo del Funzionario di Polizia, che dà immediata visibilità alla sua funzione e conferisce solennità all’esercizio delle sue attribuzioni, diretta espressione dell’Autorità dello Stato. Le responsabilità e le potestà istituzionali che la Sciarpa Tricolore sintetizza simbolicamente evocano la missione delicata e vitale del Funzionario di Polizia, chiamato a garantire il sereno ed ordinato svolgimento della convivenza civile, per la tutela delle libertà e dei diritti dei singoli, dei gruppi e per la salvaguardia delle Istituzioni. Nella quotidianità del lavoro la Bandiera fa da sfondo alle decisioni che i Funzionari di polizia devono assumere rispetto ai diversi scenari che sono chiamati ad affrontare.
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