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Redazione
Napoli – La piccola Fortuna Loffredo era una vittima indifesa, era stata violentata non una volta ma in maniera prolungata nel tempo. "Un abuso sessuale cronico perpetrato per tanto tempo". Questa e' la conclusione dell'anatomopatologo Nicola Balzano che ha eseguito una perizia sul corpo della piccola Fortuna Loffredo, la bimba di sei anni precipitata dal balcone del Parco Verde di Caivano. La morte, scrive Balzano, "fu dovuta ad una grave lesivita' toraco addominale con lesione degli organi interni, fratture vertebrali e fratture del bacino e di entrambi i femori", lesivita' "compatibile con una caduta da oltre 10 metri".
Il 24 giugno, verso le 11 del mattino, Chicca con la mamma Maddalena stanno tornando a casa dalla terapia che la bambina stava seguendo per un difetto all’udito. Quando sono arrivate al sesto piano del palazzo, dove si trova il loro appartamento, la bambina si separa dalla mamma per andare a giocare da Dora, la sua amichetta del cuore, che abita al piano superiore.
La mamma di Dora non ha fatto entrare la bambina, dicendole che stava lavando i pavimenti. Dopo pochi minuti le urla dei passanti hanno destato l’attenzione di tutti, il corpo di Chicca era a terra, a pancia in giù, agonizzante. Un vicino di casa ha preso la piccola, in un disperato tentativo di portarla all’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, dove però giungerà morta.
In un primo momento si è pensato a una disgrazia, ma la mamma ha subito pensato che qualcuno le avesse fatto del male, chiedendo giustizia per la figlia.
I funerali
Il 5 luglio, nella parrocchia San Paolo Apostolo, alla presenza di circa seicento persone, Maurizio Patriciello, il prete conosciuto per le sue denunce contro il traffico di rifiuti tossici nell’area a nord di Napoli, ha celebrato i funerali di Chicca. E tra i primi il sacerdote ha parlato delle strane circostanze in cui si è svolta la vicenda. Le sue parole durante l’omelia, «Ci mettiamo nelle mani di Dio, ma si tratta di un caso molto strano, nel quale tante cose non tornano. Chi sa deve parlare, davanti a Dio e agli uomini. La madre di questa bambina chiede giustizia e la giustizia deve dare risposte», lasciavano intuire ciò che in seguito è stato confermato: Fortuna non è morta per un incidente.
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