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Cronaca

FORTUNA LOFFREDO: CHIESTA LA RIESUMAZIONE DEL CORPO

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Tempo di lettura 3 minuti Una delle bambine ascoltate dalla psicologa ha ripercorso gli ultimi momenti di Fortuna

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di Angelo Barraco
 
Napoli – Importanti novità sul caso della piccola Fortuna Loffredo, bambina di sei anni morta il 24 giugno 2014, privata della sua delicata e fragile innocenza poichè terribilmente violata da un orco che non vedeva oltre lo sguardo innocente di Fortuna che chiedeva disperatamente aiuto, una richiesta che  il suo carnefice non ha gradito e che ha preferito invece mettere a tacere per sempre poichè testimone scomoda e ha gettato il suo corpicino dall’ottavo piano dell’isolato C del Parco Verde di Caivano. Alla luce dei nuovi elementi emersi a seguito dell’incidente probatorio nel quale è stata ascoltata un’amica della piccola Fortuna Loffredo, il legale del padre e dei nonni della piccola Fortuna ha annunciato che chiederanno la riesumazione del corpo della piccola, un passo che sicuramente servirà per chiarire i misteri del Parco Verde. Una delle bambine ascoltate dalla psicologa ha ripercorso gli ultimi momenti di Fortuna e ha raccontato di averla vista stordita, successivamente la piccola sarebbe salita sul terrazzo con Raimondo Caputo, adesso in carcere con l’accusa di aver violentato le tre figlie della compagna e di aver ucciso la piccola di 6 anni. L’Avvocato Pisani ha detto a Ilfattoquotidiano “Vogliamo fare luce su questo aspetto e per questo riteniamo opportuno che venga eseguito un nuovo esame tossicologico per capire se sia stato usato un narcotico per stordire la bambina” e ha aggiunto che “cerchiamo tracce di Dna sotto le unghie della bambina che, secondo il racconto dell’amica, avrebbe combattuto fino all’ultimo ribellandosi all’ennesima violenza sessuale”. Sul corpo potrebbero esserci anche tracce di liquido seminale, inoltre “Bisogna verificare, poi, quale sia stato l’impatto della caduta dall’ottavo piano sulle ossa, poiché molto possono rivelare questo tipo di analisi sul modo in cui la bambina è precipitata”. In merito al rinvenimento del liquido seminale e/o di tracce riconducibili all’uomo sul corpo della piccola Fortuna sono emersi dei dettagli importanti su alcune intercettazioni tra Caputo mentre parla con la compagna e la sorella e Filomena Fabozzi. Proprio quest’ultima dice “Titò, non si scherza…se questa non le ha da nessuna parte (le impronte), se non è uscita fuori la porta…non è entrata…è stata qua dentro” e lui risponde “Vuoi vedere che là sopra ….il sudore mio….il sudore mio” e lui “La creatura aveva la saliva addosso”. 
 
Nel mirino delle accuse è finito il 43enne Raimondo Caputo, ma l’occhio investigavo si sta allargando sul Palazzo che si affaccia al Parco Verde. Gli inquirenti vogliono chiarire la misteriosa morte del piccolo Antonio Giglio, di 4 anni, deceduto il 27 aprile del 2013 nelle stesse modalità di Fortuna e nello stesso luogo. Il legale della famiglia di Fortuna ha riferito “Arrestare tutti' i responsabili. Siamo solo alla prima pagina di un libro di orrore, violenza, degrado e criminalità”. Il legale inoltre non crede che la responsabilità per la morte di Fortuna sia da attribuire ad una sola persona. Nel registro della Procura sono stati iscritti due inquilini del “Palazzo degli orrori” con l’accusa di false dichiarazioni al pm e favoreggiamento, costoro hanno depistato le indagini sulla morte della piccola Fortuna sin dal primo momento. Perché? Gli elementi di cui dispongono gli inquirenti riguardano la presenza di più pedofili nello stabile. Le vicende di abusi sessuali all’interno dello stabile sono diverse, una di esse vede coinvolto Salvatore Mucci, colui che per primo prestò soccorso alla piccola Fortuna e la mise in auto per accompagnarla in ospedale. L’uomo fu arrestato nel 2014 per aver abusato sessualmente della figlia di 12 anni, successivamente fu arrestata la compagna per il medesimo reato. Ma non è tutto, la compagna di Caputo da mesi si trova agli arresti domiciliari per concorso in abusi sessuali ai danni di una delle figlie poiché avrebbe assistito alle violenze ma non avrebbe sporto denuncia. Gli inquirenti stanno anche identificando chi ha lanciato la molotov alla finestra di Caputo. L’uomo ha subito un agguato in carcere, è stato colpito da un pugno al volto dai compagni di cella. Si trovava nella sezione del carcere di Poggioreale dove vi sono detenuti condannati per reati sessuali, dopo l’aggressione è stato trasferito in isolamento. Matteo Salvini ha commentato così l’aggressione in carcere “E' stato quasi linciato in carcere il presunto assassino di Fortuna Loffredo? Se dicessi che mi dispiace, direi una cosa falsa. Non mi dispiace per nulla, anche se non deve essere lasciata alla legge del carcere la soluzione. La Lega da ormai almeno tre legislature propone la castrazione chimica per pedofili e stupratori. Chi mette le mani addosso a un bambino e a una donna deve essere farmacologicamente, quindi senza la scure ma con le pillole, messo in condizione di non rifarlo più per tutta la vita”.

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Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Cronaca

Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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