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FORMIA, TASSE: LA RIVOLTA DEI COMMERCIANTI E LA DIFESA DEL SINDACO

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Tempo di lettura 2 minuti Tares, Marciano ai commercianti: "Gli incontri andrebbero chiesti a chi ha alzato i costi del servizio e rinunciato al recupero dell'evasione"

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Redazione

Formia (Latina) – “Per cinque anni non hanno avuto nulla da ridire sul colossale aumento (da 3 milioni e 362 mila euro del 2011 a 4 milioni e 648 mila euro del 2012) dei costi di esternalizzazione del servizio rifiuti; sul recupero dell’evasione che crollava di 300 mila euro l’anno o sull’aumento del 20% della Tarsu che l’amministrazione Forte stabilì nel 2009 senza consultare nessuno. Proprio ora che i nodi vengono al pettine e si paga il conto delle scelte sbagliate compiute in passato, cercano un capro espiatorio e lo trovano nel sottoscritto la cui unica colpa è quella di aver spiegato in Consiglio cosa prevede la legge”. L’assessore Claudio Marciano risponde così agli attacchi promossi da Ascom e Centro Commerciale Naturale “Le due torri” sul tema della Tares.

“Non possono dire – spiega – di non aver voluto un aumento generalizzato delle tariffe sulle utenze domestiche. Se, come da loro richiesto, fosse stata applicata la Tarsu, l’aumento del 20% su tutte le utenze sarebbe stato automatico. Dire il contrario è ipocrita. Avremmo preso in considerazione l’idea di continuare ad applicare la Tarsu se questo non avesse comportato l’esigenza di toccare l’addizionale Irpef. Applicando la Tarsu, per quanto maggiorata, sarebbero mancati all’appello 800 mila euro e questo avrebbe causato il dissesto finanziario dell’Ente.

La Tarsu non può coprire i costi amministrativi, di riscossione e di accantonamento dei crediti che vanno comunque sostenuti e certamente non si poteva chiedere a quest’amministrazione, che ha già tagliato 900.000 euro di spesa corrente in sei mesi, di tagliare ancora. Cosa avremmo dovuto fare: aumentare le mense scolastiche, gli asili nido e chiudere i centri anziani per evitare il rincaro per i proprietari di ristoranti e pescherie? Non è assolutamente vero – prosegue Marciano – che la Tares non comporta aumenti per le utenze domestiche, dal momento che, pur se in modo meno grave rispetto ad altri comuni, penalizza le famiglie più numerose.

Ricordo che la Tares impone dei coefficienti fissi per la determinazione delle tariffe, i quali non possono essere modificati dal Comune e seguono un criterio implacabile: più rifiuti si produce, più si paga. Succede a Formia, e succede in tutta Italia. La Tares l’ha voluta il governo centrale, certo non l’Amministrazione Comunale di Formia". Esistono comunque strumenti per compensare le categorie più penalizzate dall’applicazione della Tares.

“L’ordine del giorno approvato in Consiglio – sostiene Marciano – prevede di destinare parte del recupero dell’evasione all’abbattimento delle tariffe per le categorie più esposte. E’ un meccanismo che aiuta molto più della proposta formulata dall’Ascom. Loro hanno detto: prendete le categorie che pagano meno (sono 15: teatri, cinema, scuole, negozi di abbigliamento e calzature, librerie, ferramenta, falegnami, idraulici, parrucchieri e barbieri, attività industriali con capannoni, negozi di tende e tessuti, attività artigianali di beni specifici, alberghi senza ristorante, autorimesse e magazzini senza vendita diretta) e riportatele alla stessa tariffa del 2012. Con quello che si guadagna, abbassate la quota che spetterebbe alle categorie più penalizzate. Bene, tale quota sarebbe inferiore a ciò che possiamo recuperare con una seria lotta all’evasione. Pur rispettando il deliberato del Consiglio, con un recupero maggiore credo si possa espandere le agevolazioni destinate alle famiglie con più componenti e redditi bassi il cui peso, lo dico da amministratore di sinistra, mi preoccupa almeno quanto l’aumento per le categorie produttive.

Se si vuole una discussione seria – conclude -, guardiamo alla struttura del servizio e consideriamo quanto accaduto negli ultimi anni (proroghe, mancato appalto, mancato affidamento ‘in house’). Resto comunque disponibile ad incontrare i commercianti. Come già fatto in questi mesi e come continueremo a fare”.

 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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