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Latina

FORMIA RIFIUTI. IL COMUNE INVERTE LA ROTTA: RITORNO ALLA GESTIONE PUBBLICA

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Tempo di lettura 3 minuti Bartolomeo: “Un grande passo che migliorerà la qualità di vita dei cittadini”

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Redazione

Formia (LT) – Ritorno alla gestione pubblica; affidamento “in house” del servizio ad una società a totale capitale pubblico detenuto dal Comune; mandato alla giunta di elaborare statuto, piano industriale e regolamento del controllo analogo; strategia dei rifiuti zero come orientamento per la redazione del piano industriale; liquidazione della Golfo Ambiente. Sono queste le principali linee di indirizzo votate ieri dal Consiglio Comunale che rivoluzioneranno la gestione dei rifiuti nel Comune di Formia. La delibera è passata col voto compatto della maggioranza. Il Sindaco Sandro Bartolomeo è visibilmente soddisfatto. “Ringrazio il Consiglio Comunale – dice – e in particolare l’assessore Claudio Marciano. Fu lui ad avviare la differenziata nel 2006 ed oggi chiude il cerchio con l’estensione del porta a porta all’intera città”.

Sindaco, dopo due anni di proroga con la Latina Ambiente i costi del servizio sono lievitati e la legge impone al Comune l’obbligo di coprire le spese interamente con la tariffa. E’ il ritorno al pubblico la ricetta per invertire la rotta?
“La trasformazione nella gestione del servizio di igiene urbana è un passaggio fondamentale per la qualità della vita in città. In primo luogo perché per la prima volta renderà stabile negli anni la modalità gestionale, favorendo in tal modo una visione di lungo periodo che permetta scelte di profonda ristrutturazione del servizio, adeguamento tecnologico, formazione del personale. La società comunale, integralmente pubblica e a costi bassissimi, dovrà gestire il servizio affidatogli direttamente dal Comune che manterrà intatti tutti i suoi poteri di controllo sull’andamento societario”.

L’opposizione ha espresso perplessità sulle modalità di gestione della nuova società e sui criteri che animeranno la selezione del gruppo direttivo…
“Il direttore della società, di nomina del sindaco, sarà scelto attraverso un bando europeo selezionandolo tra i migliori esistenti sul mercato. Dovrà assicurare una conduzione moderna, efficace e capace di contenere i costi di un servizio che rischia di assorbire troppe risorse ai cittadini formiani”.

Cosa non l’è piaciuto della gestione privata?
“Che abbiamo pagato oltre un milione di euro all’anno di aggio senza che nella nostra città sia stato fatto un solo euro di investimento per migliorare il servizio. Nonostante questo siamo riusciti ad estendere la differenziata a tutta la città e consideriamo questo un primo grande risultato che ci vede collocati tra i comuni del Lazio ai vertici alti della gestione del servizio rifiuti”.

Con l’estensione del porta a porta a Gianola si punta a superare quota 65%. Basterà?
“Dobbiamo migliorare nel trattamento dei rifiuti post-raccolta dotandoci anche di quegli impianti industriali che ci permetteranno di trasformare i rifiuti da problema in risorsa. Dobbiamo inoltre migliorare nello spazzamento e nel diserbo e già questa estate sarà per noi un primo importante banco di prova”.

C’è chi, come il consigliere Picano, ha proposto di riunire i servizi ed affidarli ad un’unica società. Lei si è opposto: perché?
“Per due ordini di motivi. Primo: le professionalità necessarie alla gestione di servizi così delicati sono a volte profondamente diverse. Chi sa gestire rifiuti, insomma, non necessariamente può saper gestire mobilità, servizi scolastici, entrate. Secondo: il Comune, a fronte di una megasocietà che gestisse tutti i suoi servizi, resterebbe un guscio vuoto che dovrebbe riunirsi una volta l’anno per consegnare il suo bilancio alla società. Una pluralità di soggetti gestionali, invece, rende praticabili forme di specializzazione e di esperienze nei settori che sono quelle che oggi servono alla nostra città per fare un definitivo salto di qualità”.

Resta da definire il quadro per sosta e mobilità: quali i progetti in campo?
“Affronteremo tra poco i problemi della mobilità e della sosta: anche in questo campo, la gestione di imprese private si sta rivelando inadeguata, puntano alla raccolta del denaro per ottenere le percentuali che si sono prefissate e, in termini di innovazione, non danno nulla alla città. Sarà necessario anche in questo campo trovare esperti veri che ci mettano in condizione di migliorare, ottimizzare il problema sosta e mobilità all’interno della nostra città. Dobbiamo fare un passo per volta ma abbiamo di fronte a noi oltre quattro anni per portare a termine questo progetto".

In chiusura, come giudica il comportamento dei gruppi consiliari d’opposizione?
“Il Pdl, astenendosi, ha mostrato di condividere la scelta, pur con alcune differenziazioni che riguardano il ruolo della società (unica o per più servizi). In ogni caso si è trattato di un atteggiamento positivo che ci porterà, ne sono certo, a decisioni comuni che riguarderanno gli assetti e il funzionamento della società. L’Udc, invece, si è arroccata su una posizione contraria, proponendo sostanzialmente di mantenere lo status quo che ha comportato gravi aumenti dei costi nella gestione del servizio. A me appare una posizione incomprensibile, senza nessun respiro di prospettiva, tesa a perpetuare gli errori che l’amministrazione precedente ha compiuto nella gestione di questo servizio: a volte la difesa acritica dei programmi passati appare più come un tentativo di contrapposizione sterile che di ricerca di soluzioni utili alla città”.
 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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