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Massimiliano Spiriticchio
Formia (LT) – Si chiarisce la situazione politica all’interno del centrodestra di Formia: il Pdl ha infatti rotto gli indugi annunciando la candidatura di Erasmo Picano. Per capire come è nata questa candidatura e quali sono le proposte su cui il Popolo della Libertà ha scelto di puntare, L’osservatore laziale ha rivolto alcune domande al coordinatore comunale del partito, l’avv. Salvatore Orsini.
Perché è stata fatta la scelta di Erasmo Picano? Perché non sono state fatte le primarie?
“Le primarie erano state proposte per la coalizione di centrodestra. Ma la coalizione non si è venuta a determinare e, quindi, per noi non avrebbe avuto senso fare le primarie perché il nostro candidato ce l’avevamo già. Abbiamo scelto Picano perché da quattro consiliature è l’uomo più votato, è un ingegnere, una persona perbene, conosce la macchina amministrativa essendo stato all’interno del Consiglio comunale. Riteniamo possa fare da collante perché può catalizzare voti anche da altre coalizioni”.
Si prevedeva una spaccatura o comunque una divisione con l’Udc? Secondo voi che reazione ci sarà?
“Lo scenario attuale si era già prospettato nel 2003. Allora al ballottaggio l’Udc andò con il candidato sindaco del centrosinistra dell’epoca, Sandro Bartolomeo. L’esperienza di un’alleanza solo con l’Unione di Centro è per noi non ripetibile, ma abbiamo proposto una coalizione più allargata con una partecipazione anche di quel partito”.
Nel caso si arrivi ad un ballottaggio tra Ernesto Picano ed un altro candidato, cosa vi aspettate?
“Michele Forte in una riunione svoltasi due settimane fa con il coordinatore provinciale del Pdl Fazzone disse che aveva intenzione di ricandidarsi, ma che l’idea, di cui si parlava, di primarie istituzionali, cioè di una sorta di confronto tra i candidati di area centrodestra alle comunali, era una scelta da fare con la promessa da parte dei candidati usciti sconfitti al primo turno di sostenere l’altro rimasto in corsa in un eventuale ballottaggio. Anche Maurizio Costa, altro candidato di area centrodestra, si disse d’accordo con quest’impostazione”.
Venendo ai problemi concreti di Formia, quale ritenete che sia quello più urgente?
“In questa consiliatura che sta per concludersi sono state fatte cose importanti. Prima di tutto siamo rientrati nel Patto di Stabilità, poi abbiamo sistemato la piazza del mercato che ora il sabato è aperto. Sono state fatte tante opere strutturali. Noi siamo contrari alle grandi opere: non ci sono i settecento milioni per la Pedemontana, il Porto Turistico è diventato una chimera ed il progetto che è stato messo a punto è stato abortito con costi lievitati. Noi ci concentriamo invece sulla piccola portualità e puntiamo, ad esempio, sulla sistemazione di alcune strade secondarie. Ma soprattutto riteniamo che occorre adesso non uscire dal Patto di Stabilità perché ci rendiamo conto che il momento economico è molto difficile e che alla Caritas è quintuplicato il numero degli utenti”.
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