Fonsai, annullate le condanne di Torino. Gli atti a Milano. Dopo sei anni è tutto da rifare.
Il processo Unipol-Fonsai relativi ai bilanci 2010 della compagnia assicurativa Fondiaria-Sai, all’epoca controllata dalla famiglia Ligresti attraverso la holding Premafin.
Martedì mattina la Corte di Appello di Torino ha dichiarato la incompetenza territoriale annullando le condanne in primo grado a carico di Salvatore Ligresti (nel frattempo deceduto), Jonella Ligresti, dell’ex ad Fausto Marchionni e del revisore Riccardo Ottaviani nonché dei responsabili civili Unipol-Sai e Reconta Ernst&Young e trasferendo gli atti alla procura della repubblica di Milano. I giudici hanno accolto la richiesta del legale di Unipol-Sai, Ermenegildo Costabile.
Il processo è dunque destinato a ripartire da zero dopo sei anni dall’avvio dell’inchiesta con l’arresto di Salvatore Ligresti – scomparso lo scorso anno – e dopo due anni e mezzo dalla sentenza di primo grado, emessa l’11 ottobre 2016.
A Unipol, secondo l’accusa, è stato attribuito un capitale azionario superiore, omettendo di indicare le minusvalenze; per contro sarebbe stato ‘limato’ il capitale di Fonsai e omesso l’incremento del valore di Borsa tra la data di approvazione del progetto di fusione e il 2013. Così il rapporto di cambio tra le azioni ordinarie Fonsai e Unipol, anziché essere compreso tra un valore minimo di 0,365 e uno massimo di 0,664, ha raggiunto quota 1,497, come indicato nel comunicato stampa congiunto del 20 dicembre 2012. Ma ora si ricomincia!