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Roma

FIUMICINO, RINVIO RACCOLTA DIFFERENZIATA: “100 GIORNI E POI… IL RISVEGLIO”

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Tempo di lettura 3 minuti Il Sindaco ci vuole far credere che se la raccolta differenziata va male è solo colpa dell'ATI?

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Nota del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino

Fiumicino (RM) – 100 giorni, tanti ne ha impiegati il Sindaco per superare l'euforia narcotizzante e celebrativa del risultato elettorale. Spenti gli ultimi fuochi delle feste ecco che i problemi di Fiumicino, quelli gravi che pagheremo a breve, a partire dalla TARES, riemergono dalla nebbia.
Parliamo di rifiuti: il Sindaco annuncia che," …vista la difficoltà derivata da una scarsa propensione alle novità da parte dell’Ati e a un sistema di raccolta differenziata approvato dalla vecchia Giunta troppo complesso, oneroso e dal meccanismo farraginoso, si è deciso di aprire un tavolo tecnico congiunto che in due settimane definirà una proposta innovativa…", ossia blocchiamo qui la raccolta differenziata porta a porta. Il Sindaco ci vuole far credere che se la raccolta differenziata va male è solo colpa dell'ATI?
Che se il contratto di gestione dell'intero servizio fa acqua da tutte le parti è solo colpa della passata giunta?  Sicuramente ci sono nell'ATI e nella Giunta Canapini responsabilità gravissime, il capitolato speciale d'appalto (elaborato nel 2009 e aggiudicato nel 2011, scritto più nell'interesse della società aggiudicatrice che di quelli della comunità ) è  "fuorilegge"  per il solo fatto di porre l'obiettivo del 55% di raccolta differenziata al 2017 (quando la norma prevedeva il 65% a fine 2012). 
Che dire poi del progetto relativo alla Raccolta Porta a Porta, elaborato sulla base di quanto contenuto nel contratto di gestione del servizio (quello che fa acqua da tutte le parti) approvato e finanziato con 2.600.00 euro dalla Provincia di Roma? 
Quando il capitolato è stato preso come fonte di riferimento per l'elaborazione del Progetto Porta a Porta (quello che Montino definisce “troppo complesso, oneroso e dal meccanismo farraginoso”), alla provincia che l'ha approvato e finanziato andava bene! Oppure è stato letto con superficialità senza procedere alle necessarie verifiche prima di finanziarlo con 2.600.000 euro di soldi pubblici?
Quella del Sindaco  Montino ci sembra una dichiarazione incompleta, se non  omissiva, che tende a nascondere le gravi responsabilità dell'Amministrazione dietro il paravento dell'ATI.
Che fine ha fatto il problema numero uno, quello della massiccia evasione, totale e parziale? Esistono inoltre gravi responsabilità legate all'assenza di una reale, capillare e continuata informazione ai cittadini, al controllo del territorio (e non ci si vengano a citare le poche multe sollevate), a quello che il Comune dovrebbe esercitare tutti i giorni sull'ATI, e per finire all’assenza del continuo monitoraggio necessario per verificare l'andamento della raccolta porta a porta e correggere almeno gli errori più macroscopici.
La soluzione verrà trovata in 15 giorni da un tavolo tecnico convocato fra Comune di Fiumicino, Provincia di Roma e Regione Lazio (dobbiamo stare tranquilli? per il comune c'è Montino che prima stava in Regione, per la Regione ci saranno Zingaretti e Civita che prima stavano in provincia, per la provincia…ce ne scusiamo ma non lo sappiamo).
Lunedì 30, dopo un'attesa di 3 mesi dalla richiesta, salvo imprevisti dell'ultima ora, l'Ass.ra ai Rifiuti Ambrosini ci riceverà e ci spiegherà come mai, nella casa di vetro, le parole scritte da un comitato di semplici cittadini che metteva in luce, fra le altre questioni, le criticità da subito emerse (sia a novembre 2012 che a giugno 2013) rispetto alla raccolta differenziata sono restate inascoltate.
Noi qui ci viviamo, siamo determinati e testardi ed abbiamo elaborato un sintetico documento che consegneremo nei prossimi giorni al Comune con cui, cifre alla mano, dimostriamo come la riduzione dei rifiuti e la raccolta differenziata porta a porta siano uno strumento valido per coniugare un ciclo naturale dei rifiuti ad un sostanziale risparmio economico per amministrazione e cittadini.
Sarebbe stato possibile iniziare col passo giusto mesi fa ammettendo che i progetti erano inadeguati, che tutti, alcuno escluso, avevano sbagliato ed avviare subito la loro completa revisione, adottando in primis tutte le azioni per recuperare l'evasione.
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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