Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
di Angelo Barraco
Roma – I vertici della ASL RM D, in merito alla possibile presenza di agenti inquinanti nell’area dell’aeroporto di Fiumicino dove si è verificato l’incendio la notte tra il 6 e il 7 maggio, ha fornito i dati: “Sulla base dei dati trasmessi, riferiti ai primi 4 giorni di monitoraggio, le valutazioni effettuate per il PM10 e diossine non suggeriscono un significativo incremento di rischio sanitario, limitatamente al breve periodo considerato. Per gli altri inquinanti considerati le concentrazioni riscontrate sono in linea con quelle normalmente misurate in aria urbana”. Ciò esclude quindi rischi alla salute che avevano invece allarmato e terrorizzato gli addetti ai lavori dell’aeroporto per un’eventuale presenza di polveri di amianto. Ricordiamo che l’incendio è divampato nell’area transiti e ha distrutto circa mille metri quadrati di area commerciale.
Indagato l'ad di Adr Lo Presti. C'è un indagato eccellente nell'inchiesta aperta dalla procura di Civitavecchia dopo il rogo che la notte tra il 6 e il 7 maggio scorso ha distrutto il terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino. Si tratta di Lorenzo Lo Presti, amministratore delegato della società Aeroporti di Roma, finito sotto inchiesta per violazione della normativa che disciplina la sicurezza sul posto di lavoro e la tutela della salute del personale. Il procuratore Gianfranco Amendola e il pm Valentina Zavatto ritengono che l'alto funzionario, nella sua veste di datore di lavoro, abbia fatto lavorare i dipendenti in condizioni di non adeguata sicurezza nei giorni successivi all'incendio che ha devastato in pochissimo tempo mille metri quadrati del terminal quando almeno 150 persone si sono rivolte ai medici per aver lamentato disturbi alla pelle e problemi di natura respiratoria.
Correlati