Connect with us

Scienza e Tecnologia

Final Fantasy 8 remasterd, il ritorno a 20 anni dal lancio

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 6 minuti

Final Fantasy 8 ritorna, in occasione dell’anniversario dei suoi 20 anni dall’uscita, in versione rimasterizzata.  Questa edizione parte da quella già disponibile per PC con l’aggiunta di miglioramenti grafici sui modelli e su nuove funzionalità per rendere più leggera e vivibile la trama di quest’opera che ha contribuito a rendere grande il brand. Il titolo è uscito il 3 settembre in formato digitale per PS4, Xbox One, PC (Steam) e Nintendo Switch. Aspettando la prossima primavera per mettere le mani sul promettente remake di Final Fantasy VII, questa versione rimasterizzata dell’originale Final Fantasy 8 permette ai fan più datati e a quelli più recenti di rivivere le avventure di Squall e di Laguna, con un comparto grafico migliorato e nuove funzionalità che facilitano chi si approccia per la prima volta al gioco firmato Square Enix. Per chi non avesse mai avuto l’occasione di giocare all’ottavo capitolo della saga, è bene dire che il titolo è un JRPG vecchio stampo, con combattimenti a turni in arene temporanee, grande varietà di ambientazioni, una caratterizzazione profonda dei personaggi e minigiochi all’interno del gioco stesso. Il design e le idee del direttore del gioco, Yoshinori Kitase, risultano così tutt’oggi ancora estremamente avanzate e ricche di ispirazione. Rispetto ai precedenti capitoli della saga, Final Fantasy VIII ha introdotto una serie di novità di grande importanza, come la traduzione in lingua italiana, l’utilizzo della grafica 3D e di sfondi pre-renderizzati e la stesura di una colonna sonora creata ad hoc, composta da due canzoni: “Liberi Fatali”, brano corale in latino, e “Eyes on me”, una ballata interpretata dalla cantante cinese Faye Wong; entrambe sono state scritte da Nobuo Uematsu, compositore storico della saga Final Fantasy.

Per quanto riguarda la trama in Final Fantasy 8 si vivono le avventure di Squall, cadetto di una scuola di mercenari, i SeeD, che insieme ai suoi compagni di battaglia finirà invischiato in vicende molto più grandi di lui. Il mondo creato da SquareSoft è infatti sorretto da equilibri politici precari dove gli Stati cercano di avere la meglio gli uni sugli altri in un continuo scontro bellico intercontinentale. Squall è un talentuoso cadetto che verrà inviato a supporto sia di fazioni di resistenza ribelle sia di città sotto assedio. Ben presto però le priorità di ingaggio cambieranno quando i protagonisti apprenderanno delle forze sovrannaturali che muovono il conflitto, portando la battaglia per la salvezza del mondo a un livello superiore. Quella proposta da Final Fantasy 8 è una storia intima ed in apparenza contorta, dove la cornice politica è solo il punto di partenza per un racconto che diviene un’epopea sull’amore e sui ricordi. Un intreccio poetico e destabilizzante che, al pari del gameplay, non è invecchiato di un giorno. Come molti JRPG, il DNA di Final Fantasy 8 è costituito da una crescita progressiva dei personaggi basata su livelli e punti esperienza accumulati, scontri con mostri minori e boss, magia e tanta strategia. Questi ultimi due elementi in particolare sono legati tra loro dal Junction, feature inedita dalla quale dipenderà la maggior parte delle abilità offensive e difensive dei protagonisti. Il Junction, come lascia intendere il nome, è una connessione tra il personaggio e i Guardian Force, creature magiche dalla grande potenza che possono essere chiamate sul campo di battaglia e che donano numerose abilità, prima su tutte quella di manipolare e utilizzare la magia. Attraverso questa capacità si avrà modo di combinare le arti magiche con le statistiche di base sia per aumentare i valori di attacco e difesa, sia per produrre alterazioni di stato sui nemici attraverso i copi base. Inoltre lo sviluppo delle Guardian Force permette la possibilità di apprendere nuove abilità e di poter sviluppare resistenze a incantesimi ed elementi specifici. Padroneggiare il sistema di Junction è dunque essenziale per prepararsi al meglio agli scontri, i quali sono liberi dalle logiche dei turni e sono basati sulla priorità dell’ATB, che concede la mossa a chi riempie la propria barra/timer più velocemente. In Final Fantasy VIII Square fece in modo di ridurre al minimo i tempi morti in battaglia anche durante gli attacchi speciali più cinematici: le Limit Break, ora attivate quando il personaggio raggiunge una soglia critica di salute, sono accompagnate da brevi sessioni interattive che incrementano le ferite inflitte; lo stesso vale per le evocazioni dei Guardian Force, che attraverso l’abilità supporto ottengono una percentuale di danno extra contro i nemici. Dal canto loro, i Guardian Force non sono solo strumenti da usare senza ritegno in duello, infatti, come accennato qualche riga più in alto, anche queste creature crescono acquisendo punti esperienza per aumentare il loro potere offensivo e sbloccare abilità utili con cui proseguire l’avventura. La relazione coi GF inoltre dipende da un’affinità che aumenta in base alla frequenza dell’evocazione: più volte si chiama in campo la creatura e meno tempo impiegherà per comparire sul terreno del duello. Attraverso queste dinamiche belliche si dispiegherà di fronte a chi gioca un universo sconfinato, fatto di scontri epici, incantesimi prodigiosi e temibili boss.

https://www.youtube.com/watch?v=t-mK6Gkc7-Q

Final Fantasy VIII però non è un titolo composto solo da battaglie frequenti e incontri casuali con nemici, bensì è ricco di attività secondarie capaci di intrattenere chi gioca per svariate ore. Tra queste va ricordato il Triple Triad, ossia il card game col quale Squall può impratichirsi fin dai primi minuti di gameplay. Alla base del gioco vige la regola fondamentale de “la carta più alta vince” con variazioni sensibili in base alla regione in cui ci sposteremo. Intorno a questa attività c’è un intero filone di quest, necessarie per ottenere le carte più rare. Triple Triad inoltre è perfettamente integrato con le meccaniche gestionali del titolo: convertendo le carte con speciali abilità è infatti possibile ottenere preziosi materiali per produrre power-up per le nostre armi, oggetti dai poteri superiori, curativi eccezionali e incantesimi proibiti. Addirittura sarà possibile catturare i nemici trasformandoli in card, dando inizio a una caccia al mostro per avere la collezione completa. Anche i Guardian Force stessi fanno parte di una ramificata attività secondaria: per ottenere alcuni di loro sarà richiesto di recuperare speciali oggetti da combinare insieme, mentre altri sono in attesa di essere affrontati e sconfitti in angoli remoti del mondo di Final Fantasy 8, raggiungibili solo rispettando particolari criteri. Specifiche creature saranno poi evocabili esclusivamente utilizzando oggetti rarissimi, che attendono di essere scoperti nelle attività opzionali a loro dedicate. Parlando del comparto grafico è bene dire che nonostante la pratica della rimasterizzazione sia senza dubbio benefica per tutti quei prodotti che, con il passare del tempo rischiano di venire inghiottiti dall’oblio dell’obsolescenza tecnica, in Final Fantasy 8 la percezione che si ha è quella di un lavoro riuscito a metà. Questa nuova edizione remastered infatti gode di un restauro completo di tutti i personaggi, i nemici e le animazioni legate alle magie. Per contro, le componenti 3D della world map e gli sfondi della field map che originariamente erano fondali bidimensionali pre-renderizzati, sembrano esser stati esclusi dal processo di perfezionamento delle loro texture, creando così un vistoso contrasto tra i due elementi presenti sulla scena. Collateralmente a questa mancanza, l’impossibilità di ricreare da zero i fondali 2D non ha permesso un adattamento adeguato dell’opera alle risoluzioni moderne, mantenendo il gioco su un originale 4:3 vistosamente percepibile dalle ampie bande nere che compaiono sui lati dello schermo.

Discutibile anche l’introduzione di determinati “hack”: come in alcuni software di emulazione, in questa versione di Final Fantasy 8 sono state inserite tre feature attivabili, nel caso della versione Xbox One qui recensita, tramite la pressione combinata degli stick analogici del controller: premendo L il gioco subirà una brusca accelerazione delle animazioni che darà modo di muoversi molto più in fretta. L’adozione di una soluzione simile probabilmente è dovuta alla volontà di avvicinare un’utenza non più disposta/abituata a cimentarsi con titoli dai ritmi ludici molto dilatati. Allo stesso modo premendo R si attiva un perk che facilita i combattimenti garantendo Limit Break più frequenti, punti forza e HP maggiorati. La pressione contemporanea di entrambi gli stick attiva e disattiva gli incontri casuali, permettendo una più tranquilla esplorazione degli ambienti. Se da una parte queste tre feature possano esser d’aiuto per avvicinare alla produzione un’utenza più vasta, dall’altra sono implementazioni che tradiscono la natura dell’ottavo episodio e che risolvono un malcelato tentativo di restaurazione e ricalibrazione dell’architettura ludica. Così come le sue immortali sonorità MIDI, in conclusione, Final Fantasy 8 Remastered porta con sé nel 2019 tutti i sapori di 20 anni fa, trattati però con molto meno rispetto di quel che meriterebbero. Tirando le somme, se vi state chiedendo se valga la pena acquistare questa edizione celebrativa per i 20 anni dell’uscita del titolo originale, la risposta è sì. L’essenza dell’ottavo capitolo della saga fortunatamente c’è tutta, ed ogni elemento di gioco è lì al suo posto come due decadi fa. Detto questo però bisogna tenere conto che l’aspetto estetico con cui Final Fantasy 8 si presenta al pubblico evidenzia la poca cura dedicata al comparto grafico. Vedere Squall, che col suo modello poligonale rinnovato si muove su sfondi 2D sgranati crea un contrasto francamente troppo marcato e sicuramente può far storcere il naso a chi si aspettava un’opera di rimasterizzazione totale. Le scelte adottate per far risultare il titolo più appetibile alle generazioni, come l’aggiunta degli hack e i testi in italiano, sono a nostro avviso una soluzione insufficiente per riportare sotto la luce dei riflettori e modernizzare uno dei titoli più venduti della saga Square. Ad ogni modo, questa rimasterizzazione resta comunque un gradevole viaggio di riscoperta per i più nostalgici, ma nello stesso tempo è senza dubbio un ottimo modo di far avvicinare le nuove generazioni e chi non ci ha mai giocato a un vero e proprio classico del gaming.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 7,5

Sonoro 8,5

Gameplay: 8

Longevità: 8

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.