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Cronaca

Ficarolo, migranti ospitati: presto la questione si risolverà

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Tempo di lettura 4 minuti Ad un mese esatto di distanza dall'arrivo dei 15 subsahariani L'Osservatore d'Italia è andato ad intervistare l'imprenditore Luigi Fogli

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di Andrea Barbi

 

FICAROLO (Ro) – La vicenda di Ficarolo (Ro), risalente allo scorso novembre, è balzata sulle cronache nazionali, quando un imprenditore rodigino, originario di Comacchio, il sig. Luigi Fogli amministratore della società White House s.r.l. si è opposto al sequestro dell' Hotel Lory imposto dal prefetto di Rovigo, il dott. Enrico Caterino con lo scopo di ospitare 72 profughi provenienti dall'Africa subsahariana. L'hotel di proprietà della suddetta società insieme ad altre due contigue attività commerciali (un ristorante di alto livello e un night club), nelle intenzioni del prefetto, avrebbe dovuto ospitare i richiedenti asilo per 6 mesi, durante i quali una cooperativa di Adria (RO) si sarebbe occupata del loro sostentamento. L'imprenditore quasi ottantenne, ma molto combattivo, si era inizialmente opposto facendo ricorso al t.a.r. della regione Veneto poiché, a detta sua, il prezzo giornaliero di 7 euro a persona che gli era stato imposto come rimborso non gli sarebbe bastato nemmeno per coprire le spese per le varie utenze dei locali della struttura ricettiva. Senza contare, inoltre, che la presenza di tutte quelle persone gli faceva temere un collasso delle altre due attività in quanto la sua solita clientela si sarebbe smarrita. Il sindaco del piccolo comune di Ficarolo, Fabiano Pigaiani (lista civica) e la maggioranza della cittadinanza si sono schierati contro la decisione della prefettura in quanto la presenza di così tante persone in un paese di poco più di 2400 abitanti violerebbe la quota massima di profughi fissata al 3% del totale della popolazione residente su ogni singolo territorio comunale. Come al solito la risonanza mediatica di questo fatto ha subito attirato le speculazioni di diversi esponenti della politica locale e nazionale che hanno approfittato della situazione per cercare di avere un po' di visibilità, chi in difesa delle ragioni del Fogli e chi in difesa dell'azione del prefetto Caterino.

La situazione si è risolta alla fine del mese di novembre quando l'imprenditore rodigino ha firmato un accordo con la prefettura. Questo prevedeva che l'hotel in questione avrebbe ospitato soltanto 15 richiedenti asilo per un periodo di tempo inferiore ai sei mesi precedentemente richiesti, in attesa dell'adeguamento di un'altra struttura del paese, una casa di riposo per anziani, che diventerà la nuova residenza di questo gruppo di richiedenti asilo fino a data da destinarsi. Il sequestro della struttura è stato tolto e il prezzo pattuito è stato aumentato rispetto ai 7 euro ad personam giornalieri stabiliti inizialmente, ma in cambio l'imprenditore avrebbe dovuto rinunciare al ricorso al tar.

Ad un mese esatto di distanza dall'arrivo dei 15 subsahariani L'Osservatore d'Italia è andato ad intervistare Luigi Fogli per sapere come procede la situazione. Abbiamo inoltre tentato di avvicinare il responsabile della cooperativa Edeco che ha in appalto i lavori concernenti le operazioni di accoglienza, per chiedere il permesso di intervistare qualche ragazzo ospite della struttura, ma siamo stati allontanati.

 

Signor Fogli come va?

”Se si riferisce alla mia salute; per fortuna bene. Gli affari male”.


Come mai?

”La presenza dei rifugiati ha azzerato completamente la clientela, non solo per quel che riguarda l'hotel, ma anche il ristorante e il night club sono perennemente vuoti, la gente non viene più”

 

Ma questo è dovuto al comportamento dei richiedenti asilo?

”No no, assolutamente. Le devo dire la verità, da un mese a questa parte non hanno causato alcun problema. Non si vedono quasi mai all'esterno della struttura. E' quasi come se non ci fossero. La gente non viene, credo per pregiudizio. Ma io me lo aspettavo.”

 

Ha avuto modo di parlare con qualcuno di loro?

”No sono molto schivi e come le dicevo sono sempre nelle loro camere, in più i responsabili della cooperativa che si occupa del loro sostentamento non gradiscono che qualcuno tenti di avvicinarli”

 

Cosa fanno per tutto il giorno?

”Di preciso non le saprei dire, ma credo che navighino su internet perchè la prima cosa che la cooperativa mi ha chiesto è se l'hotel era provvisto di wi-fi. Ho visto che ognuno di loro è provvisto di un tablet e di uno smartphone”

 

E' la cooperativa a fornirglieli?

”Non saprei”

 

All'inizio della vicenda era preoccupato che le potessero danneggiare le stanze. Attualmente in che condizioni versano le camere dell'albergo?

”Sinceramente non lo so. Preferisco non vederle nemmeno fino a quando saranno qui. Anche perché è la cooperativa ad occuparsi di tutto. Portano il cibo già pronto, con un furgone, che consumano nella sala conferenze e una volta al giorno vengono inservienti esterni a pulire le stanze. Io, da contratto, mi sono impegnato soltanto a fornire la struttura.”

 

 

Inizialmente le avevano proposto una somma di denaro che lei aveva definito assurda, hanno aumentato le tariffe giornaliere?

”Si i 7 euro al giorno a persona che inizialmente avevano proposto di darmi sarebbero stati insufficienti anche per pagare le spese delle utenze. Ora mi danno un po' di più; non è quanto speravo e avevo richiesto, ma almeno non ci rimetto, in quel senso”

 

Quando se andranno?

 ”Fra poco, dovrebbero essere gli ultimi giorni di permanenza qui, dagli inizi di gennaio le 15 persone presenti nella mio hotel saranno trasferite in un'altra struttura privata di proprietà di una fondazione locale nella quale ha sede una grossa casa di riposo. Ci sono molti anziani ospiti, ma quel posto è molto grande e hanno spazio libero, inoltre sono dotati di ogni servizio. Al momento stanno finendo dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento dell'edificio, appena avranno finito li porteranno là e spero che tutto ritornerà come prima”.

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Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Cronaca

Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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