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di Christian Montagna
Cannes- Giunge inaspettata dopo la fine dell’Eurovision 2015 anche la sconfitta per l’Italia al Festival di Cannes. Musica e Cinema dunque in Italia non riescono ad affermarsi nel mondo, eppure, sono sicuro che almeno di queste due possiamo andarne davvero fieri.
I più grandi musicisti, cantanti, attori e registi sono stati italiani; le idee più entusiasmanti sono state e i costumi più particolari di costumisti italiani. I capolavori in concorso al Festival candidati alla vittoria fino all’ultimo giorno sono stati battuti da "Dheepan" del francese Jacques Audiard.
I registi italiani Matteo Garrone con “Il racconto dei racconti”, Paolo Sorrentino con “La giovinezza” e Nanni Moretti con “Mia Madre” sono rimasti a bocca asciutta ma almeno posso vantare di aver conquistato stampa estera e italiana. Ad avere la meglio su di loro è stata una storia di migrazione , tematica più ricorrente che mai. Il francesce Audiard ha conquistato contro ogni pronostico la Palma d’Oro.
In giuria i fratelli Coen hanno stravolto tutte quelle che erano le aspettative del pubblico. Anche altri premi sono stati consegnati: l’ungherese Son of Saul, opera prima di Laszlo' Nemes, tra i piu' gettonati, ambientato in un campo di concentramento nazista ha conquistato il Grand Prix, mentre il made in China The Assassin di Hou Hsiao-Hsien ha ricevuto la Palma per la miglior regia.
Vincent Lindon, protagonista di La Loi Du Marche' di Stephane Brize', ha ricevuto l'applauso piu' lungo della platea. E' stato lui il miglior interprete di questa edizione del festival secondo il pubblico. Una performance profonda e toccante che sin dall'inizio ha convinto tutti.
Cate Blanchett, considerata come la superfavorita, è stata sopraffatta dalla compagna di set Rooney Mara: coppia lesbo nel film Carol di Todd Haynes. Il premio (ex aequo) va anche a Emmanuelle Bercot, compagna di Vincent Cassel nel film Mon Roi della francese Maiwenn.
Il greco The Lobster di Yorgos Lanthimos con Colin Farrel e Rachel Weisz ambientato in un futuro distopico dove e' vietato essere single, ha ottenuto il Premio della Giuria, mentre Chronic di Michel Franco, che affronta il tema dell'eutanasia,ha conquistato il Premio della sceneggiatura.
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