Costume e Società
Roma: il festival della Diplomazia conquista la medaglia del Presidente della Repubblica
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ROMA – Dal 19 al 27 ottobre è tornato a Roma il Festival della Diplomazia, giunto alla sua ottava edizione. Il sistema geopolitico fra interessi nazionali e valori universali – Prìncipi e Princípi: come cambiano le relazioni internazionali quando le leadership populiste si scontrano con i valori di solidarietà e responsabilità multilaterale. È questo il filo conduttore di questa edizione del Festival della Diplomazia, manifestazione diffusa che, con oltre 50 eventi, coinvolge 70 ambasciate, sette università, luoghi di incontro della politica internazionale e prestigiosi partner scientifici. Questa ricca edizione del Festival della Diplomazia intende concentrare la propria attenzione sull’equilibrio che va ricercato tra la legittima aspettativa di leadership nazionali capaci di agire in difesa dei cittadini e leadership capaci di far progredire nel suo complesso l’ordine internazionale nel solco dei valori universali di solidarietà e giustizia.
L’evento alterna in tavole rotonde e incontri specifici alcuni tra i massimi esponenti del pensiero politico e sociale contemporaneo: da Daniel Drezner a Simon Anholt, da Giampiero Massolo a Gilles De Kerchove, passando per Gerald Knaus, Enrico Giovannini, Fernando Reinares, Luciano Pellicani e Michael Klare, con l´apertura lavori affidata a un artista del calibro di Michelangelo Pistoletto, che dialogherà con l´ambasciatore di Colombia. In un´epoca in cui la personalità dei leader mondiali sembra prevalere sull´arte della diplomazia, superando e in alcuni casi calpestando il modello classico della concertazione e della trattativa – con prove di forza e tweet minacciosi – le relazioni internazionali cambiano segnando la crisi della politica e i valori che da sempre caratterizzano le relazioni internazionali. Per riportare al centro il dialogo e il confronto tra i popoli, il Festival schiera una serie di diplomatici, rappresentanti istituzionali, personalità del mondo accademico, insieme ad esperti nel settore finanziario e imprenditoriale che si confrontano alla ricerca di strumenti collettivi, nuove idee e valori condivisi che possano superare l´opposizione e l´ostilità nei riguardi della politica e riaffermare le ragioni della convivenza e dell´integrazione al posto degli interessi nazionali.
Il festival, che per questa sua edizione ha ottenuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, è patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed ha il contributo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Il programma completo: www.festivaldelladiplomazia.it
Gianfranco Nitti
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Costume e Società
Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario
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15 Luglio 2024![](https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2024/07/IMG_5243.jpeg)
Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.
Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.
L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione
Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.
Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”
L’Umanità di Francesco Tagliente
Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.
La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.
Un Esempio di Vita
La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.
Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.
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