Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
di Angelo Severino
Durante la festa islamica del Sacrificio, lunedì 12 e martedì 13 settembre, anche in Italia sono stati crudelmente sgozzati e lasciati morire lentamente, prima di essere macellati e cucinati, migliaia di animali fra montoni, pecore, capre e bovini. È la "Festa del Sacrificio", la 'Id alAdha, durante la quale i musulmani di tutto il mondo ricordano l'olocausto di Abramo che sacrificò a Dio un montone anziché il figlio Isacco. Questa festa islamica ricorda un po' la nostra "Pasqua Cristiana". Anche in questa occasione vengono uccisi centinaia di migliaia di agnelli ma per ricordare la morte di Gesù Cristo immolatosi sulla Croce per la salvezza di chi crede in Lui. Tuttavia, fra le due ricorrenze vi è una differenza di non poco conto. Durante il rito pasquale, infatti, gli agnelli vengono uccisi da personale autorizzato in macelli comunali ufficiali e riducendo al minimo la loro sofferenza. Nel rito islamico della "Festa del sacrificio" gli animali (compresi i cammelli dove ci sono) vengono invece sgozzati personalmente (anche in presenza di minori, ai quali è in questo modo insegnato come scannare le bestie). C'è soprattutto da dire che il cerimoniale del sacrificio degli animali avviene nel garage di casa oppure per strada, in campagna o persino nei giardini pubblici (nei paesi islamici) fino alloro completo dissanguamento.Ma se tutto questo è vietato in italia, secondo l'articolo 544 bis del codice penale nonché dei decreti legislativi 333 del 1998 e 193 del 2007, ci chiediamo allora perché i prefetti, i sindaci, le forze di polizia e soprattutto i veterinari delle Asl non abbiano mai applicato la normativa vigente al fine di scoraggiare…
[ESTRATTO DALL'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA VIRTUAL PAPER – PER LEGGERE L'ARTICOLO COMPLETO CLICCARE QUI PER APRIRE L'EDIZIONE DI OGGI DEL GIORNALE E ANDARE A PAG. 8 E PAG. 9]
Correlati