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Redazione Lazio

FESTA DELLA REPUBBLICA, UNA POLITICA NULLA CHE HA FOMENTATO I CRITICONI

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Tempo di lettura 2 minutiSi sarebbe forse preferita la "nipote di Mubarak" sfilare in topless con il cielo trapuntato e massaggiato da migliaia di fuochi di artificio?

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Chiara Rai
Ma che tristezza e tristezza, chi ha giudicato in questa maniera la festa della Repubblica 2012 probabilmente non ha ben capito in quale momento storico ci troviamo. Si sarebbe forse preferita la "nipote di Mubarak" sfilare in topless con il cielo trapuntato e massaggiato da migliaia di fuochi di artificio? La festa c’è stata, vogliamo condannare il fatto che le frecce verdi, bianche e rosse non abbiano tracciato il cielo romano condotte dal Tenente Colonnello Marco Lant, Comandante delle Frecce Tricolori. La parata c’è stata. Avrebbero dovuto forse sfilare le ragazze pon pon? L’economista e deputato del Pdl Antonio Martino ha detto che la festa della Repubblica va difesa con onore, riprendendo un’affermazione di Arturo Parisi. Ma, pur non volendo affatto criticare questa nobile considerazione, ne rilancerei un’altra:  di “dignità e onore”, si parla solo in queste occasioni e poi l’articolo 54 della Costituzione viene messo nel cassetto fino alla prossima parata, perché durante tutto l’anno questi principi vengono quotidianamente calpestati. E’ vero o no che nel 1976 la parata del 2 giugno non si tenne affatto a causa del disastroso terremoto che sconvolse il Friuli? Lo comunicò il ministro della difesa Forlani, con una nota ufficiale. Allora? Meglio una parata sobria ma significativa e dedicata ai terremotati dell'Emilia che nulla. La bella figuraccia come sempre l’hanno fatta i partiti politici: chi ha disertato, chi ha partecipato ancora indeciso, chi ha criticato. Ma è mai possibile. Dobbiamo sempre porgere l’arma del beffeggio su un piatto d’argento in pugno ai criticoni che non aspettano altro che vederci divisi anche rispetto alla festa della Repubblica. La cerimonia c’è stata o no? Certo che sì! Bastava parteciparvi senza se e senza ma e ci saremmo accorto che alla celebrazione 2012 non è mancato nulla, tranne l’eccesso che non è figlio di questo attuale momento economico scandito, per di più, da accadimenti come il terremoto.
I padri di famiglia, imprenditori piccoli e medio grandi, si suicidano in ogni dove lasciando pagine e pagine di promemoria rispetto ad una crisi assassina e noi avremmo dovuto fare di più di quello che si è fatto? La parata c’è stata e certamente tutti quanti, avremmo potuto mantenere un atteggiamento più decoroso e rispettoso del nostro tricolore e della nostra storia. Come? Lasciando da parte le critiche, almeno il 2 giugno.

 

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