Connect with us

Primo piano

Festa del Tricolore: l’Associazione Nazionale insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI) renderà omaggio alla Bandiera

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

“Mi piacerebbe vedere tanti amici, impegnati a parlare di diritti riflettere e promuovere anche i DOVERI che discendono dalla nostro ordinamento costituzionale”, con queste parole il Prefetto Francesco Tagliente commenta l’iniziativa ANCRI il giorno della “Festa del Tricolore”.
Il 7 gennaio 2020, «Festa del Tricolore», l’Associazione Nazionale insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI) renderà omaggio alla Bandiera, con una pubblica riflessione sull’uso, l’esposizione, la tutela e la conservazione del Tricolore.

Nel corso dell’iniziativa sarà presentato un videoclip che illustra gli aspetti protocollari dell’esposizione delle Bandiere. La Banda Musicale della Polizia di Stato diretta dal Maestro Maurizio Billi, lo storico Michele D’Andrea e il tenore Francesco Grollo accompagneranno il pubblico in un suggestivo percorso di riscoperta musicale del nostro inno nazionale.

Il 7 gennaio, nella ricorrenza della nascita del Tricolore, si celebra la Giornata Nazionale della Bandiera, uno dei simboli della Repubblica Italiana insieme con l’inno nazionale e l’emblema di Stato.
Quest’anno, le più importanti celebrazioni ufficiali si svolgono a Roma e a Reggio Emilia.
Nella Piazza del Quirinale avrà luogo il cambio della Guardia d’onore in forma solenne, che vedrà protagonisti il Reggimento Corazzieri in uniforme di gala e la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo.
A Reggio Emilia, il Capo dello Stato Sergio Mattarella renderà omaggio al Tricolore che il 7 gennaio 1797 la Repubblica Cispadana adottò, per la prima volta, quale vessillo di Stato.
Nonostante la legge definisca le modalità dell’imbandieramento degli edifici pubblici, non sempre i vessilli sono esposti correttamente così come – e duole doverlo registrare – i drappi sono con troppa frequenza logori, sporchi e scoloriti.
Nonostante sua rilevanza ideale, sono poche le manifestazioni organizzate nel Paese da enti privati e associazioni per celebrare degnamente la Giornata della Bandiera e diffondere la conoscenza del simbolo più antico e pregnante dell’identità nazionale italiana. Fra le più significative segnaliamo quella promossa anche quest’anno dal Rotary International Firenze grazie all’impegno del presidente del Rotary Firenze Nord Sandro Addario, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e socio dell’ANCRI, da sempre attento alla promozione degli ideali patriottici e civili. Si tratta della ventesima edizione della benemerita iniziativa.
Da alcuni anni è scesa però in campo l’Associazione Nazionale insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI), che ha avviato una duplice campagna di comunicazione – «Viaggio tra i valori e i simboli della Repubblica» e «Decoro del Tricolore» – volta a promuovere, attraverso i simboli nazionali, i grandi valori richiamati dalla Costituzione repubblicana.
Lo scorso anno, l’omaggio al Tricolore da parte dell’ANCRI ha avuto luogo nel simbolo stesso della nostra democrazia, l’Aula di Montecitorio, presenti la Vice Presidente della Camera Marta Carfagna, numerosi parlamentari e centinaia di cittadini, soci e amici dell’Associazione.
Il 7 gennaio 2020, alle ore 16, l’ANCRI celebrerà la Giornata Nazionale della Bandiera a Roma, nella sede della Scuola Superiore di Polizia, attraverso un appuntamento di conoscenza e di riflessione che prevede un interessante relazione sull’uso, l’esposizione, la tutela e la conservazione del Tricolore a cura del dott. Enrico Passaro, Capo dell’Ufficio del Cerimoniale di Stato e per le onorificenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sarà inoltre presentato un videoclip, commissionato dall’ANCRI e destinato a un’ampia divulgazione anche in ambito scolastico, che illustra gli aspetti protocollari dell’esposizione delle Bandiere.
La cerimonia sarà arricchita dalla presenza della Banda Musicale della Polizia di Stato diretta dal Maestro Maurizio Billi, dallo storico Michele D’Andrea e dal tenore Francesco Grollo, che accompagneranno il pubblico in un suggestivo percorso di riscoperta musicale de «Il Canto degli Italiani».
La manifestazione costituisce la prima tappa dell’anno sociale 2020 dell’ANCRI, fondato ancora una volta sulla promozione dei simboli nazionali, un patrimonio ideale inestimabile che gli insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica sono chiamati a testimoniare ogni giorno con impegno, rigore e passione.
Il presidente dell’ANCRI Tommaso Bove e il delegato ai rapporti istituzionali prefetto Francesco Tagliente avevano rivolto un appello a tutte le delegazioni in Italia e all’estero per promuovere momenti pubblici di riflessione per far conoscere l’uso, l’esposizione, la tutela, la conservazione e il decoro del nostro Tricolore. Il 10 gennaio 2020, la Prefettura di Bologna ospiterà un evento tematico su «I simboli della Repubblica nella Costituzione Italiana: l’articolo 12», organizzato dalla locale Sezione dell’ANCRI per trasmettere ai più giovani la bellezza e la profondità dei valori e simboli costituzionali.
Sempre il 10 gennaio, la Sezione ANCRI di Imperia-Sanremo celebrerà la Giornata del Tricolore sul Lungomare di Vallecrosia con la cerimonia dell’alzabandiera. I vessilli saranno issati da un’alunna e un alunno delle scuole medie

Cronaca

L’eterna grandezza di Anna Magnani: 50 anni senza “Nannarella”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Celebrazioni in tutta Italia per ricordare l’attrice simbolo del neorealismo. Loren: “Unica e inimitabile, la sua forza vive ancora oggi”

La giornata di oggi, 26 settembre 2024, segna il 51º anniversario della morte di Anna Magnani, una delle figure più iconiche del cinema italiano e internazionale. L’attrice, simbolo indiscusso del neorealismo, è ancora oggi ricordata per la sua intensità espressiva, la sua forza e la sua capacità di incarnare donne autentiche, radicate nella realtà, lontane dagli stereotipi di Hollywood. A mezzo secolo dalla sua scomparsa, l’Italia rende omaggio alla “Nannarella” con una serie di iniziative culturali, proiezioni speciali e testimonianze di personaggi dello spettacolo, del cinema e della politica.

Proiezioni, mostre e rassegne: Un omaggio a “Nannarella

In occasione di questo importante anniversario, diverse città italiane, da Roma a Milano, da Napoli a Firenze, stanno organizzando eventi per celebrare la memoria dell’attrice. A Roma, sua città natale e luogo di molte sue indimenticabili interpretazioni, il Teatro Sistina e il Museo Nazionale del Cinema hanno allestito una mostra fotografica che ripercorre la carriera di Magnani attraverso scatti iconici, scene dai set e immagini inedite della sua vita privata.

Le principali sale cinematografiche della Capitale hanno in programma una rassegna dedicata ai suoi film più celebri, tra cui Roma città aperta, Bellissima, Mamma Roma e La rosa tatuata, pellicola che le valse l’Oscar come miglior attrice nel 1956, la prima italiana a ricevere l’ambito riconoscimento.

Il Centro Sperimentale di Cinematografia ha organizzato una maratona di film e incontri con registi e critici cinematografici che ripercorreranno la carriera di Magnani, esplorando il suo contributo alla storia del cinema mondiale.

A Napoli, città che Magnani amava profondamente, sarà allestito un concerto in sua memoria presso il Teatro San Carlo, con brani tratti dalle colonne sonore dei suoi film più noti.

I Commenti del mondo dello spettacolo e della critica

Il tributo ad Anna Magnani non si ferma alle iniziative culturali. Diversi esponenti del mondo dello spettacolo hanno voluto ricordare la grande attrice con parole commoventi.

La regista e attrice Sophia Loren, collega e amica di Magnani, ha dichiarato: “Anna era unica. Nessuno come lei sapeva portare sullo schermo la sofferenza e la bellezza delle donne italiane. Aveva una forza emotiva incredibile, che ci ha lasciato in eredità nei suoi film. Cinquant’anni dopo, è ancora il nostro orgoglio.”

Anche il celebre regista Paolo Sorrentino, noto per la sua capacità di ritrarre personaggi complessi, ha espresso il suo pensiero: “Magnani è stata un’attrice che ha saputo rendere onore alla semplicità e alla complessità della vita quotidiana. Era vera, intensa, irripetibile. Senza di lei, il neorealismo non sarebbe stato lo stesso.”

Dal mondo della critica cinematografica, Gianni Canova, storico del cinema, ha ricordato: *”Anna Magnani è stata l’interprete più autentica del neorealismo. In lei convivono il dramma e la comicità, la forza e la fragilità. La sua interpretazione in *Roma città aperta* rimane uno dei momenti più alti del cinema mondiale. È un patrimonio che dobbiamo preservare e far conoscere alle nuove generazioni.”*

Il Riconoscimento delle Istituzioni: Un simbolo della cultura italiana

Anche il mondo politico ha voluto esprimere il proprio tributo a questa grande figura del cinema. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato una nota ufficiale in cui ha dichiarato: “Anna Magnani rappresenta uno dei simboli più potenti della cultura italiana. Il suo volto, la sua voce e il suo talento hanno attraversato i decenni, influenzando generazioni di attori e registi. L’Italia le deve molto, e questo cinquantesimo anniversario è l’occasione per ribadire il nostro affetto e la nostra riconoscenza.”

Anche il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha sottolineato l’importanza di Anna Magnani: “Ricordare Magnani oggi significa celebrare non solo una grande attrice, ma una donna che ha incarnato l’essenza del popolo italiano. Le sue interpretazioni rimangono scolpite nella nostra memoria collettiva e continueranno a essere fonte di ispirazione per le nuove generazioni di artisti.”

Una stella che brilla ancora

A cinquant’anni dalla sua morte, Anna Magnani continua a essere un faro nel mondo del cinema. La sua autenticità e la sua capacità di portare sullo schermo la vera natura dell’animo umano la rendono una figura immortale. Le celebrazioni in suo onore non sono solo un tributo al suo talento, ma anche un modo per mantenere vivo il ricordo di una donna che ha contribuito a definire il cinema italiano.

Mentre i suoi film continuano a emozionare e a ispirare, Anna Magnani rimane un’icona indimenticabile, una stella che, nonostante il tempo, brilla ancora nel firmamento del cinema mondiale.

Continua a leggere

Editoriali

Il Consiglio di Stato: “Non ci sono fondi per la disabilità” dobbiamo limitare l’inclusione scolastica

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il titolo preannuncia una possibile “tragedia” che sta colpendo la dignità umana, questa è pura follia! L’inclusione della disabilità ha seguito un iter legislativo molto complesso che va consolidato ogni giorno con dei progetti validi a livello nazionale/europeo. Sentir parlare di limitare i fondi di bilancio che promuovono l’inclusione della disabilità è disfunzionale alla nostra etica morale.

La scuola italiana negli ultimi decenni si è impegnata sempre più in termini di inclusione, pertanto i “cantieri che si sono aperti” devono essere lavorati e non serrati. Sull’inclusione scolastica sono stati fatti numerosi studi, convegni e seminari; ad esempio l’Università Alma Mater di Bologna riconosce un grande merito al professore Andrea Canevaro, nonché il pioniere della prima cattedra di pedagogia speciale in Italia. Purtroppo, venuto a mancare da qualche anno, il professore Canevaro ha scritto i cardini su cui poggia la pedagogia speciale, ha studiato e fatto ricerca su molti punti chiave della disabilità: in particolare proprio sul concetto di inclusione.

È intervenuto con tecniche e strategie innovative tali da diffondere tre concetti chiave: il disabile non è diverso, ma tutti siamo uomini diversi, la consapevolezza dell’assenza di giudizio, il sostegno alla disabilità e le famiglie come fulcro del suo pensiero pedagogico.
Ostacolare oggi questi studi è come buttare una “mina” su tutto quello che è stato fatto da numerosi professionisti, insegnanti di sostegno e docenti. Inoltre, tutto quello che il Consiglio di Stato Italiano ha detto non ha fatto altro che creare malcontenti, delusioni e rabbia, nonché profonde ferite che colpiscono gli animi dei ragazzi/e, gli studiosi, le istituzioni e le famiglie stesse.
Il taglio dei fondi riguarderebbe non solo la disabilità certificata, ma anche le fragilità di alcuni ragazzi/e (i DSA e i BES). In tal caso, crollerebbe l’istituzione scuola, il ruolo degli insegnanti di sostegno e le progettazioni che si organizzano (es. i Piani Educativi Individualizzati).

Le famiglie sono molto preoccupate dopo la sentenza n° 1798/2024, poiché quest’ultima non riguarderebbe solo la violazione del diritto all’istruzione degli studenti disabili, ma anche di tanti altri servizi importanti come il trasposto, la riabilitazione e le cure. Le amministrazioni certificano, così, che il diritto allo studio per i disabili vale meno degli altri, riportando-ci ad un concetto terrificate: la discriminazione. Concetto, quest’ultimo, che non deve “esistere” in una repubblica democratica come l’Italia.


Se i fondi per l’assistenza scolastica stanno finendo, non bisogna certo infierire contro le situazioni più deboli. In tal caso si vanno ad infrangere i principi della nostra Costituzione Italiana quali, la dignità, l’uguaglianza, l’inclusione e le pari opportunità.

Pertanto, diciamo NO a questi possibili “tagli” ne va della nostra reputazione personale e collettiva.

Continua a leggere

Editoriali

Giovani e lavoro: sfide e opportunità nell’era post-studi

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Tra aspettative, realtà del mercato e nuove competenze: come i neolaureati affrontano l’ingresso nel mondo professionale

Il passaggio dal mondo accademico a quello lavorativo rappresenta un momento cruciale nella vita di ogni giovane. Oggi, più che mai, questo transito è caratterizzato da sfide complesse e opportunità in rapida evoluzione. L’era digitale, la globalizzazione e i cambiamenti socio-economici hanno ridisegnato il panorama professionale, creando nuove aspettative e richiedendo competenze sempre più specifiche.

Secondo recenti studi dell’ISTAT, in Italia il tasso di disoccupazione giovanile si attesta intorno al 30%, un dato allarmante che sottolinea le difficoltà incontrate dai neolaureati nel trovare un’occupazione coerente con il proprio percorso di studi. La dott.ssa Maria Rossi, sociologa del lavoro presso l’Università di Milano, commenta: “I giovani di oggi si trovano di fronte a un paradosso: sono la generazione più istruita di sempre, ma faticano a trovare la loro collocazione nel mercato del lavoro.”

Uno dei principali ostacoli è il disallineamento tra le competenze acquisite durante il percorso di studi e quelle richieste dalle aziende. Il dott. Luca Bianchi, responsabile delle risorse umane di una multinazionale, spiega: “Spesso i neolaureati hanno una solida base teorica, ma mancano di competenze pratiche e soft skills essenziali nel mondo del lavoro, come la capacità di lavorare in team, la flessibilità e la gestione dello stress.”

Per colmare questo gap, molte università stanno implementando programmi di alternanza scuola-lavoro e stage curriculari. La prof.ssa Giulia Verdi, docente di Economia all’Università di Roma, afferma: “È fondamentale creare un ponte tra il mondo accademico e quello professionale. Gli stage e i tirocini offrono agli studenti l’opportunità di mettere in pratica le loro conoscenze e di familiarizzare con le dinamiche aziendali.”

Un altro aspetto cruciale è l’orientamento professionale. Molti giovani si sentono disorientati di fronte alla molteplicità di opzioni e alla rapida evoluzione del mercato del lavoro. Il dott. Marco Neri, psicologo del lavoro, sottolinea l’importanza di un approccio proattivo: “È essenziale che i giovani inizino a riflettere sul loro futuro professionale già durante gli studi, esplorando diverse opportunità e costruendo un network di contatti.”

L’era digitale ha anche aperto nuove strade per l’autoimprenditorialità. Sempre più giovani scelgono di avviare startup o di intraprendere carriere da freelance. Andrea Russo, 28 anni, fondatore di una startup nel settore tech, racconta: “Ho deciso di creare la mia azienda perché volevo mettere in pratica le mie idee e avere un impatto diretto. È una sfida enorme, ma anche un’opportunità di crescita incredibile.”

Tuttavia, non mancano le criticità. La precarietà lavorativa e i contratti a tempo determinato sono spesso la norma per i neoassunti. La dott.ssa Laura Bianchi, esperta di politiche del lavoro, evidenzia: “C’è il rischio di creare una generazione di lavoratori perennemente precari. È necessario un intervento legislativo per tutelare i giovani e incentivare le assunzioni a tempo indeterminato.”

Le aziende, dal canto loro, stanno cercando di adattarsi alle nuove esigenze dei giovani lavoratori. Flessibilità oraria, smart working e programmi di formazione continua sono alcune delle strategie adottate per attrarre e trattenere i talenti. Il dott. Paolo Verdi, CEO di una media impresa, spiega: “Investiamo molto nella formazione e nel benessere dei nostri dipendenti. I giovani oggi cercano non solo uno stipendio, ma un ambiente di lavoro stimolante e in linea con i loro valori.”

In conclusione, l’approccio dei giovani al mondo del lavoro è caratterizzato da una miscela di entusiasmo e preoccupazione. Se da un lato ci sono sfide significative da affrontare, dall’altro le nuove generazioni hanno a disposizione strumenti e opportunità senza precedenti. La chiave per il successo sembra risiedere nella capacità di adattarsi, di apprendere continuamente e di coltivare una mentalità aperta e flessibile.

Come sottolinea la prof.ssa Verdi: “Il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente. I giovani che riusciranno a navigare queste acque turbolente, combinando competenze tecniche, soft skills e una buona dose di resilienza, saranno quelli che tracceranno il futuro del mondo professionale.”

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti