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di Andrea Barbi
Ci tenevano particolarmente a visitare il Parco del Delta del Po e l’antica abbazia di Pomposa, Ann e Kelvin Stillman, due viaggiatori australiani volati in Italia per visitare anche Ferrara e il suo patrimonio culturale protetto dall’Unesco, sfruttando la città estense, come base per i loro spostamenti in tutto il nord est del bel paese, grazie alla sua posizione strategica in questo senso, ma su internet hanno trovato poca informazione rispetto alle aree fuori dalle mura del centro cittadino. Confidavano di trovarne all’ufficio informazioni locale di Ferrara, ma l’unica cosa che gli hanno chiarito è che sarebbe stato molto difficile raggiungere Pomposa senza auto, soprattutto nel fine settimana. Sono rimasti molto sorpresi che un posto così culturalmente significativo sia così difficile da raggiungere con i mezzi pubblici. La coppia di turisti, infatti, viaggiava senza una macchina, ma decisi a visitare il millenario monastero, hanno preso il treno da Ferrara fino a Codigoro, comune nel cui territorio si trova il monumento religioso che dista circa sei km dalla stazione ferroviaria. Una volta scesi dal treno hanno provato a chiedere informazioni per un taxi o autobus, ma non hanno trovato alcun centro di informazioni. Per loro grande fortuna hanno casualmente incontrato in un bar un operatore di bed&breakfast locale, che gentilmente li ha accompagnati all’abbazia e ha prenotato il “bus taxi” per tornare dopo la visita. “Si tratta di un servizio efficiente – dicono riguardo al Taxibus – ma non vi è praticamente nessuna informazione facilmente disponibile su come funziona”.
“Un vero peccato – secondo loro – che la zona circostante di Ferrara, che comprende anche siti Unesco, sia in secondo piano. Abbiamo facilmente ottenuto informazioni su Comacchio,-ammettono- che abbiamo trovato affascinante, ma ci è dispiaciuto non poter vedere di più della zona del Delta”. “Voliamo a casa con la speranza che chi si occupa di turismo e trasporti possa migliorare l’accesso e le informazioni su quest’area”.
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