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di Andrea Barbi
FERRARA – Dalla prima ricostruzione, A.B.H, un cittadino straniero 46enne di origine asiatica che lavora da alcune settimane in un negozio di frutta e verdura, ieri sera, ha rincorso tre uomini che avevano rubato frutta dagli scaffali dell’esercizio commerciale. Questi hanno reagito picchiandolo e il commesso è ora ricoverato all’ ospedale Sant'Anna in gravi condizioni, prognosi riservata per lui.
L’hanno aggredito con una catena, poi l’hanno preso a calci e a pugni prima di lasciarlo a terra insanguinato e dolorante. A chiamare i soccorsi è stato un passante che ha notato l’uomo steso a terra nei pressi di una stazione di servizio vicina al negozio nel quale è avvenuto il furto. La vittima, che perdeva sangue dalla nuca e dal volto e aveva attorno al braccio, attorcigliata, la serratura della bicicletta brandita per ferirlo, è stata trasportata d’urgenza da un’ambulanza al pronto soccorso.
Il titolare del piccolo negozio che si trova all’incrocio tra via Bologna e via Mambro, zona per altro molto trafficata, anch’egli straniero (originario del Bangladesh) è arrivato sul posto poco prima dell’arrivo dei soccorsi, avvertito dal suo stesso dipendente. Poco prima dell’aggressione, infatti, verso le 20, il commesso avrebbe telefonato al datore di lavoro per avvertirlo della presenza di tre persone nel negozio che lo stavano infastidendo con molestie verbali. Il commerciante, a quel punto avrebbe deciso di recarsi sul posto per cercare di gestire la situazione, ma purtroppo durante il tragitto in auto da casa sua si è consumata l’aggressione.
I carabinieri, poco dopo, hanno ricostruito almeno una parte dell’accaduto, raccogliendo le prime testimonianze, per avviare le indagini e risalire all’identità degli aggressori che, dalle prime indiscrezioni, parlerebbero con un forte accento dell’est Europa.
Un altro grave fatto di cronaca nella città estense a pochi giorni da un episodio simile che riguardava anche in quel caso un’ aggressione fisica innescata da un furto di cibo. Beni di prima necessità e non denaro, dunque, sono lo scopo di questi crimini che forniscono una importante testimonianza della criticità di una situazione sociale ormai palesemente ingestibile da parte delle istituzioni locali e nazionali. Una emergenza che la politica finge di non vedere.
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