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Cronaca

Ferrara: l'ombra del racket dell'estorsione dietro l'incendio di una discoteca

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Tempo di lettura 2 minutiSul posto, oltre ai pompieri si sono portati i carabinieri e la scientifica, per raccogliere ogni elemento utile a chiarire l’inquietante episodio

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di Andrea Barbi

FERRARA – L’ombra del crimine organizzato aleggia sull’incendio doloso di questa notte appiccato nei locali della discoteca New Kontiki di Vigarano Mainarda piccolo comune alle porte di Ferrara. Sul luogo dell’incendio è stato trovato un biglietto sul quale rivolgendosi al gestore del locale gli si intima di: ’pagare se non vuoi avere problemi’. Da quanto si apprende da fonti confidenziali, tutto avrebbe avuto inizio sabato scorso, quando una persona si è presentata nella discoteca chiedendo soldi a uno dei gestori. Dal rifiuto opposto si sarebbe quindi scatenata la ritorsione a qualche giorno di distanza.


Le fiamme che si sono sviluppate in una sala e, grazie anche al funzionamento del sistema antincendio fortunatamente non si sono propagate negli altri ambienti, hanno distrutto la consolle, mentre il forte calore sprigionatosi dall’incendio ha danneggiato le luci a led e alcuni pannelli in poliuretano. All’interno pareti e mobili anneriti, con fuliggine presente in quasi tutta la discoteca. I vigili del fuoco intervenuti non hanno riscontrato problemi strutturali, ma ci vorranno probabilmente un paio di settimane per ripristinare i danni del locale e riprendere l’attività, normalmente aperta al pubblico il sabato e il lunedì.


Sul posto, oltre ai pompieri si sono portati i carabinieri e la scientifica, per raccogliere ogni elemento utile a chiarire l’inquietante episodio, dalle eventuali tracce di combustibile utilizzato per appiccare il fuoco fino alle impronte che potrebbero aver lasciato i responsabili, che avrebbero forzato la porta d’ingresso sul retro – non visibile dalla strada, così da permettere di agire senza essere scoperti – per poi penetrare nel locale e, infine, lasciare all’interno lo scritto intimidatorio.
Tutti i dettagli fanno pensare che dietro all’episodio vi sia l’ombra criminale di un racket, più o meno organizzato per controllare attività economiche nel territorio. Ma gli investigatori non escludono comunque altre ipotesi e stano indagando a 360 gradi.