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Economia e Finanza

Federturismo, la crisi è pesante e collaborazione privati-governo più necessaria

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Marina Lalli, presidente di Federturismo, intervenendo ad una video conferenza stampa organizzata dall’Associazione della Stampa Estera in Italia, ha svolto una attenta e rapida disamina delle problematiche che stanno investendo, dall’ inizio della pandemia, uno dei settori trainanti dell’economia italiana.

Rispondendo ad una domanda del moderatore, Alvise Armellini, di una agenzia tedesca, ha riferito che deboli segni di ritorni in Italia vengono proprio dal mercato di lingua tedesca, proveniente da paesi a noi vicini e dove non è un impedimento la rarefazione dei voli che tuttora sta penalizzando i flussi in entrata. Allo stato, per la Lalli, le località che potrebbero riprendersi meglio sembrano quelle marine, dove predomina la potenziale clientela italiana, mentre ancora un deserto appaiono le città d’arte, tradizionalmente destinazioni molto apprezzate dagli stranieri. A giugno, sembra che la perdita di fatturato si attesti sul 70% complessivamente per il comparto, con segnali di ripresa deboli allo stato.

Alla domanda del corrispondente di media finlandesi su quali siano le misure di sostegno asl settore attivate dal governo più apprezzate e quelle che si desidererebbe di più fossero attivare, la Lalli si è detta soddisfatta per lo stralcio della tassa IMU ed anche degli interventi sulle locazioni, mentre ritiene fondamentale un aiuto sulle riassunzioni mediante la decontribuzione, specie sui lavoratori stagionali, che sono un pilastro del settore. La decontribuzione potrebbe evitare allo Stato di intervenire con ammortizzatori sociali nella situazione contraria. Ma anche strumenti di sostegno a fondo perduto sono ritenuti necessari.

Alla domanda del cronista spagnolo relativamente ad una sua valutazione sull’impatto del bonus vacanze, la Lalli ha chiarito che Federturismo è molto tiepida nei confronti di tale misura, sia per il tetto ISEE di 40mila euro, che per la difficoltà procedurale di ottenerlo, pur apprezzando lo sforzo del governo. Federturismo non lo ritiene “uno strumento decisivo ma saremmo lieti di essere smentiti”.

Alla domanda dell’americana Patricia Thomas, Presidente della Stampa estera, su un ventilato blocco dei flussi dagli USA verso il nostro paese, come riportato un articolo del NYT, la Lalli si è detta preoccupata di tale eventualità, data l’importanza del bacino dei visitatori USA sia per quantità che per capacità di spesa.

Ad un corrispondente che le chiedeva in merito alla situazione Alitalia, la Lalli ha ribadito la tradizionale posizione di Confindustria sulla questione, ovvero contrarietà ad intervento pubblico stanti i trascorsi negativi già sperimentati da tempo.

Al quesito su quale effetto possa avere sui prezzi la ripresa del settore, la Lalli ha detto che gli operatori cercano di mantenere i livelli del 2019, ma che è compressibile ci possano essere degli adeguamenti causati dai costi delle misure legate al distanziamento ed alle sanificazioni. Ritiene che il settore alberghiero, per le maggiori garanzie che offre in termini di igiene, possa riprendersi con più vigore rispetto ad altri settori ricettivi (agriturismi, B&B, etc.) ma è palpabile il rischio che almeno un 25% non riesca superare il 2020, senza misure più energiche di sostegno. La Lalli afferma di aver molto apprezzato l’interlocuzione offerta alle associazioni di settore durante gli Stati Generali: il presidente Conte ed il ministro Franceschini hanno ascoltato per oltre 4 ore i rappresentanti invitati; si aspetta ora che diano seguito a fatti concreti per interventi decisi. Marina Lalli ha anche toccato il tasto delle prospettive a medio e lungo termine, in cui occorre progettare una visione strategica ed una diversa operatività del settore, che coinvolge anche tanti altri settori economici, come quello dell’artigianato, dell’enogastronomia, della moda, dell’energetico: Per determinate aree del paese, afflitte dal turismo di massa, che spesso diventa un boomerang, occorre una riqualificazione dell’offerta da collegare alla sostenibilità ambientale, anche per il turismo di fascia alta. Molte sono le soluzioni che spesso vengono prospettate come, in particolare, il contingentamento dei flussi e la qualità dei servizi ma occorre metterci mano in modo articolato e decisivo.

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