Federlazio, tra le imprese di Rieti regna l’incertezza

Il tempo passa, siamo alla fine del terzo mese del 2019, la ripresa, la risalita ecc. rimangono solo dei ripetuti slogan senza senso. La situazione economica del Paese rimane un enorme punto interrogativo. La consueta Indagine Congiunturale sullo stato di salute delle Pmi della provincia di Rieti, presentata da Federlazio parla da sola: il saldo di opinioni sull’andamento degli ordinativi ricevuti dal mercato nazionale arretra notevolmente rispetto al semestre precedente, tornando oltretutto ad un saldo negativo: da +3 a – 5,6. Sono in ogni caso positive le previsioni per la prima metà dell’anno in corso (+5,4). Anche gli ordinativi dal mercato UE subiscono una brusca contrazione con il saldo di opinioni che passa da 0 a -6,3. Ottimistiche anche in questo caso le previsioni sul prossimo semestre (saldo uguale a zero). Positivo invece il saldo registrato sul mercato Extra UE (da +12,5 a +17,4), ma con delle previsioni meno rosee sul prossimo semestre: +1,5. Per quanto riguarda il fatturato dal mercato nazionale, rimane pressoché invariato rispetto allo scorso semestre e ancora di segno negativo (da -5,8 a -5,6). Positive le previsioni sul secondo semestre con un saldo di +4,6. Buono il fatturato derivante dal mercato UE che passa da +0,5 a +8,1, ma con una previsione sul secondo semestre estremamente negativa: -16. Sale anche il saldo Extra UE (da 0 a +11,3), ma anche in questo caso le previsioni sul prossimo futuro non sono ottimistiche (+1,4). Sale leggermente il dato del saldo sulla produzione (da -3,7 a +0,5). Anche in questo caso, però, le previsioni sul prossimo semestre non sono positive (-3,3). Subisce un forte calo il dato sugli investimenti: solo il 28,2% delle imprese intervistate ha dichiarato di averne effettuati nel secondo semestre 2018 (era il 44,2% nel semestre precedente). Anche le prospettive future confermano questo trend tendente al pessimismo (16,7%). Il dato sull’occupazione delle imprese reatine mostra un aumento rispetto al precedente semestre (da +7,8 a +16,2), sicuramente aiutato dalla “onda lunga” dell’ottimismo registrato nella scorsa rilevazione. Anche in questo caso, però, tornano negative le aspettative di assunzioni sul prossimo semestre: +2,7. Il questionario della nostra indagine da due anni affronta il tema dello sviluppo delle risorse umane e degli investimenti in formazione. In particolare si è voluto verificare se le imprese di Rieti e provincia hanno usufruito delle opportunità di finanziamento rappresentate dai fondi interprofessionali e degli altri fondi pubblici. Federlazio, proprio da un paio di anni, ha iniziato una massiccia campagna rivolta alla conoscenza e all’utilizzo tra le imprese dei Fondi Interprofessionali. Le interviste svolte negli scorsi semestri ci hanno mostrato che il lavoro che stiamo facendo sta portando buoni frutti. Nel primo semestre 2018 la percentuale di imprese che ha fatto utilizzo di questi Fondi è passata dal 6 al 7,8% (rispetto al II semestre 2017). Nel secondo semestre 2018 questa percentuale è salita all’11,4%. C’è ancora molto da fare, ma il segnale è decisamente positivo e dimostra la forte ricettività in questo senso da parte delle aziende reatine. Dal 2017 sono state introdotte nel questionario alcune domande relative alla presenza sui mercati esteri. Dalle risposte emerge che la maggior parte delle imprese di Rieti (84%) non è internazionalizzata, un valore in aumento rispetto allo scorso semestre (68,1%). Questo perché, di contro, è diminuita molto la percentuale di imprese che invece ha dichiarato di essere significativamente (7,7%) e moderatamente (8,3%) internazionalizzata. Tra i motivi per i quali l’azienda non opera sui mercati internazionali, la maggior parte (64,4%) risponde “perché la struttura aziendale non è attrezzata per affrontare i mercati esteri”, un valore in deciso aumento rispetto allo scorso semestre (45,5%). Segue “perchè il mercato nazionale assorbe completamente la produzione” con il 30,6% e “le opportunità sono inferiori ai costi” (5%).