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Salute

Fecondazione eterologa, cade il divieto

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Il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità della norma della legge 40 che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. La decisione era attesa da tantissime coppie che possono sperare solo in questa modalità di fecondazione per avere un figlio. A sollevare la questione erano stati tre tribunali: Milano, Catania e Firenze.

La Fecondazione eterologa è una tecnica di laboratorio che comporta la fecondazione degli ovuli di donatrice con gli spermatozoi del vostro partner.
Una volta fecondato, l’ovulo diventa pre-embrione e viene posto nell’utero, precedentemente preparato, per continuare lo sviluppo.

La legge spagnola stabilisce che la donazione di ovuli è anonima (non ci può essere conoscenza tra ricevente e donatrice sia nel presente che nel futuro) e volontaria (la commercializzazione degli ovuli e degli embrioni è vietata dalla legge in Spagna. Le donatrici devono avere tra i 18 e i 35 anni e ricevono una compensazione economica per la dedizione e il tempo impiegato alla donazione).

Questo tipo di fecondazione in vitro è consigliato quando si hanno problemi alle ovaie ed è necessario ricorrere ad ovuli di donatrici. Potrebbe essere che le ovaie non producono ovuli o producono ovuli di scarsa qualità. Si ricorre anche a questa tecnica, si soffre di qualche malattia genetica, anomalia cromosomica o se si soffre di una qualsiasi malattia che abbia come controindicazione la stimolazione ovarica.

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