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E l’Italia si risveglia in un clima da anni di piombo. Sembra che il tempo si sia fermato, o meglio sia tornato indietro di 40 anni. Come ieri, si cerca di portare allo scontro ideologico una generazione. Gli ultimi fatti di cronaca vedono a Palermo l’aggressione al leader provinciale di Forza Nuova Massimo Ursino, avvenuta ieri sera nei pressi della centralissima via Dante di Palermo. Il militante è stato legato per poi essere picchiato violentemente. Mentre, sempre ieri un esponente di Potere al Popolo ha denunciato di essere stato aggredito mentre affiggeva manifesti a Ponte Felcino, alla periferia di Perugia. L’uomo, che è stato accoltellato in maniera non grave, ha riferito alla polizia di essere stato aggredito da un gruppo di uomini con il volto coperto da cappucci e sciarpe. Secondo quanto emerso, attorno alle 23 di ieri sera è arrivata la segnalazione di una rissa in corso a Ponte Felcino, ma quando sono arrivati gli agenti della squadra volante non c’era già più nessuno. Poco dopo è arrivata la richiesta di aiuto di un 37enne che ha riferito di essere stato accoltellato da un gruppo di uomini vestiti di nero mentre stava affiggendo manifesti elettorali di Potere al Popolo. Assieme a lui anche un altro ragazzo che ha riportato delle contusioni. Dopo essere stati portati in ospedale e medicati sono stati entrambi dimessi in nottata. Sul fatto indaga la Digos di Perugia.
Mentre, all’indomani dell’aggressione ad un dirigente di Forza nuova, sta facendo il giro della rete il volantino firmato Torino Antifascista che lancia la ‘caccia’ a Casapound
“Giovedì alle 21 il candidato premier di Casapound Italia sarà a Torino per un tour di presentazione elettorale… anche se ha paura a dirci dove si terrà l’incontro prepariamoci a stanarlo e ad accoglierlo come merita!”, si legge sulla locandina in cui campeggia il simbolo degli “Antifa” che sovrasta quello di Casapound messo sottosopra e con la tartaruga rovesciata e una grande scritta “Staniamo Di Stefano”. Torino antifascista dà poi appuntamento per la ‘caccia’ giovedì alle 19 “in luogo da definirsi”.
Era nell’aria che prima o poi la tensione sarebbe arrivata alle stelle
A soffiare sul fuoco sempre la stessa regia, gli stessi che vogliono portare allo scontro una generazione, per distogliere l’attenzione sui problemi seri e reali del paese. La storia non cambia. In continuo si parla di fascismo ed antifascismo, come che fossimo nel 1947. I drammi del bel Paese sono tanti. La sanità sprofonda e basta fare un giro negli ospedali per rendersene conto, i rifiuti, il lavoro, l’aumento di morti per tumore, ecc. Ma quello che conta è se qualcuno ha visto a Piazza Venezia a Roma qualche gerarca fascista. Chi detiene il potere indirizza il pericolo dove vuole, distogliendo così le persone dai problemi reali. E’ una storia vecchia. Ad un intera generazione è stato tolto ogni diritto (quello alla famiglia, al lavoro, alla casa e quello più importante al domani….). Un intera generazione deve unirsi per creare nuove idee, nuovi progetti. Perchè nessuno dovrà suicidarsi a 30 anni perchè non trova lavoro. Non lasciamoci incastrare nel vortice dell’odio. Non ricadiamo nella trappola come negli anni 70.
Marco Staffiero
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