Facebook non piace agli adolescenti, dimezzati gli utenti più giovani negli Usa

Facebook non piace più ai giovani americani e sembrerebbe il social network preferito dai ragazzi di famiglie a basso reddito. A darne notizia è un un’analisi aggiornata del “Pew Research Center” dal titolo “Teen, social media e Technology 2018”. Il precedente sondaggio dell’istituto di ricerca statunitense focalizzato sugli adolescenti risale al 2014-2015. Secondo la ricerca, lo smartphone è usato dal 95% dei ragazzi dei quali il 45% ha dichiarato di essere online costantemente. Secondo il Pew Research Center, oggi la metà (51%) degli adolescenti statunitensi tra i 13 e i 17 anni afferma di utilizzare Facebook, molto meno di altre piattaforme come YouTube (85%), Instagram (72%) e Snapchat (69%). Nella precedente ricerca, il 71% dei ragazzi usava Facebook, il 52% Instagram, il 41% Snapchat. Queste ultime due piattaforme sono dunque notevolmente cresciute, rosicchiando spazi al social network di Mark Zuckerberg. Il sondaggio evidenzia poi che gli adolescenti a basso reddito utilizzano di più Facebook rispetto a quelli con reddito più elevato. Sette adolescenti su dieci che vivono in famiglie che guadagnano meno di 30.000 dollari all’anno – riporta la ricerca – dicono di usare Facebook, rispetto al 36% il cui reddito familiare annuale è di 75.000 dollari o più. Secondo Pew Research Center, infine, le ragazze sono più propense dei ragazzi ad usare Snapchat (42% rispetto al 29%), mentre i ragazzi sono più inclini delle ragazze a identificare YouTube come la loro piattaforma preferita (39% contro 25%). Insomma, stando a quanto diffuso dalla ricerca, il social network di Zuckerberg perde punti rispetto alla concorrenza in modo evidente. Alla luce di quanto detto, le domande adesso sono le seguenti: ci stiamo dirigendo verso un’inversione di tendenza in quanto il sistema di diffusione proposto da Facebook non incontra più il gusto dei più giovani? Oppure più semplicemente è soltanto un momento di transizione dovuto a un cambio generazionale che pretende una comunicazione sempre più smart? In entrambi i casi, per avere una risposta più precisa, si dovrà aspettare almeno un paio d’anni.

 

F.P.L.