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Cronaca

Fabrizio Corona rinviato a giudizio: In due giorni versati circa 400 mila euro di tasse su quei contanti

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Tempo di lettura 4 minuti Corona: "Ora datemi la possibilità di tornare a casa". Il processo inizierà il 25 gennaio

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di Angelo Barraco
 
Milano – Il Gup di Milano Marchiondelli ha rinviato a giudizio l’ex Re dei paparazzi Fabrizio Corona, con le accuse di intestazione fittizia di beni, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione in merito alla somma di 2,6 milioni di euro di cui una parte è stata rinvenuta nel controsoffitto e un’altra parte è stata invece rinvenuta all’interno di due cassette di sicurezza in Austria. E’ stata rinviata a giudizio anche la sua collaboratrice Francesca Persi e per loro il processo inizierà il 25 gennaio. Il Tribunale del Riesame di Milano, nelle motivazioni che hanno portato alla conferma del provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’ex Re dei Paparazzi, scrive che Fabrizio Corona ha una “inusuale inclinazione a delinquere e le modalità di esecuzione e organizzazione” i merito all’intestazione fittizia di beni e inoltre viene evidenziata “una sicura capacità delinquenziale, oltre che l'inserimento in un contesto organizzato e ben collaudato”. Corona è tornato nuovamente in cella il 10 ottobre scorso, mentre era in affido ai servizi sociali. Per il Riesame c’è il “pericolo concreto e attualissimo” che possa assumere “analoghe condotte criminose”. Nel corso delle dichiarazioni spontanee, Corona avrebbe parlato al Gup di Milano e avrebbe detto: “Tra ieri e l'altro ieri ho versato circa 400mila euro di tasse su quei contanti, ora datemi la possibilità di uscire e di tornare a casa”. Il legale inoltre ha specificato che Corona  è “preoccupato ma pronto a dare battaglia”. La difesa è pronta a dimostrare che il denaro sequestrato al’ex Re dei Paparazzi è di provenienza lecita e vuole dimostrarlo attraverso la documentazione “per dimostrare che Fabrizio ha iniziato a pagare le imposte su quelle somme” specifica il legale. 
 
Ricordiamo che la Guardia di Finanza ha sequestrato l’abitazione milanese dell’ex re dei paparazzi sita in Via De Cristoforis dal valore di 2 milioni e mezzo di euro. Tale provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Milano che ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Paolo Storari, che hanno chiuso l’inchiesta su Corona per intestazione fittizia, frode fiscale, violazione di norme patrimoniali in relazione alle misure di prevenzione. Ma veniamo al caso di Corona nei particolari. Dalle indagini è emerso, secondo quanto dichiarato dai finanziari, che le attività d’indagine “hanno consentito di appurare come l'immobile oggetto del sequestro, nella piena disponibilità di Corona, fosse stato acquisito, previa intestazione formale a un prestanome, con risorse finanziarie prevalentemente provento delle azioni distrattive commesse in danno della società fallita”. Si apprende inoltre che l’appartamento era stato acquistato nel 2008 e secondo i Giudici “con una liquidità da ritenere di origine illecita costituita dal proventi di illeciti tributari e fatti di bancarotta” poiché “Fabrizio Corona era persona che viveva, almeno in parte, di un flusso costante di somme provenienti dagli illeciti tributari e dalle condotte di bancarotta ai danni della Corona's”.
 
L’abitazione era intestata a Marco Bonato, suo collaboratore e i giudici sottolineano “Dal momento dell'acquisto Corona è sempre stato residente al civico 13 di via De Cristoforis e ha mantenuto con continuità la disponibilità dell'immobile che il proprietario formale non ha invece mai abitato”. Inoltre i Giudici riportano che i soldi della compravendita dell’immobile provengono dai conti della Fenice “a partire dagli 1,1 milioni di euro suddivisi in 22 assegni circolari di 50mila euro ciascuno emessi il 26 febbraio 2008 che risultano ritirati in banca dall'avvocato Tommaso Delfino su delega di Corona. Sono stati versati su un conto cointestato a due coniugi calabresi nei giorni successivi in favore del pregiudicato calabrese Vincenzo Gallo, che appare cosi' il beneficiario finale del pagamento”. Fabrizio Corona è stato arrestato il 10 ottobre con l’accusa di intestazione fittizia di beni in relazione alla vicenda relativa al ritrovamento di un milione e 700 mila euro in contanti rinvenuti nel controsoffitto della casa di una sua collaboratrice Francesca Persi.
 
Corona, dal carcere di San Vittore,ha parlato di  due conti: “I contanti sequestrati e quelli portati in Austria (900mila euro, secondo Corona) sono frutto del mio lavoro e di quello della società Atena (amministrata dalla Persi) e avevo intenzione di pagare le tasse”. L’8 novembre si è tenuta davanti ai giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano l’udienza per decidere se revocare o meno l’affidamento ai servizi sociali.
 L’ex re dei paparazzi ha dichiarato: “Mi sento accerchiato, ho commesso un errore ma non un reato, se mi date il tempo per pagare le tasse su quei contanti potrò proseguire nell'affidamento, perché sono una persona onesta che ha guadagnato un mucchio di soldi ammazzandosi di lavoro” aggiungendo inoltre “Sono andato a denunciare la bomba carta esplosa sotto casa mia la scorsa estate e da lì è partito tutto, mi hanno trattato come un criminale, ma io su quei contanti (1,7 milioni di euro sono stati trovati in un controsoffitto) sono ancora in tempo per pagare le tasse”. 
 
Arrabbiato Don Mazzi, fondatore della Fondazione Exodus: “Corona caro, prima di tutto non venire da me perché sono troppo buono e mi hai fregato. Più che pentito per averlo accolto, mi sono arrabbiato mi pare di essere stato imbrogliato. Forse peccando di superbia ero convinto che non avesse voglia di fregarmi e invece, forse, c'è stato un periodo in cui si è convinto di non fregarmi, ma dopo è venuto fuori ancora il Corona” ha aggiunto inoltre “Io sono arrabbiato che sia in galera la galera a Corona e a persone così non serve, bisogna che trovi un altro luogo e, soprattutto, un po' più di pazienza, è stato troppo poco con me” e ha aggiunto “Intanto ho detto che si cerchi un altro che Don Mazzi ha da fare  io sono apertissimo a dieci casi anche peggiori di lui, perché Corona è in effetti un caso mass-mediatico, ma non avete idea di che casi ho seguito e che sto seguendo e cosa ho nelle mie comunità, perché forse sono diventato l'unico prete che ancora prendi questi casi”.

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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