EXPORT ARMI 2012, PDM: VERSO PAKISTAN SISTEMI IDONEI PER ARMARE I 500 CARRI BLINDATI M113 REGALATI DA MONTI? GOVERNO CHIARISCA.

Luca Marco Comellini – Segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm) 

Roma – Con il DL di rifinanziamento delle missioni all'estero, approvato in tutta fretta lo scorso mese di gennaio già a Camere sciolte, la partitocrazia ha autorizzato il Ministero della difesa a cedere, a titolo gratuito, alla Repubblica islamica del Pakistan n. 500 veicoli M113.

Nella relazione allegata al provvedimento si leggeva che "la cessione si inserisce nell'ambito dell'attività di cooperazione tra la l'Italia e il Pakistan nel settore della difesa. Si tratta di veicoli trasporto truppe già dismessi dal Ministero della difesa, ceduti nello stato in cui si trovano e senza armamenti di bordo." e per questo motivo avevamo presentato emendamenti soppressivi nella convinzione che quei mezzi potessero facilmente essere resi nuovamente operativi, e quindi riarmati. Le nostre proposte emendative presentate dai parlamentari Radicali sono state regolarmente bocciate sia alla Camera che al Senato.

Oggi però ci preoccupa il fatto che nella relazione relativa all'anno 2012, preparata dal precedente Governo Monti, sulle operazioni autorizzate e svolte per il cntrollo delle esportazioni, importazioni e transito dei materiali di armamento, trasmessa dal Presidente Letta al Parlamento lo scorso 18 giugno, si legge chiaramente che verso il Pakistan sono state complessivamente 31 le autorizzazioni concesse per un controvalore di 24.281.859,15 euro.

Tra le categorie di armamenti acquistati dal Pakistan sono elencati "munizioni, bombe, siluri, razzi, missili ed accessori apparecchiature per la direzione del tiro veicoli terrestri, navi da guerra, aeromobili, apparecchiature elettroniche, apparecchiature e tecnologia per la produzione software, tecnologia per sviluppo, produzione o utilizzazione attrezzatljre appositamente progettate per installazione, messa a punto, prove e collaudo".

Ma c'è un altro aspetto della vicenda che deve essere chiarito perché getta altre ombre sulle cause di malattia o morte di tanti militari ed è noto, perché lo avevamo detto in una conferenza stampa già il 12 agosto del 2009 e portato all'attenzione del Ministro della difesa con una interrogazione del successivo 14 settembre, che ovviamente non ha ricevuto risposta: una parte dei mezzi in questione sono stati oggetto di particolari operazioni di bonifica da materiali radioattivi contenuti nella strumentazione di bordo, quindi è lecito domandare al Ministro della difesa se i mezzi M113 ceduti al Pakistan siano stati tutti bonificati oppure se la cessione "nello stato in cui si trovano" è stato un modo per far sparire sostanze radioattive che potrebbero essere anche la causa di malattie e morti tra i militari che li hanno utilizzatie tra questi il primo caporal maggiore Stefano Porru, in forza al reparto comando della Brigata Sassari.

Crediamo che il Governo abbia il dovere di dare immediati chiarimenti in merito."