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Redazione
Milano – Apparantemente sembra che la situazione sia ancora in altomare ma c'è chi pensa positivo e lancia notizie cariche di speranza. E' un bilancio "ottimista" quello tracciato da Giuliano Pisapia e Giuseppe Sala al termine della visita al cantiere di Expo. Anche se con una buona dose di "cautela". "Forse non tutto sara' finito per l'inaugurazione", ha ammesso il sindaco di Milano, con riferimento ai problemi di completamento del Padiglione Italia. "Ma – ha assicurato – si potra' comunque vedere tutto il bello di Expo". "Con sano e razionale ottimismo posso dire che si sono fatti grandi e importanti passi avanti anche per quanto riguarda il Padiglione Italia", ha poi aggiunto il primo cittadino. "Con la cautela dovuta, posso affermare che si vedono i passi in avanti e abbiamo la certezza che sara' possibile visitare il Padiglione Italia almeno nelle sue parti espositive" gia' dal giorno dell'inaugurazione, il primo maggio, ha garantito. C'e' stato un "buon recupero sul cardo Sud – ha spiegato, dal canto suo, il commissario unico e ad di Expo Sala – c'erano due criticita' su Lombardia e Confindustria progetti che sono stati rivisti e semplificati e che sulla carta siamo in condizione poter arrivare al primo maggio". A 25 giorni dell'inaugurazione del primo maggio, il sindaco e l'a.d. della societa' Expo sono stati impegnati in un sopralluogo di circa un'ora sul sito dell'esposizione. Accompagnato da Sala, che ha chiamato "padre putativo" di Expo, Pisapia ha quindi avuto modo di fare un bilancio dello stato dei lavori e incontrare gli operai impiegati anche nel giorno di Pasquetta. "C'e' molto ottimismo, attenzione e volonta' di arrivare in tempo", ha testimoniato Pisapia, che ha promesso di tornare a fare visita al cantiere prima dell'inaugurazione. Nella conferenza stampa cui entrambi hanno partecipato, al campo base di Expo, c'e' stato anche un momento di ilarita' quando il sindaco ha citato un vecchio articolo di 'Le Matin' in cui si parlava dei ritardi nella costruzione dei diversi padiglioni alla vigilia dell'esposizione di Parigi del 1900. Pisapia e' stato subito 'stoppato' da Sala. "Shh, non portare male", lo ha zittito il commissario di Expo. "I padiglioni sono quasi tutti pronti – ha poi rassicurato Pisapia – siamo molto avanti rispetto ad altri Expo". "Alcuni padiglioni sono bellissimi, fantastici i cluster", ha proseguito, "e oggi nessuno puo' piu' dire che si parla troppo poco dei temi di Milano. Siamo a un livello di sintesi elevata della Carta di Milano". "Stiamo completando la posa di tutti i tornelli" di ingresso per i visitatori, ha spiegato Sala, "in una settimana saranno posati gli archetti" di ingresso, e "stiamo sistemando i sette varchi". "Da domani riprendiamo l'asfaltatura, le piante ci sono al 95%, sul canale scorre l'acqua e tutto funziona", ha continuato, "alcuni Paesi stanno gia' formando il personale sul sito, come Kuwait, Oman, Qatar, Germania e Svizzera". "Da domani cominciamo a sistemare la segnaletica interna", ha concluso, spiegando che i visitatori potranno scaricare una applicazione digitale sul proprio telefonino o consultarla in appositi "video wall" sistemati in vari punti del sito (oltre alle tradizioni mappe cartacee). Dal canto suo, Pisapia ha garantito che la citta' sara' "pronta" a gestire l'evento e che nei prossimi giorni fara' il punto con la stampa sulla situazione della viabilita'.
Cosi' come, ha assicurato, si sta andando avanti nella trattativa coi sindacati per le richieste dei lavoratori di Atm e per il contratto coi vigili urbani. Sala ha confermato l'incontro di domani con il presidente dell'Autorita' anti-corruzione, Raffaele Cantone, che avverra' al campo base, al termine di una visita al cantiere. Da Anac e avvocatura dello Stato e' atteso un parere sulla richiesta di circa trenta milioni di spese aggiuntive per la realizzazione e l'allestimento del Padiglione Italia (con i costi che sono lievitati da 63 a 92 milioni di euro). A questo proposito, Sala ha assicurato che non vi saranno altre spese aggiuntive e auspicato che il parere di Anac e avvocatura dello Stato sulle richieste presentate arrivi entro l'inaugurazione. Pisapia e Sala sembrano poi non aver condiviso completamente le dichiarazioni di Matteo Renzi che, in un'intervista, ha definito la riuscita di Expo un "miracolo" se si considera cio' che ha trovato quando e' arrivato al governo. "Io posso dire che quando siamo arrivati noi non c'era nulla, solo i terreni", ha rivendicato Pisapia. Il sindaco di Milano ha comunque reso merito ad "alcune presenze come il presidente dell'Anac Cantone" e all'impegno "sicuramente maggiore del governo". Ma, ha concluso, "quello che ha fatto fare passi in avanti e' stato il coordinamento e la collaborazione tra le istituzioni, la societa' civile e la societa' Expo". "Lascerei la sacralita' della parola miracolo … – ha risposto dal canto suo l'ad di Expo Sala -. Ritengo che sia un atto di devozione quello che gli operai stanno facendo. Lascerei perdere i 'miracolisti'".
Infine l'ipotesi di attribuire l'Ambrogino d'oro, l'onorificenza attribuita ogni anno dal Comune di Milano, agli operai che sono impegnati nel cantiere di Expo. C'e' "un'attenzione aperta" in questo senso, ha detto Pisapia, dopo aver precisato che l'onorificenza viene attribuita dal Consiglio comunale. Occorre pero' trovare una modalita' per "premiare tutti", perche' "seimila e cinquecento 'ambrogini' sarebbe complicato". D'accordo anche Sala che l'ha definita "un'ottima idea".
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