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Cronaca

EXPO 2015 MILANO E QUELLA BRUTTA FIGURA DI ALFANO

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Il ministro Alfano, in un altro paese avrebbe fatto subito le valige. Le sue ultime parole famose ora chiedono la sua stessa testa e le dimissioni: “rafforzato i poteri di prefetto, questore e di tutte le forze dell'ordine per prevenire le infiltrazioni, mentre su quello dell'ordine pubblico è stato messo a punto un sistema di flussi di informazione che servirà a impedire a chi vuole rovinare la giornata del primo Maggio di farlo

di Cinzia Marchegiani

Milano – L’inaugurazione dell’Expo 2015 ha lasciato il marchio di un’Italia inetta, incapace a prevenire anche le minacce sfacciatamente anticipate di gruppi palesemente guerraioli. I black bloc, si confermeranno coloro che non hanno rispetto delle regole, della libertà degli altri, del patrimonio privato e comune dei cittadini. Poco importa, devastare e bruciare negozi, macchine, ridurre un cencio una città, l’importante lasciare il segno e che segno. Su questa ennesima sciagura Angelino Alfano si conferma una disgrazia per la sicurezza italiana e non solo, considerato che questo evento internazionale accoglierà i turisti da tutto il mondo. Era il 21 aprile 2015 quando sul sito del suo Ministero Interno si leggeva la sua strategia affinché sull’EXPO 2015 a pochi giorni dall’inaugurazione la sicurezza sarebbe stata un vanto. «Sono 490 gli obiettivi sensibili che a Milano saranno controllati dalle forze dell'ordine già presenti sul territorio e da un contingente di rinforzo composto da oltre 3.700 unità». Lo spiegava il ministro dell’Interno Angelino Alfano nella prefettura di Milano, al termine del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato per fare il punto sugli aspetti connessi alla pianificazione del sistema sicurezza, a pochi giorni dall’inaugurazione di Expo 2015. Si tratta di un lavoro, proseguiva poi Alfano, «che ha permesso di applicare l'interdizione a 79 imprese non in regola con l'antimafia e di effettuare 109 ispezioni nei cantieri e 7 dinieghi dalla whitelist delle imprese. Lo Stato ha fatto tutto il lavoro possibile per evitare che qualcuno approfittasse dell’evento». Sul fronte delle minacce terroristiche il ministro illuminava che il decreto antiterrorismo ha rafforzato i poteri di prefetto, questore e di tutte le forze dell'ordine per prevenire le infiltrazioni, mentre su quello dell'ordine pubblico è stato messo a punto un sistema di flussi di informazione che, come ha dichiarato il ministro, «servirà a impedire a chi vuole rovinare la giornata del primo Maggio di farlo».

ORA LA PROCURA INDAGA, IPOTESI DI REATO DEVASTAZIONE
Per la procura i violenti che hanno messo a fuoco e ferro la città di Milano, dovranno rispondere del reato di devastazione. Per ora sono state arrestate cinque persone, ma le indagini, coordinate dal Procuratore Maurizio Romanelli, capo del pool antiterrorismo, continuano poiché sotto la lente d’ingrandimento sono finite, tramite i filmati acquisiti, tutte le persone che incappucciate hanno dato fuoco alla città, alle macchine, negozi e filiali di banche, sgretolando vetrine con pietre, molotov e bombe carta. L’ipotesi di reato contestato, previsto dall’articolo 419 del c.p. prevede pene comprese tra un minimo di 8 anni e un massimo di 15 anni di carcere.

RISARCIMENTI AI CITTADINI, PAGA LA REGIONE LOMBARDIA
Il governatore lombardo, Roberto Maroni, al termine del comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza proprio sui danni cagionati ai proprietari dei negozi, macchine e banche ha annunciato che la Regione Lombardia metterà a disposizione un milione e mezzo di euro per risarcire i cittadini dei danni subiti durante gli incidenti nel corso della manifestazione No Expo a Milano.

LA CITTA’ SOTTO ASSEDIO, MA LE FORZE DELL’ORDINE HANNO EVITATO SPARGIMENTO DI SANGUE
Il prefetto Alessandro Pansa, capo della Polizia, ha spiegato il perché i teppisti sono stati lasciare agire:”L'Expo non si poteva macchiare di sangue, né dei manifestanti, né delle forze dell'ordine": La strategia tenuta sul campo dalle forze dell'ordine per contenere i manifestanti violenti è stata svelata, poiché è stato valutato che non valeva la pena intervenire e arrestare perché avremmo creato danni ancora più gravi:” I veri obiettivi dei violenti, sottolinea Pansa – erano piazza Duomo e la Scala.

Ora quelle stesse parole del Ministro Alfano risuonano come una beffa: "è stato messo a punto un sistema di flussi di informazione che servirà a impedire a chi vuole rovinare la giornata del primo Maggio di farlo” che la regione Lombardia laverà con 1,5 milioni di euro, alla faccia della crisi e povertà delle famiglie italiane. In un altro paese il ministro avrebbe fatto le valigie ed espatriato…ma siamo in Italia dove ormai non ci vergogna più di nulla.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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