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di Paolino Canzoneri
Alle 16.49 di ieri il lander spaziale della spedizione Exomars avrebbe dovuto toccare il terreno di Marte ma a 50 secondi dal previsto atterraggio il segnale improvvisamente si è interrotto. La sonda europea con tecnologia italiana è parte integrante di un grande progetto spaziale patrocinato dall'Agenzia Spaziale Europea ESA e concretizzato nella progettazione e spedizione delle sonde TGO-Schiaparelli create per lo sviluppo delle tecnologie di atterraggio. L'Italia partecipa a questo progetto giocando un ruolo importantissimo condividendo il 34% delle spese della missione e offrendo alle nostre industrie Leonardo-Finmeccanica la possibilità di aggiornamento e sviluppo per le nostre innovazioni. Paolo Ferri, direttore delle operazioni al centro di controllo di Darmstadt ha spiegato l'accaduto: "Mancavano cinquanta secondi all'atterraggio quando il segnale della capsula Schiaparelli si è interrotto improvvisamente.
La situazione che si è creata appare critica ma non si può dire che lo sbarco sia fallito. Scorrendo la sequenza delle manovre che la capsula doveva compiere si può dedurre che tutto si sia svolto in modo regolare sino all'apertura del paracadute". Il tutto necessariamente gestito automaticamente dal computer di bordo vista la lontanzanza dalla terra di oltre 175 milioni di chilometri : "Lo scudo termico aveva protetto bene il modulo dalla vampata di calore generata dall'attrito con l'atmosfera, il paracadute staccatosi come da prassi aveva trascinato correttamente il cono protettivo superiore che copriva la Schiaparelli ma a quel punto si sarebbero innescate altre manovre che hanno portato all'interruzione del segnale." Il fiato sospeso continua alla stazione e si attendono ulteriori sviluppi ed eventuale ripresa del segnale che scongiurerebbe un primo fallimento oggettivamente possibile alla luce della complessità dell'operazione ma ovviamente messo in conto. L'operazione Exomars alla volta della grande pianura Meridiani Planum del pianeta rosso Marte era iniziata sette mesi fà grazie ad un colossale budget di 1,1 miliardi che aveva coinvolto eccellenze italiane come il direttore delle operazioni di sbarco Paolo Ferri milanese leader dell'ESA; Silvia Sangiorgi marchigiana ingegnere elettronico con orientamento spaziale e vice manager dell'operazione Exomars; Francesca Esposito napoletana laureata in Fisica e con dottorato il ingegneria spaziale coordinatrice del team degli addetti ai sensori per la raccolta dati. Eccellenze che inorgogliscono il nostro paese che gioca un ruolo importantissimo nelle difficili imprese dello spazio. Il nome della sonda Schiaparelli rende omaggio all'astronomo italiano Giovanni Schiaparelli scomparso nel 1910 che per primo disegnò una mappa del terreno marziano scatenando fantasie e speculazioni sulla presenza di civiltà aliene. Dal 1960 ad oggi i tentativi di atterrare sul suolo marziano sono state numerose e quasi tutte hanno fallito. L'ex URSS, Giappone, Cina, USA ed Europa si sono cimentate nell'impresa difficile. La sonda Viking 1 riuscì ad atterrare sul pianeta rosso nel 1976 riuscendo ad inviare alla Terra migliaia di immagini tra cui la celebre foto "faccia di Marte" che fra rilievi, ombre, dossi e alture sembrava ritraesse addirittura un volto dalle sembianze umane. Dal 2011 oramai per sempre "campeggiano" due rover "Spirit" e "Opportunity" inviati dalla missione Mars Science Laboratory. Ad oggi uno solo dei due è funzionante e periodicamente manda alla Terra foto del terreno di Marte fornendo preziosissime informazioni.
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