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EUROPEI DI KARATE: L'ITALIA IN POLE POSITION

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Tempo di lettura 3 minuti Bottaro oro e argento con Battaglia, Pezzetti e Tocco

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Redazione

Se l'Italia ha chiuso al primo posto del medagliere al 49° Campionato europeo seniores di karate, disputato a Tampere (Finlandia) dall'1 al 4 maggio, il merito è anche dei portacolori delle Fiamme oro.

I karateki cremisi hanno infatti contribuito in maniera determinante al bottino degli azzurri (4 ori, 2 argenti e un bronzo), portando a casa la medaglia d'oro di Viviana Bottaro nel kata individuale femminile, l'argento della squadra di kata femminile, tutta di marca Polizia di Stato, con Viviana Bottaro, Sara Battaglia e Michela Pezzetti, nonché l'argento di Alfredo Tocco con la squadra di kata maschile.

Viviana Bottaro con le due medaglie vinte ai campionati europei 2014La prima a salire sul podio è stata Viviana Bottaro, che grazie alla vittoria per 3 a 2 ottenuta in finale contro la spagnola Martin Abello Yaiza, ha vinto il suo primo titolo continentale individuale. Vittoria meritatissima, legittimata dal percorso trionfale che l'ha portata in finale a suon di 5 a 0 rifilati alle avversarie di turno, nell'ordine l'inglesa Emma Lucraft, la turca Dilara Bozan e la serba Marija Madzarevic.

Grande gioia per la portacolori delle Fiamme oro, che è già proiettata ai prossimi impegni: "La gara individuale è stata per me motivo di conferma e consapevolezza di essere competitiva in ambito internazionale. Affrontare il campionato del mondo (che si terrà in Germania a novembre, ndr) da campionessa europea in carica è importante. Per quanto riguarda la competizione a squadre sono rammaricata del netto verdetto a nostro sfavore (5 a 0, ndr) anche se penso che la nostra prestazione non sia stata inferiore a quella della Spagna. Comunque si va avanti a lavorare per preparare il mondiale".

Viviana Bottaro e Roberta Sodero ai campionati europei 2014La seconda medaglia di Viviana Bottaro arriva dalla gara a squadre, nella quale, insieme alle "colleghe" delle Fiamme oro Sara Battaglia e Michela Pezzetti, ha raggiunto il secondo gradino del podio. Un argento che dà continuità ai risultati positivi del team azzurro, campione nella passata edizione.

Le poliziotte del karate hanno raggiunto la finale eliminando la Bielorussia per 5 a 0 e la Serbia con lo stesso punteggio. Nel match decisivo per l'oro, le azzurre hanno affrontato la squadra spagnola, subendo una sconfitta per 5 a 0.

Gioia contenuta per le ragazze, che hanno l'amaro in bocca per la finale persa: "Usciamo da questa competizione molto rammaricate – è stato il commento di Sara Battaglia – perché credevamo di poter riconfermare il titolo dello scorso anno. Sono un po' delusa da questo risultato perché ci credevamo. Purtroppo usciamo sconfitte dalla finale, ma ci ripresenteremo al prossimo appuntamento ancora più pronte. Abbiamo ancora tempo per lavorare bene insieme in vista del prossimo mondiale".

Alfredo Tocco sul podio dei campionati europei 2014Anche Michela Pezzetti è sulla stessa linea delle compagne di team: "Personalmente ho sentito un po' la mancanza di competizioni con la squadra, ma sono contenta della nostra prestazione. Il risultato finale ci ha lasciato un po' di amaro, perché non ci siamo sentite così inferiori alla Spagna come il verdetto fa vedere. Ma rimane un argento europeo e sono felice che ci siamo confermate tra le migliori del continente. Sarà uno stimolo per migliorare ancora., perché sappiamo di poter fare veramente tanto".

L'ultima medaglia d'argento di marca Fiamme oro l'ha conquistata Alfredo Tocco, che insieme a Mattia Busato e Alessandro Iodice, ha dimostrato di poter competere ai più alti livelli e reggere il confronto con il dream team che li ha preceduti, capace di vincere dieci volte il titolo europeo.

Percorso netto per gli azzurri, che per arrivare in finale hanno demolito Francia, Germania e Austria, tutti con il punteggio di 5 a 0. Stesso punteggio subito in finale dalla Spagna.

Atleti e tecnici delle Fiamme oro ai campionati europei 2014"Abbiamo battuto Francia, Germania e Austria tutte per 5-0 – ha commentato Alfredo dopo la gara – purtroppo abbiamo dovuto cedere il passo in finale. Contro la squadra iberica abbiamo pagato lo scotto di essere una squadra nuova, ma che già ha ottenuto un successo cosi importante. Personalmente sono molto soddisfatto per questa medaglia. Perdere in finale è sempre un boccone amaro da mandar giù, però da domani sarò pronto a tornare in palestra e allenarmi ancora per raggiungere risultati sempre più prestigiosi, e magari prendersi la rivincita con la squadra spagnola ai prossimi campionati del mondo che si terranno a novembre a Brema (Germania, ndr). Un ringraziamento doveroso a chi mi segue quotidianamente nei miei allenamenti, alla mia splendida famiglia che mi dà la tranquillità per affrontare al meglio queste competizioni e alle Fiamme oro che mi danno l'opportunità di essere un professionista".

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Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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