Politica
Europee, Tajani: “La signorina Meloni si informi meglio”
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6 anni faon
ALBANO LAZIALE (RM) – Successo di presenze domenica pomeriggio per l’arrivo di Antonio Tajani ad Albano Laziale. I consiglieri comunali Romeo Giorgi, Pina Guglielmino con la collaborazione di Marco De Carolis, Federico Pompili, Gabriele Petricone, e Mario Baccini hanno organizzato un incontro pubblico presso l’Auditorium dei Castelli Romani a Cecchina (popoloso quartiere di Albano Laziale) dedicato al Presidente della Commissione Europea e numero due di Forza Italia Antonio Tajani che si candida al Parlamento Europeo con un bagaglio di esperienza che inizia nel lontano 1994.
Presente anche il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Giuseppe Cangemi il quale si è complimentato con Pierluigi Fortini per la recente nomina a commissario di Forza Italia ad Albano Laziale: “Una persona – ha detto – che con la sua esperienza sul territorio darà ancora nuovo impulso ad un partito fortemente radicato ai Castelli Romani”.
“Noi abbiamo aggregato in questa campagna elettorale attorno al simbolo di Forza Italia tutte le forze che si riconoscono nel popolarismo europeo”. Tajani ha parlato di “una grande maggioranza silenziosa” che rappresentava l’elettorato dei grandi partiti che hanno sempre garantito la democrazia in Italia e che oggi non vuole votare Lega o partito Democratico.
Secondo il presidente del Parlamento europeo esiste quindi una grande maggioranza di italiani che hanno dato indicazioni precise riguardo un governo di centrodestra che guidi il paese.
Un governo chiamato a risolvere i grandi problemi del paese
“Questo governo non è in grado di risolvere e dare risposte ai problemi degli italiani” ha detto Tajani, evidenziando il dato oggettivo dell’incompatibilità tra le due forze governative – M5s e Lega – che la pensano in maniera completamente diversa e non c’è giorno che litighino su ogni argomento”.
Il presidente ha quindi snocciolato quelli che sono i grandi temi irrisolti che affliggono le famiglie italiane
La disoccupazione giovanile in primis, che vede tanti neo laureati costretti a cercare un lavoro all’estero o in alternativa restare a carico dei genitori, per la quale occorre mettere in atto una strategia per garantire a questi giovani “un percorso di vita che non può essere certo il reddito di cittadinanza” ha puntualizzato Tajani ricordando che ad oggi 130mila persone lo hanno rifiutato mandando in tilt il cervello dell’Inps.
Il problema del lavoro, dunque, al centro delle linee programmatiche di Forza Italia che “può essere risolto soltanto aiutando le imprese”. E la ricetta di Forza Italia è quella di abbassare le tasse – Tajani ha spiegato che si potrebbero utilizzare i 6 o 7 miliardi di euro che oggi lo Stato destina al reddito di cittadinanza da impiegare invece per pagare parte dei contributi dovuti dalle imprese per i lavoratori occupati. Una ricetta che contribuirebbe a sgravare il carico contributivo a carico delle aziende incentivando quindi la richiesta occupazionale. Il presidente ha fatto riferimento ad una quota del 50 percento dei contributi dovuti a carico dello Stato e per i primi 5 anni dall’assunzione del lavoratore.
Una ricetta, quest’ultima, che ricorda quella attuata con la legge 78 del 2014 meglio conosciuta come Jobs Act che durante il governo Renzi aveva assistito ad un’impennata dei contratti a tempo indeterminato con relativa diminuzione di quelli a tempo determinato per poi frenare al termine degli incentivi. E il dato che ne esce fuori è sempre lo stesso: occorre diminuire il carico fiscale e contributivo che pesa sul costo del lavoro e che ancora oggi rappresenta un ostacolo insormontabile ad assumere per la maggior parte delle imprese italiane.
Tajani ha anche parlato di garanzie da parte dello Stato alle banche al fine di concedere finanziamenti ai giovani, fino a 50mila euro, per iniziare nuove attività.
Aumento dell’Iva o clausola di salvaguardia
Riguardo l’aumento dell’Iva, a partire dal prossimo anno, Tajani lo ha dato per scontato a meno che il governo non paghi la clausola di salvaguardia, quest’ultima impedisce l’aumento dell’imposta sul Valore Aggiunto, una clausola che costa però 23 miliardi di euro e che porterebbe, secondo Tajani, alla patrimoniale o a rimettere mano alle pensioni, “come già si è iniziato a fare bloccando l’adeguamento delle pensioni”, o mettendo la tassa sulla casa o ancora peggio mettendo tutte e tre le soluzioni. “Bisogna stare in guardia e capire quello che sta accadendo con questo governo – ha evidenziato il numero due di Forza Italia – per questo bisogna mandarli a casa anche attraverso il voto”.
La replica alle recenti dichiarazioni di Giorgia Meloni
“La signorina Meloni ha detto un sacco di cose che non rispondono al vero – ha detto Tajani – non conosce molto le cose che capitano in Europa. Mi ha accusato di essere con la Merkel, con Junker. Neanche sa – Giorgia Meloni Ndr. – che io sono stato eletto con i voti del gruppo del quale fa parte lei”.
Il presidente del Parlamento Europeo ha quindi invitato la leader del partito di Fratelli d’Italia a informarsi meglio su quello che accade in Europa se vuole fare la parlamentare europea in quanto “neanche sa come vota il gruppo al quale lei appartiene”. Tajani ha quindi messo a conoscenza la Meloni di essere stato il fautore dell’alternativa al partito Democratico in Europa. “Ma forse non si informa perché in realtà lei si candida ma non vuole fare il parlamentare europeo. Si candida cercando di raccogliere un po’ di voti per far arrivare il suo piccolo partito oltre la soglia del 4%, candidando gente che si è candidata in 5,6,7 partiti diversi”.
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