EUROPA, IMMIGRAZIONE E… LA PRESA DI COSCIENZA DOPO LA FOTO DEL BAMBINO MORTO

di Angelo Barraco
 
Aveva la faccia in acqua il piccolo Aylan, il bambino profugo trovato cadavere nella spiaggia di Bodrum. L’immagine ha fatto il giro del mondo e ha scosso le coscienze anche di chi nutriva sentimenti di ripudio nei riguardi degli immigrati. Ma davvero si deve arrivare al limite, alla morte in questo caso, per capire che il problema dell’immigrazione è serio e va affrontato con l’unione di tutti gli stati europei? Evidentemente la risposta è si poiché davanti a questa foto così triste e disarmante, l’Unione Europea adesso cerca risposte su questa crisi umanitaria. Adesso la Commissione Europea chiederà agli Stati di dividersi l’accoglienza. Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Europea, illustrerà le nuove misure nel discorso sullo Stato dell’Unione e intanto sia Francia che Germania si preparano all’accoglienza dei migranti. Ma anche gli USA sono molto preoccupati per la situazione europea che riguarda gli immigrati che tentano invano di raggiungere le nostre coste, e dopo aver visto la foto del bimbo di 3 anni morto, si è risvegliato nelle coscienze dei poteri forti il problema da affrontare: “Si tratta di un grande problema”, inoltre il generale Martin Dempsey riferisce “dobbiamo affrontare sia unilateralmente che con i nostri partner questa questione come un problema generazionale, e organizzarci e preparare le risorse ad un livello sostenibile per gestire (questa crisi dei migranti) per (i prossimi) 20 anni”. Intanto l’irreprensibile Germania fa un passo avanti dicendo che è pronta ad accogliere 800.000 richiedenti asilo nel 2015, un numero quattro volte superiore rispetto a quello dell’anno scorso, intanto le città spagnole di  Barcellona, Saragozza, Pamplona, Valencia, Malaga, La Coruna e Madrid avviano una gara di solidarietà per accogliere gli immigrati. Anche nei confronti del Regno Unito si è mosso qualcosa, 130mila persone hanno firmato online affinchè il Regno Unito accolga un numero maggiore di immigrati. Intanto qualche giorno fa un’altra notizia aveva scosso gli animi, ovvero che la polizia ceca aveva segnalato gli immigrati con un numero scritto sulla pelle, notizia che ha portato alla mente vecchie stragi mondiali e ha riacceso un fuoco di polemica. Ciò che emerge è che la polizia ceca ha smesso di segnalare i profughi con un numero ma da ora in poi utilizzeranno braccialetti con dati di identificazione. Intanto interviene anche Putin in merito alla crisi europea riferendo che era prevedibile e che la Russia aveva “avvertito della vastità del problema”. Putin sostiene inoltre che l’Ue ha “ciecamente seguito la politica Usa verso la Siria. I Siriani che abbandonano il loro Paese non lo fanno per il governo di Assad ma per colpa di Isis”.