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di Matteo La Stella
La crisi economica degli ultimi anni ha reso, per molti, la vacanza estiva un vero e proprio tabù. In procinto d'estate però, il 2015 rivendica un'inversione di tendenza quanto meno inaspettate: secondo il termometro delle vacanze varato da Ipsos per Europ Assistance, infatti, la percentuale dei vacanzieri europei è in crescita, con un'impennata di 6 punti percentuali rispetto al 2014, arrivando a toccare soglia 60%, il risultato migliore degli ultimi 3 anni.
Lo studio, effettuato su un campione di 3510 europei provenienti da Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Belgio e Austra; evidenzia la crescita tra le fila di coloro che partiranno almeno una volta nel corso dell'estate, segno che le rinunce degli anni passati, sono per molti solo un ricordo lontano. Le intenzioni di partenza degli europei passati al microscopio sono sostanzialmente uniformi, con l'Italia che, a fronte di una situazione economica tutt'altro che rosea, ingrana la marcia e riparte con 8 punti percentuali in più dello scorso anno, raggiungendo la soglia del 60% delle partenze. A sorprendere è anche la Spagna che, forte di un incremento del 18%, equipara la situazione iberica al 60% italiano. Il Belgio, sfonda il traguardo del 57% con un incremento di 10 punti percentuali mentre, per Francia e Germania, dove i vacanzieri sono rispettivamente il 63% e il 62%, l'incremento oscilla tra i 5 e i 6 punti percentuali. La Gran Bretagna, intanto, mantiene lo standard del 55% mentre in Austria, dopo l'expluà del 2014, si registra un leggero calo di 4 punti percentuali: dal 66% al 62%. Il budget medio europeo, calcolato sui 2.390 euro, rispecchia principalmente l'aumento dei paesi continentali. Coloro che invece affacciano sul mediterraneo, Bel Paese compreso, devono pagare lo scotto di un budget più limitato e in diminuzione rispetto allo scorso anno.
L'Italia chiude in ultima posizione con una detrazione di 90 euro sul budget delle vacanze che diminuisce fino a quota 1.708 euro. Stessa storia per la Francia che perde 46 euro, mantenendo un budget molto vicino alla media a quota 2.181 euro e per la Spagna che arriva a toccare i 1.719 euro. Nel continente, invece, nazioni come la Germania e l'Austria, subiscono un incremento di 60 e 68 euro sul budget delle ferie, andando rispettivamente a toccare i 2.457 e i 2.610 euro. La meta marittima mantiene l'appeal di sempre per l'estate, con un 62% dei viaggiatori che la preferiscono, anche se la cavalcata della montagna non si arresta affatto, con un numero sempre maggiore di estimatori che scelgono di passare i giorni di stop in quota.
I viaggi in Europa acquistano 3 punti percentuali, raggiungendo vetta 79%, anche se 4 su 10 preferiscono muoversi sul territorio nazionale. Inoltre, Francia, Italia e Spagna si confermano le mete più gettonate con la Spagna che acquista 5 punti percentuali rispetto al 2014, ancorandosi al 18%, seguita dall'Italia con il 17% e dalla Francia con il 16%.
Secondo la ricerca, gli italiani sono i più aperti alle novità del “car sharing” e dell'”house swapping”: condividere l'automobile in vista di un viaggio si può secondo il 30% degli italiani, contro una media europea ferma al 15%. Equivalente la propensione per lo scambio di abitazione, presa in considerazione dal 30% dei connazionali, rispetto ad una media europea del 13%.
In crescita i timori degli europei in viaggio: più 5 punti percentuali rispetto al 2014, che portano la fobia di un attentato terroristico a raggiungere quota 51%, soprattutto per italiani e francesi. Contro una media europea del 21%, cresce tra i connazionali anche la paura del virus Ebola, arrivata a sfiorare quota 30%.
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