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Esteri

EUROEXIT: DOPO GRAN BRETAGNA REFERENDUM IN TUTTI I PAESI

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Tempo di lettura 2 minuti In Italia a chiedere il referendum Fratelli d'Italia-AN, Lega Nord e Movimento 5 Stelle

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Red. Politica

Al grido di “Euroscettici di tutta Europa, unitevi” i leader di tutti i movimenti anti euro chiedono che anche nei loro paesi venga fatto un referendum per l’uscita dall’Unione. E così parte l'effetto domino innescato dall'uscita delle Gran Bratgna dopo il referendum popolare.

Londra l’appello di Farage
"L'Unione europea sta fallendo e altri Paesi seguiranno il nostro esempio come Danimarca, Svezia, Austria e anche l'Italia". Lo ha dichiarato Nigel Farage, leader del partito euroscettico Ukip, che ha commentato così la vittoria nel referendum britannico di ieri.

In Italia a chiedere il referendum Fratelli d'Italia-AN, Lega Nord e Movimento 5 Stelle
Un invito ai movimenti omologhi degli altri stati d’Europa a imboccare la stessa strada. In Italia, per il momento, a rispondere all'appello ci sono il leader della Lega Matteo Salvini e Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia. Anche il Movimento 5 stelle si è mostrato aperto verso una consultazione referendaria, lasciando la parola ai cittadini.

Francia. Le Pen: "Ora referendum in tutti i paesi" A guidare il blocco euroscettico francese è ovviamente il Front National di Marine Le Pen: "questa è la vittoria della libertà! Come chiedo da diversi anni, bisogna indire lo stesso referendum in Francia e nei paesi della Ue", ha dichiarato la guida del partito di estrema destra, che oggi su facebook ha sostituito la sua foto profilo con una bandiera britannica. "Uscire dall'Unione Europea è possibile, come avete visto tutti –ha aggiunto su twitter – Se vinciamo le elezioni, faremo un referendum entro sei mesi".

Olanda. Wilders: "L'Europa ha perso, adesso 'Nexit' " "L'elite eurofila ha perso. I cittadini britannici hanno mostrato all'Europa il cammino verso il futuro e la liberazione", ha dichiarato il deputato olandese di estrema destra Geert Wilders che chiede un referendum "Nexit", una sorta di Brexit da applicare anche ai Paesi Bassi. "L'Europa è profondamente divisa sul modo di gestire la crisi migratoria, ma anche i problemi finanziari di paesi come la Grecia", ha dichiarato Wilders, alleato della Le Pen in Parlamento europeo nel gruppo Enf (Europa delle nazioni e delle libertà).

Svezia, Democratici: "Il popolo dica la sua" Anche in Svezia, gli euroscettici Democratici Svedesi, con il leader Jimmie Akersson, chiedono di dare la possibilità di scelta ai cittadini: "Aumenteremo la pressione sul governo e chiediamo immediatamente che la Svezia rinegozi gli accordi a cui ci siamo impegnati. La cosa più importante è che il premier svedese cerchi il bene della Svezia, non dell'Ue. E anche il popolo svedese dovrebbe avere l'opportunità di poter dire la sua sull'appartenza all'Ue”

Germania
La risposta del fronte euroscettico In Germania, Frauke Petry, capo del partito populista di destra AFd, ha fatto sapere che a suo giudizio "i cittadini europei vogliono riprendere la loro sovranità alla maniera britannica". Da parte sua, il leader dell'estrema destra austriaca FPO, Heinz Christian Strache, ha detto che "se l'Europa si ostina nel suo rifiuto a fare le riforme, allora un voto dell'Austria sarà un nostro obiettivo".

In Ungheria il primo ministro Orban da tempo vuole indire un referendum per erodere potere all’Unione: non un vero e proprio voto per l’uscita dunque, anche se l’oiettivo è quello di indebolire la posizione di Bruxelles. Già lo scorso dicembre invece i cittadini danesi si erano espressi, tramite un referendum, contro l’espansione dei poteri Ue nel loro Paese. Uno degli argomentati scottanti che, in questa fase, infiammano gli animi degli euroscettici è sicuramente quello dell’immigrazione.

 

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Esteri

Trump in vantaggio su Biden: ecco gli ultimi sondaggi

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Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden nei sette principali Stati in bilico.

Lo rivela l’ultimo sondaggio del New York Times. Si tratta in particolare di Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Il margine più stretto è in Michigan, dove il tycoon ha il 42% delle preferenze contro il 40% del presidente, e in Pennsylvania (43% contro 40%). 

Quasi i due terzi dei democratici ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e consentire al partito di nominare un altro candidato. E’ quanto rileva un sondaggio di Ap-Nord Center for Public Affairs Research. 

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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