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ESERCITO ITALIANO: 10.000 I MILITARI DELL’ESERCITO IN OPERAZIONE ANCHE A NATALE E CAPODANNO.

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Tempo di lettura 2 minuti Il prossimo 31 dicembre, alle ore 23.59, terminerà l’operazione “Aquila”, iniziata a seguito del sisma che ha colpito la Regione Abruzzo il 6 aprile 2009.

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Redazione

Roma – Sono oltre 4.300 i militari dell’Esercito impiegati nei principali teatri operativi dell’Afghanistan, del Libano, del Kosovo e oltre 5.000 quelli sul territorio nazionale che, anche il giorno di Natale e nella notte di San Silvestro, continueranno a svolgere i propri compiti istituzionali a salvaguardia della sicurezza internazionale  delle principale aree metropolitane del Paese.
 
A loro, agli uomini e le donne della Forza Armate e ai loro familiari, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale Claudio Graziano, ha rivolto “un sentito augurio di serenità per le imminenti festività natalizie”.
 
Sul territorio nazionale, i militari dell’Esercito, congiuntamente alle Forze dell’Ordine, sono impegnati, dal 4 ottobre 2008, in 36 città nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, per il pattugliamento delle principali aree metropolitane e la vigilanza di installazioni e obiettivi sensibili. Dall’inizio dell’operazione a oggi sono state arrestate complessivamente 13.600 persone; 8.400 sono state fermate e 9.500 denunciate a piede libero. Sono stati inoltre effettuati controlli a più di 1 milione e 800 mila persone e a 917 mila mezzi, sequestrati 8.000 mezzi, 600 armi e 2.100 chili di droga.
 
L’Esercito, quest’anno, ha poi fornito, in più occasioni, il concorso nei casi di pubblica calamità. Tra le più importanti, a febbraio, per l’emergenza causata dalle intense precipitazioni nevose che hanno colpito principalmente l’area centro nord del Paese, l’Esercito ha impiegato 2.000 militari e 500 mezzi, in concorso alla Protezione civile, per il soccorso della popolazione e il ripristino della viabilità. Nel mese di maggio, a seguito del sisma che ha colpito l’Emilia Romagna e parte della Lombardia e del Veneto, l’Esercito è intervenuto, su richiesta delle Prefetture competenti, in concorso alla Protezione Civile. Nell’operazione denominata “una acies”, fino allo scorso settembre, sono stati impiegati 300 militari e oltre 100 mezzi e attrezzature speciali per la rimozione di 1.100 tonnellate di macerie, per la direzione di 6 progetti di demolizione e messa in sicurezza delle infrastrutture, per la verifica di agibilità di 803 edifici danneggiati dal sisma, per il trasporto di attrezzature sanitarie, il supporto logistico ai campi d’accoglienza, la sicurezza della rete ferroviaria, la vigilanza delle aree interdette e la protezione degli insediamenti urbani. E, di recente, per l’emergenza maltempo in Toscana e Lazio sono stati impiegati 140 militari e 40 mezzi per il soccorso della popolazione e il ripristino della viabilità.    
 
Il prossimo 31 dicembre, alle ore 23.59, terminerà l’operazione “Aquila”, iniziata a seguito del sisma che ha colpito la Regione Abruzzo il 6 aprile 2009. In tale ambito l’Esercito ha impiegato, già dai primi giorni dell’emergenza, 700 militari per la rimozione delle macerie e la vigilanza della “zona rossa”. Alla data del 24 ottobre sono state rimosse oltre 160 mila tonnellate di macerie e effettuati lavori per il ripristino della viabilità nel capoluogo abruzzese. Una task force del Genio militare, inoltre, è stata deputata alla direzione dei lavori di realizzazione di 1085 MAP (Moduli Abitativi Provisori), che hanno accolto le famiglie private della propria abitazione.
 
L’Esercito, per le capacità tecniche del personale e dei mezzi in dotazione, fornisce inoltre, quotidianamente, il proprio contributo nei campi della pubblica utilità e della tutela ambientale. Nel 2012, i nuclei EOD (Explosive Ordnance Disposal) dei reparti del genio hanno eseguito 1729 interventi specialistici per la bonifica di ordigni esplosivi e residuati bellici (oltre 30.000 negli ultimi 10 anni), sono stati messi in esercizio su tutto il territorio nazionale, dai reparti del genio militare, a favore della Pubblica Amministrazione, 27 ponti del tipo Bailey per il ripristino della viabilità e l’Aviazione dell’Esercito ha fornito 228 ore di volo per la campagna antincendi boschivi.
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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