ENEL: A RISCHIO LA ZONA OPERATIVA DI RIETI

 

Il piano dei sindacati regionali, che si sforza di  mantenere in vita la Zona Operativa di  Albano, taglia drasticamente le gambe al settore delle "Unità Operative"

 

di Pietro Bizzoni

Rieti – E' a rischio la "Zona Operativa di Rieti". Di cosa parliamo? Parliamo di energia elettrica – ENEL- e di aree territoriali di competenza. Aree (zone) che sulla carta suddividono per competenza il territorio regionale e delle cinque province laziali.

Aree, sulle quali operano le squadre ENEL locali; nello specifico sino ad oggi la Provincia di Rieti era suddivisa in due distinte aree: Poggio Mirteto perciò la bassa sabina e Rieti con le restanti competenze verso i confini umbro-marchigiani ed abruzzesi.

Si diceva " è a rischio", perciò logico pensare a dei tagli imposti dall'alto, dalle dirigenze amministrative o politiche regionali o più in alto, nazionali. Stavolta no. A "suggerire" alla "Enel Divisione Infrastrutture e Reti di via della Bufalotta in Roma" forse non tenendo bene a mente -misconoscendo?- le caratteristiche orografiche dei territori reatini e del variegato sistema infrastrutturale che lo compone a livello di linee elettriche, centrali idroelettriche, distribuzione dell'energia su zone altamente disagiate, proprio le Segreterie sindacali unitarie CISL, UIL, CGIL con i rispettivi comparti afferenti i lavoratori delle industrie elettriche (perciò: UILTEC, FLAEI,FILCTEM). Segreterie  – nota bene: regionali non provinciali – che crediamo avranno avuto cura di informare gli omologhi uffici provinciali, proprio per non far scoppiare la bolla della polemica interna. Una discussione che verosimilmente doveva e dovrà esserci, specie se a doversi ridimensionare,  in questa sorta di "Risiko" regionale, risulta proprio la nostra piccola realtà provinciale.

Si legge nel documento che: "a seguito di attenta analisi dei documenti programmatici redatti dalle segreterie nazionali (!) l'assetto ri-organizzativo  per il Lazio non ha tenuto conto delle difficoltà di collegamento (!!) e della situazione degli impianti presenti in loco (!!!)". Perciò -suggeriscono – si propongono modifiche al piano precedente con ad esempio il mantenimento della Zona Operativa di Albano (cosa buona e giusta); al contempo, il piano dei sindacati regionali che si sforza di  mantenere in vita la Zona Operativa di  Albano  taglia drasticamente le gambe al settore delle "Unità Operative" (gli uomini ENEL) accorpando l'attuale U.O. di Poggio Mirteto con  Tivoli  (!) ed accorpando l'unita' operativa di Rieti con quella di Viterbo (?)

Quale sarebbe – di grazia – la convenienza pure in termini di capacità d'intervento sul territorio, se simili accorpamenti avessero luogo? La risposta è chiaramente scontata.  E' palese che la minore percentuale/km che caratterizza le utenze ENEL presenti nelle Zone Operative di Poggio Mirteto e Rieti porteranno, rispetto a Tivoli e Viterbo, ad una massiva utilizzazione (8 volte su 10?) degli operatori fuori dalla provincia di Rieti…

Di diversa entità la proporzione del ridimensionamento che sembra comparisse nel documento stilato dagli apici ENEL che pur adeguando di misura la Zona Operativa del reatino, accorpava poi le Unità Operative tutte in una sola distinta territorialità – cioè Rieti -. A questo punto, sarà il caso che le segreterie regionali UIL-CISL-CGIL si confrontino a stretto giro con quelle provinciali. Solo da un tavolo di questa composizione potranno -riteniamo giusto-  decidersi le sorti delle Z.O. e delle U.O. provinciali!