EMANUELA ORLANDI: UN GIALLO INIZIATO TRENTUNO ANNI FA

di Simonetta D'Onofrio

Emanuela, cittadina vaticana, scomparse il 22 giugno, nelle vicinanze della Basilica Santa Apollinare, una giovane quindicenne, studentessa, frequentava il corso di flauto e pianoforte in una scuola di musica. E' Chi l’ha visto? Story che di recente ha ripercorso le tappe più importanti di quello che ancora è un giallo attuale: la scomparsa di Emanuela Orlandi.

Figlia di un messo della Prefettura della Casa Pontificia, l’allontanamento fu al primo momento interpretato come un avvenimento legato all’età acerba della ragazza, e proprio per questo motivo all’epoca per permetterne il ritrovamento, fu tappezzata Roma con la foto che la ritraeva. Anche il quotidiano “Il tempo” pubblicò un trafiletto con la sua immagine, riportando il numero telefonico di casa Orlandi, affinché arrivassero informazioni immediate e mirate alla risoluzione dell’allontanamento.

Il calvario iniziò da quel momento. Le telefonate arrivate ai familiari in quel periodo trasformarono la scomparsa dell’adolescente in una delle vicende più ambigue e appannate della cronaca italiana degli ultimi decenni, che ha visto implicati lo IOR, lo Stato Vaticano, lo Stato Italiano, il Banco Ambrosiano, la banda della Magliana, l’attentatore di papa Wojtyla, Alì Acga, trascinando anche gli apparati di intelligence in un contesto internazionale.

Quindi diverse le piste che i magistrati hanno seguito finora, ma a tutt’oggi ancora nulla è stato chiarito sui mandanti e le cause della scomparsa della ragazza, un percorso lungo ben trentun anni, osteggiato da depistaggi e false speranze.

L’unica certezza per ora è il lavoro di sensibilizzazione che sta portando avanti il fratello, Pietro, affinché non si abbassino i riflettori su Emanuela Orlandi. Recentemente ha attivato sul Web una petizione mondiale, raggiungibile da tutti coloro che aspirano presto alla verità sulla vicenda e che i colpevoli siano realmente perseguiti.

Nel trentesimo anniversario della sua scomparsa, il 22 giugno 2013, fu ripercorsa con una fiaccolata il tragitto della sera della scomparsa: le strade da S.Apolinnare fino al Vaticano.  Tanta gente allora testimoniò solidarietà per l’iniziativa, proprio per non rinunciare al desiderio di giustizia. 

In questi ultimi tempi i familiari della ragazza sperano anche nella figura di Papa Francesco e che si pronunci in merito alle tante voci che hanno gettato ombre sui comportamenti delle gerarchie vaticane. 

Siamo fiduciosi, che prima o poi, come ha fatto per il grave problema della pedofilia che ha urtato il Vaticano, anche in questo caso possa contribuire a farne luce, anche solo dedicandole una preghiera, tanto auspicata anche il 22 giugno scorso in Piazza san Pietro, durante l’Angelus della domenica.