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ROMA – Un documento riaprirebbe il caso di Emanuela Orlandi: un appunto riferisce di spese sostenute dal Vaticano, dal 1983 al 1997, per la ragazza scomparsa, tra spostamenti, vitto e alloggio in un pensionato di Londra, cure mediche. Un bilancio di 483 milioni di vecchie lire. A pubblicare il documento è Emiliano Fittipaldi in un suo nuovo libro ma a parlare della carta è stato anche il Corriere della Sera. Un documento sulla cui veridicità tutti esprimono dubbi, a partire dallo stesso Fittipaldi. “Se fosse vero è gravissimo ma anche se è un falso costruito ad arte ci troveremmo di fronte all’inizio di Vatileaks 3”, ha sottolineato il giornalista. Per la Santa Sede la documentazione è “falsa e ridicola”, come detto dal portavoce vaticano Greg Burke. La famiglia, attraverso il legale Laura Sgrò, ribadisce la richiesta di incontrare “il Segretario di Stato Vaticano, con serenità, non contro, ma per cercare insieme la verità”, dice l’avvocato. Pietro Orlandi commenta su Facebook: “Il muro sta cadendo”.
Sul caso di Emanuela Orlandi la Cassazione nel 2016 aveva messo la parola fine confermando l’archiviazione in merito alla scomparsa della 15enne cittadina vaticana avvenuta il 22 giugno 1983. Il ricorso presentato dalla famiglia era stato dichiarato inammissibile. La Procura Generale della cassazione aveva sollecitato l’inammissibilità totale del ricorso con requisitoria scritta.
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