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Editoriali

Elezioni, Pd e Imam: “nel segreto dell’urna, Allah ti vede”

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A dirlo oggi, può sembrare una battuta di spirito, ma all’inizio degli anni ’50 venivano affissi manifesti, sponsorizzati dal Vaticano, che minacciavano di scomunica chiunque avesse votato PCI, o esortato altri a farlo. La scomunica – della quale Milingo, che ne aveva ricevuta una, disse che ‘non valeva la carta su cui era stata scritta’, ma che ha sempre molto impressionato il cattolico domenicale medio – è stata uno strumento potente di sanzione spirituale quando il Papa esercitava anche un potere temporale che poteva abbattere re e governi, e può darsi che, nel 1950 o giù di lì, molti non l’abbiano ben compresa. In realtà, ci si chiede come faccia il sacerdote a sapere se chi si presenta a lui per ricevere l’ostia fosse iscritto alla Massoneria, o avesse, nel tempo, esortato a votare PCI. Oggi alla scomunica non crede , forse, più nessuno, visto lo scadimento spirituale di una Chiesa Cattolica che bada più a valori molto terreni. Ma negli ani ’50, nel primo dopoguerra, questo faceva ancora effetto. Di questa storia, riportata in chiave satirica, ci ha testimoniato Giovannino Guareschi, in uno dei suoi racconti, trasformati in film, con protagonisti Don Camillo e Peppone, sindaco di Brescello. Bisogna prima di tutto dire che all’epoca la contesa politica si muoveva fra un Vaticano, portatore di certi valori spirituali di fede e religione, e un PCI che ancora dipendeva dagli atei sovietici; i quali cercavano di acquisire potere politico anche con una lotta religiosa. Famosa la frase diffusa da don Camillo/Fernandel tramite un altoparlante montato sul campanile della chiesa. “Nel segreto dell’urna, Dio ti vede, Stalin no.” berciava il buon prete a tutta la popolazione radunata in piazza per ascoltare il comizio del compagno Peppone/ Gino Cervi.

Ora pare che la storia si ripeta con gli imam, portatori assoluti della parola di Allah nelle loro moschee, e ai quali nessuno si sogna di disobbedire, pena una fatwa, condanna a morte. “Nel segreto dell’urna, Allah ti vede”. Come riferiscono i media, infatti, pare che dopo numerosi incontri ad alto livello, riservati a pochi ma potenti – spiritualmente – personaggi, capaci di orientare le coscienze islamiche, con esponenti DEM, tutti gli imam, durante il venerdì di preghiera, esortino i fedeli a votare PD, il partito che ha loro promesso, oltre che una maggiore considerazione e disponibilità a proposito dei luoghi di culto, nientemeno che lo Ius Soli, cioè la possibilità di avere in dono la cittadinanza italiana con la massima facilità. Argomento molto caro alla Boldrini, che, se fosse per lei, probabilmente l’Italia sarebbe un immenso campo profughi.

Così Renzi, Gentiloni, Napolitano & Co, si troveranno nel carniere i voti di circa due milioni di musulmani presenti sul territorio

Di contro, ai seguaci di Allah non andrebbe certo che al governo ci fosse un Salvini, che mette prima di tutti gli Italiani, stirpe ormai negletta e tartassata. Dopo gli extracomunitari e i cinesi, inviati ai gazebo per un voto alle primarie del PD, dunque, Renzi può sfruttare anche il voto di chi vorrebbe tutti i cristiani decapitati, e che questo fa, nella realtà, nei paesi a maggioranza musulmana. Chi avesse il desiderio di rendersi conto della situazione, può andare a consultare il sito www.porteaperte.org, che tratta ogni settimana di vari casi di persecuzione religiosa nei confronti dei credenti cristiani e dei missionari. Oggi, ad esempio, nell’India di quel Narendra Modi che ha tenuto in ostaggio per anni due nostri fucilieri di Marina perfettamente innocenti, solo per sfruttarli a livello politico, si sta sviluppando un processo di ‘induizzazione’ tale, per cui ai nostri correligionari viene impedito di esercitare il culto cristiano, oltre a varie persecuzioni violente – per esempio sequestrare e distruggere Bibbie, o peggio – per i quali reati nessuno è perseguito, anzi, incoraggiato. Non altrettanto accade in Italia, dove esiste una effettiva e larga libertà di culto, anche a favore di chi i nostri valori cristiani disprezza e combatte. Fa specie pensare che un partito politico che governa l’Italia da tempo – con risultati più che opinabili, nonostante l’orientamento dei giornali – possa ‘vendere’ una parte della nostra nazione a stranieri nemici, che non sognano altro che l’islamizzazione dell’intero Occidente, soltanto per un pugno di voti ed una facile acquisizione del potere.

Roberto Ragone

Ambiente

Agenda 2030, sostenibilità ambientale: ecco come impegnarci

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La sostenibilità ambientale è uno dei goals previsti nell’Agenda 2030. Tale documento evidenzia obiettivi molto importanti tra cui, porre fine alla fame nel mondo, dire stop alla violenza sulle donne etc …

Nelle scuole italiane e non solo sono stati avviati progetti per arrivare ai traguardi preposti.
Negli ultimi anni, l’obiettivo della sostenibilità ambientale ha visto una maggiore consapevolezza individuale e collettiva.

All’interno di molte scuole, sono state programmate diverse attività tra cui, insegnare la raccolta differenziata, organizzare gite guidate presso inceneritori e impartire lezioni o laboratori di educazione civica e ambientale da parte dei docenti.

Ogni proposta ha rappresentato la possibilità di rendere i ragazzi e gli adulti maggiormente consapevoli di alcune problematiche legate al nostro pianeta: dalla deforestazione, alle banche di plastica che osteggiano la pulizia dei nostri mari, al riscaldamento globale fino ad arrivare alla totale trasformazione del territorio mondiale.

Molte di queste problematicità, causate principalmente dall’agire umano, vengono studiate non solo dalla scienza, ma anche dalla geografia. Siamo in un mondo globale in cui la questione ambientale e le sue possibili modifiche future preoccupano gli studiosi.
Per tale motivo il concetto di sostenibilità dell’ambiente è un argomento che sta molto a cuore agli esperti e non solo.

Tuttavia, sono nate diverse occasioni per evitare una totale inaccuratezza da parte dell’uomo. Pertanto, per sviluppare una maggiore sensibilità di fronte alla cura costante e attiva del nostro ambiente sono state previste diverse iniziative, partendo proprio dal comportamento dei cittadini stessi:

  • periodicamente si svolgono numerose campagne ambientali per sviluppare una corretta raccolta differenziata da parte dei singoli Comuni, Regioni e Stati;
  • ogni città al suo interno ha organizzato incontri in cui vengono spiegate le diverse fasi di raccolta dei rifiuti;
  • si sono definite regole precise per mantenere pulite le città;
  • di tanto in tanto ogni regione predispone seminari o incontri a tema su come incentivare l’uomo a rendere sempre più vivibile l’ambiente in cui abita;
  • molte scuole hanno sviluppato ricerche e sondaggi, tramite esperti del settore, per sensibilizzare i giovani e gli adulti a far fronte a questa urgenza di “pulizia” all’interno degli ambienti in cui si vive;
  • si organizzano, inoltre, convegni internazionali sulla sostenibilità ambientale e su eventuali nuove tecniche di intervento.

In generale, dalle scuole, alle diverse associazioni e al governo si è trattato l’argomento sulla sostenibilità, ponendo questi obiettivi come primari e improrogabili per “risistemare” il nostro pianeta.

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Editoriali

Aggressione omofoba a Roma: chi ha più prudenza l’adoperi!

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Mercoledì due ragazzi, per un bacio, sono stati aggrediti da un gruppo di egiziani al grido: “Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare” rischiando davvero grosso.


Per fortuna, invece di reagire, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’Ordine che, prontamente, sono intervenute mettendo in salvo i due ragazzi. In queste situazioni “Ci vuole prudenza!”

È un pensiero che la mia generazione ha recepito troppe volte in malo modo e, di contro, le generazioni attuali non sanno neanche da dove provenga.

E se alla mia età arrivo a scrivere di questo è perché il clima che si respira in ogni parte del mondo predica proprio la prudenza. Assistiamo, troppe volte, a situazioni in cui le aggressioni, le violenze, i soprusi colpiscono e fanno piangere proprio perché quella virtù molto predicata e poco praticata, la prudenza appunto, viene accantonata per imporre magari le nostre ragioni di fronte a soggetti che non hanno nulla da perdere pronti a tutto e senza scrupoli.

E non mi si venga a dire “ci rivuole il manganello” perché violenza chiama violenza, aggressione chiama aggressione, sopruso chiama sopruso.

Non so “offrire” una ricetta perché i tanti “Soloni”, esperti in materia, sono decenni che “toppano”, sbagliano, predicando il “dente per dente”.

Occorre “certezza di pena” e “controllo del territorio”. E se a tutto ciò aggiungiamo un “cultura woke” che, a mio avviso, vuole imporre a colpi di “politicamente corretto” scelte sulla vita di ognuno ci ritroveremo davvero a riconsiderare vero ed attuale il pensiero di Thomas Hobbes “Homo hominis lupus”, l’uomo è lupo agli uomini.

Perché l’integrazione non si impone per legge come anche l’inclusione.
Sono processi che passano attraverso l’accettazione di entrambe le parti in modo paritetico e rispettoso ognuno dell’altro.

Quindi, “prudenza” perché, come diceva Henry de Montherlant: Bisogna fare cose folli, ma farle con il massimo di prudenza”.

l’immagine rappresenta l’allegoria della Prudenza

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Editoriali

L’illusione della superiorità e l’incoscienza di chi crede di avere una coscienza superiore: Beata ignoranza!

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Nell’era dell’informazione e dell’autorealizzazione, sempre più individui si convincono di possedere una coscienza superiore, una sorta di illuminazione intellettuale e morale che li pone al di sopra della massa. Questa percezione, spesso priva di una reale base di merito, non solo è pericolosa, ma anche profondamente ingannevole. L’illusione della superiorità può infatti condurre a un’autocelebrazione sterile e alla svalutazione di tutto ciò che non rientra nella propria visione del mondo.

L’autocompiacimento dell’ignoranza

Uno dei fenomeni più diffusi è l’autocompiacimento dell’ignoranza. Alcuni individui, forti di una conoscenza superficiale acquisita attraverso fonti discutibili o parziali, si autoconvincono di avere una comprensione profonda e completa delle cose. Questo atteggiamento li porta a rifiutare qualsiasi opinione contraria, chiudendosi in una bolla di autoconferma. Il paradosso è che più limitata è la loro comprensione, più ferma è la loro convinzione di essere superiori.

La mediocrità travestita da eccellenza

Chi si illude di avere una coscienza superiore spesso ignora la necessità di un’autoanalisi critica e di un continuo miglioramento. Questa mancanza di umiltà e di riconoscimento dei propri limiti porta a una stagnazione intellettuale e morale. La mediocrità, in questo contesto, si traveste da eccellenza, mascherata da un velo di arroganza e presunzione. La vera eccellenza richiede infatti la capacità di riconoscere i propri errori e di apprendere continuamente dall’esperienza e dagli altri.

Il confronto con la realtà

Per smascherare l’illusione di una coscienza superiore, è essenziale confrontarsi con la realtà in modo aperto e onesto. Questo implica ascoltare opinioni diverse, accettare critiche costruttive e riconoscere l’importanza della competenza e dell’esperienza. Solo attraverso questo confronto si può sviluppare una vera comprensione e una consapevolezza autentica.

L’importanza dell’umiltà

L’umiltà è la chiave per evitare la trappola dell’illusione di superiorità. Riconoscere che la propria conoscenza è limitata e che c’è sempre spazio per migliorare è il primo passo verso una crescita autentica. L’umiltà permette di apprendere dagli altri e di riconoscere il valore della diversità di pensiero e di esperienza. Solo con questa attitudine si può sviluppare una coscienza realmente superiore, basata non sulla presunzione, ma sulla consapevolezza e sulla continua ricerca del miglioramento.

L’illusione di una coscienza superiore è un inganno pericoloso che porta all’arroganza e alla stagnazione. La vera superiorità non risiede nella convinzione di essere migliori degli altri, ma nella capacità di riconoscere i propri limiti, di apprendere continuamente e di confrontarsi con la realtà in modo aperto e umile. Solo attraverso questo percorso si può raggiungere una consapevolezza autentica e contribuire in modo significativo al proprio sviluppo e a quello della società.

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