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Politica

Elezioni 4 marzo 2018: ecco il programma di governo firmato da Berlusconi, Salvini e Meloni

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“Un programma per l’Italia” in dieci punti, “per la crescita, la sicurezza, le famiglie e la piena occupazione”. È l’accordo firmato ieri sera da Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Nel testo il capitolo più corposo è raggruppato sotto il titolo “meno tasse” in cui si parla di “riforma del sistema tributario con l’introduzione della flat tax” ma non si precisa a quanto ammonterà l’aliquota unica, con Silvio Berlusconi che oggi ha parlato di 23% (mentre Salvini da tempo propone il 15%).

In questo capitolo, rispetto alla bozza, è stato introdotto un nuovo paragrafo in cui si annuncia che saranno cancellate “l’imposta sulle donazioni, l’imposta di successione, la tassa sulla prima casa, il bollo sulla prima auto, e le tasse sui risparmi”. Nel programma, presente, come annunciato, “l’azzeramento della legge Fornero” sulle pensioni con l’obiettivo di varare una “nuova riforma previdenziale economicamente e socialmente sostenibile”, tema caro alla Lega, la proposta di una riforma dello Stato in senso presidenzialista e il piano della natalità, bandiere di Fratelli d’Italia. In tema Ue, confermata la “prevalenza della nostra Costituzione sul diritto comunitario, sul modello tedesco”.

Per quanto riguarda la gestione del fenomeno migratorio, il ritorno ai “respingimenti assistiti”; in ambito di giustizia, la “separazione delle carriere” tra pm e giudici, una “nuova disciplina in tema di intercettazioni” e “no agli sconti di pena per reati di particolare violenza ed efferatezza”. Tra le novità, rispetto alla bozza, la proposta di istituire “pensioni alle mamme”.

Ecco il programma completo del centro destra

Come cambierebbe il sistema fiscale: tasse

Riforma del sistema tributario con l’introduzione di un’unica aliquota fiscale (flat tax) per famiglie e imprese con previsione di ‘no tax area’ e deduzioni a esenzione totale dei redditi bassi e a garanzia della progressività dell’imposta con piena copertura da realizzarsi attraverso il taglio degli sconti fiscali. No all’imposta sulle donazioni, no all’imposta di successione, no alla tassa sulla prima casa, no al bollo sulla prima auto, no alle tasse sui risparmi.

Pace fiscale per tutti i piccoli contribuenti che si trovano in condizioni di difficoltà economica. Abolizione dell’inversione dell’onere della prova fiscale e riforma del contenzioso tributario. Chiusura di tutto il contenzioso e delle pendenze tributarie con contestuale riforma del sistema sanzionatorio tributario. Introduzione del principio del divieto di tassazione in assenza di reddito (Irap, Imu, bollo auto, donazioni e successioni).

Pagamento immediato di tutti i debiti della pubblica amministrazione nei confronti di cittadini e imprese anche con lo strumento innovativo dei titoli di stato di piccolo taglio. Con le risorse liberate dalla flat tax: stimolo agli investimenti pubblici e privati. Facilitazione dell’accesso al credito per le piccole e medie imprese. Modifica dello split payment rendendo neutra l’applicazione dell’Iva su tutta la filiera di produzione. Profonda revisione del codice degli appalti per rilanciare gli investimenti e l’occupazione.

Come cambierebbe la macchina dello stato: burocrazia

Riorganizzazione della macchina dello Stato secondo il principio della pari dignità fra la Pubblica amministrazione e il cittadino. Taglio visibile agli sprechi mediante l’effettiva introduzione del principio dei fabbisogni e dei costi standard. Autocertificazione preventiva delle iniziative in ambito privato ora sottoposte ad autorizzazione con verifica ispettiva al termine delle opere.
Chiusura effettiva di Equitalia con libertà per gli enti locali di decidere i metodi di riscossione.

 

Abolizione del limite all’uso del contante. Piano per il Sud: sviluppo infrastrutturale e industriale del Mezzogiorno, uso più efficiente dei fondi europei con l’obiettivo di azzerare il gap infrastrutturale e di crescita con il resto del Paese. Piano straordinario per le zone terremotate.
Come cambierebbero le relazioni dell’Italia con l’Europa

 

No alle politiche di austerità, no alle regolamentazioni eccessive che ostacolano lo sviluppo. Revisione dei trattati europei. Più politica meno burocrazia in Europa. Riduzione del surplus dei versamenti annuali italiani al bilancio Ue. Prevalenza della nostra Costituzione sul diritto comunitario, sul modello tedesco (recupero di sovranità). Tutela in ogni sede degli interessi italiani a partire dalla sicurezza del risparmio e della tutela del ‘made in Italy’, con particolare riguardo alle tipicità delle produzioni agricole e dell’agroalimentare.
Cosa cambierebbe nel welfare

Azzeramento della povertà assoluta con un grande piano di sostegno ai cittadini italiani in condizione di estrema indigenza allo scopo di ridare loro dignità economica. Aumento delle pensioni minime e pensioni alle mamme. Estensione delle prestazioni sanitarie. Raddoppio dell’assegno minimo per le pensioni di invalidità e sostegno alla disabilità. Incentivi all’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro.

Azzeramento della legge Fornero e nuova riforma previdenziale economicamente e socialmente sostenibile. Codice delle norme a tutela dei diritti degli animali domestici e di affezione. Piano straordinario di riqualificazione delle periferie, restauro delle coste e dei siti di interesse monumentale anche attraverso la ‘sostituzione edilizia’.
Cosa si farebbe per la sicurezza interna, anche in casa

Lotta al terrorismo. Ripresa del controllo dei confini, blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti e stipula di trattati e accordi con i paesi di origine dei migranti economici. Piano Marshall per l’Africa. Rimpatrio di tutti i clandestini. Abolizione dell’anomalia solo italiana della concessione indiscriminata della “protezione umanitaria” mantenendo soltanto gli status di rifugiato e di eventuale protezione sussidiaria.

Introduzione del principio che la difesa è sempre legittima. Adeguamento ai parametri medi occidentali degli stanziamenti per la difesa. Carabinieri e poliziotti di quartiere e estensione dell’esperimento “strade sicure” con impiego delle forze armate per la sicurezza delle città. Tutela della dignità delle forze dell’ordine e delle forze armate con stipendi dignitosi, dotazioni adeguate di personale, mezzi e tecnologie adeguati al contrasto del crimine e del terrorismo, inasprimento delle pene per violenza contro un pubblico ufficiale, revisione della legge sulla tortura.

Come cambierebbe la giustizia, carriere e tempi dei processi

Riforma della giustizia per assicurare il diritto a un giusto processo. Separazione delle carriere della magistratura inquirente e giudicante. Nuova disciplina delle intercettazioni, della custodia preventiva, del diritto alla difesa. Tempi dei processi nella media Ue, piano straordinario di smaltimento delle cause arretrate, risarcimento agli innocenti, non appellabilità delle sentenze di assoluzione.
Potenziamento del ricorso a misure alternative al processo penale, sulla base delle esperienze positive della messa alla prova, in assenza di pericolosità sociale, anche in relazione alla finalità rieducativa della pena. No a sconti di pena per reati di particolare violenza e efferatezza. Accordi bilaterali per detenzione nei Paesi d’origine e nuovo piano carceri.

Il sostegno alle famiglie, asili nido e pensioni alle mamme come primo e fondamentale nucleo della società.

Piano straordinario per la natalità con asili nido gratuiti e consistenti assegni familiari più che proporzionali al numero dei figli. Quoziente familiare. Tutela del lavoro delle giovani madri. Difesa delle pari opportunità e tutela delle donne con riconoscimento pensionistico a favore delle madri. Obiettivo di piena occupazione per i giovani attraverso stage, lavoro e formazione.
Come cambierebbero scuola, università e sanità pubblica

Più qualità nella scuola, nell’università e nella sanità pubblica.

Più libertà di scelta per le famiglie nell’offerta educativa e sanitaria, incentivazione della competizione pubblico/privato a parità di standard.
Abolizione di anomalie e storture della legge impropriamente detta ‘Buona scuolà, piano di edilizia scolastica, centralità del rapporto docente-studente nel processo formativo, centralità del rapporto medico-paziente nel circuito dell’assistenza sanitaria, sostegno all’aggiornamento e meritocrazia, azzeramento progressivo del precariato, rilancio dell’Università italiana per farla tornare piattaforma primaria della formazione. Sostegno e aiuto all’associazionismo sportivo quale strumento di crescita sociale.

Come si vogliono cambiare le istituzioni, autonomie locali e presidente della Repubblica

Elezione diretta del presidente della Repubblica, riduzione del numero di parlamentari, introduzione del vincolo di mandato, rafforzamento delle autonomie locali, modello di federalismo responsabile che armonizzi la maggiore autonomia prevista dal titolo V della Costituzione e già richiesta da alcune regioni in attuazione dell’articolo 116, portando a conclusione le trattative attualmente aperte tra Stato e Regioni. Piano straordinario per l’adeguamento di Roma Capitale agli standard delle principali capitali europee. Una politica più responsabile e rispettosa del mandato degli elettori.

Le misure pensate per favorire l’innovazione

Più tecnologie innovative applicate all’efficientamento energetico. Sviluppo e promozione di cultura e turismo. Tutela dell’ambiente. Piena diffusione delle infrastrutture immateriali, digitalizzazione della Pubblica amministrazione, piano di ristrutturazione delle tecnostrutture e migliore utilizzo delle risorse per le nuove tecnologie per tutto il sistema delle imprese, con particolare riferimento alle piccole e medie.

Sostegno alle start-up innovative, anche attraverso la semplificazione del crowdfunding. Risparmio energetico ed efficientamento della rete. Sicurezza degli approvvigionamenti. Più efficienza della produzione energetica e dei consumi nell’edilizia, nell’industria e nei trasporti. Sostegno alle energie rinnovabili.

Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Castelli Romani

Monte Compatri, è scontro a colpi di post tra il sindaco Francesco Ferri ed il consigliere Marco de Carolis

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Lo scontro monticiano all’indomani del Consiglio Comunale di venerdì prosegue serrato sempre a colpi di post su Fb.
Da una parte l’attuale sindaco, Francesco Ferri, dall’altra il consigliere Marco de Carolis, già sindaco di Monte Compatri.
Stavolta la “tenzone” si sposta su l’ex Centro Logistico dei Rifiuti che, con ordinanza sindacale n. 14 del 21 maggio 2024 il sindaco di Monte Compatri sceglie quale sede del Centro Operativo Comunale – C.O.C. (ricordiamo che trattasi dello stesso centro che con nota prot. 133430 portava la Tekneko a richiedere una “delocalizzazione del Centro Logistico di via delle Cannetacce in altra area, possibilmente nei pressi del Centro di Raccolta comunale sito in Pantano Borghese, in relazione all’esigenza di ottimizzare ed efficientare la gestione del Servizio di igiene urbana” confermata con delibera di giunta n. 64 del 9 maggio 2024, ed oggetto, successivamente al malore di Marco, il dipendente Tekneko licenziato, di verifica da parte dell’Ispettorato del Lavoro che stante alle parole del rappresentante sindacale Cobas “non idoneo”).

il post del sindaco di Monte Compatri, Francesco Ferri

Per primo, nelle prime ore del pomeriggio di domenica, il sindaco Francesco Ferri da “in pasto” alla rete la pec del consigliere de Carolis con un post titolato “Giù le mani dalla Protezione Civile”.

la pec del consigliere comunale, avvocato Marco de Carolis

Nella pec, datata 16 luglio 2024, il consigliere de Carolis chiede alla Polizia Locale ed ai Carabinieri di Monte Compatri di “accertare” che i lavori compiuti dentro tale struttura, tenuta in consegna da Tekneko, come indicato dalla PEC, fino al 27 giugno 2024 con la restituzione delle chiavi, fossero stati eseguiti “nel rispetto della normativa vigente urbanistica (ovvero fossero stati autorizzati dall’Ente preposto)”.
Il sindaco parla di “… lavori di “edilizia libera” indispensabili se si voleva fronteggiare con determinazione e immediatezza ogni possibile criticità. Vedi l’emergenza incendi che in queste ore sta affliggendo drammaticamente il nostro territorio …”, e prosegue indicando che “… lo stabile in prossimità del centro urbano, oltre ad essere strategico per la tempestività con cui si possono garantire i singoli interventi, riesce ad ospitare la vasca di oltre 20.000 litri a servizio degli elicotteri di Protezione Civile Regionale, non ultimo tutte quelle infrastrutture tecnologiche in grado di assolvere ad ogni risposta e comunicazione con la Sala Operatoria …”.
Nel concludere definisce la pec inviata dall’ex sindaco de Carolis “il tentativo di fuggire con un certo imbarazzo a quanto richiesto a Carabinieri e Polizia Locale” e la stessa ricalchi “… l’inadeguatezza di certi Consiglieri Comunali che preferiscono la guerriglia politica, anziché stringersi al prezioso lavoro dei Volontari …”.

il post del consigliere comunale, avvocato Marco de Carolis

Per tutta risposta, poche ore dopo, il consigliere de Carolis, con la sua “ironia proverbiale” risponde che “… sia nella mozione che nella PEC, non si menziona mai l’Associazione Beta 91 né la Protezione Civile. E non si menziona semplicemente perché la Protezione Civile non c’entra nulla …” e rincarando la dose aggiunge “… nell’intervallo temporale suddetto (dall’ordinanza sindacale del 12 maggio alla restituzione delle chiavi all’amministrazione comunale il 27 giugno nds), non c’è neanche l’ombra della Protezione Civile, nulla di nulla. Tirare in ballo il nostro Corpo di Volontari per farsene scudo a fronte di una condotta politico-amministrativa che andrebbe invece spiegata ai cittadini alimenta i dubbi, anziché fare luce su una vicenda a dir poco opaca.
Visto il precedente, con il malore di un dipendente completamente ignorato da sindaco e assessori, come consigliere di opposizione mi sembra il minimo assicurarmi della correttezza formale e sostanziale di interventi che possono incidere sulla sicurezza dei luoghi di lavoro …”
.
Quello che appare da un confronto dei due post è semplice:
Tekneko con nota 3385/24 del 12 maggio 2024 comunicava al Comune, stante la pec inviata dal consigliere de Carolis, che il Centro Logistico sarebbe rientrato nelle disponibilità del Comune ma, prosegue la PEC, “senza tuttavia procedere alla restituzione delle chiavi”;
il sindaco con ordinanza sindacale del 12 maggio destina i locali a Centro Operativo Comunale;
il 27 giugno la Tekneko restituisce le chiavi al comune e, all’ingresso nella struttura con sopralluogo da parte del Responsabile Ufficio Ambiente, Michela del Frate, l’amministrazione comunale sembrerebbe trovarsi di fronte a locali “oggetti di manutenzione straordinaria”, come indicato dalla pec a firma del consigliere de Carolis..
Una “battaglia di post” che sta portando diverse fazioni sulle opposte barricate dimenticando la necessità da parte dell’intera classe politica monticiana di dare risposte a quesiti posti e manifestati.
Quello che non è abbastanza chiaro dalle dinamiche e dalle risposte dei due post è chi sia l’autore di detti lavori e chi ne sia, chiaramente, il committente visto che il Comune rientra in possesso di detti locali solo alla data del 27 giugno 2024.

Anche stavolta proveremo a chiedere anche noi all’amministrazione di Monte Compatri chi sia stato effettivamente il committente di detti lavori e quale sia stato il motivo della lunga attesa per la restituzione delle chiavi da parte di Tekneko.

nella foto di copertina dell’articolo l’ex Centro Logistico dei Rifiuti del Comune di Monte Compatri in via Fontana delle Cannetacce, oggi sede del Centro Operativo Comunale – C.O.C.

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Castelli Romani

Monte Compatri: non si placano le polemiche post Consiglio Comunale

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Non si placano le polemiche all’indomani del Consiglio Comunale di Monte Compatri del 26 luglio scorso (vedi nostro articolo https://www.osservatoreitalia.eu/monte-compatri-divampano-le-polemiche-dopo-il-consiglio-comunale-del-26-luglio/).

uno dei post del presidente della Protezione Civile Beta ’91 – Monte Compatri

Stavolta interviene sui social anche il presidente delle Protezione Civile Beta’91 – Monte Compatri, Andrea Sciacqua, responsabile del cantiere Tekneko sempre nello stesso comune, che, dopo un post in cui si rivolgeva in modo “ironico” ad un consigliere comunale non meglio identificato “e anche oggi siamo andati al mare consigliere …”, oggi pomeriggio, in un lunghissimo post di sfogo attacca alcuni consiglieri di minoranza del Comune di Monte Compatri, che, stante le sue parole, “agiscono di sponda servendosi di seconde o terze persone per colpirti nel tentativo subdolo di estrometterti da ogni ruolo o ambito.”.

l’inizio del lunghissimo post di sfogo di Andrea Sciacqua pubblicato su fb

Un’accusa forte all’indirizzo di alcuni consiglieri comunali di minoranza corredata da alcune fotografie che lo mostrerebbero lo stesso Sciacqua coinvolto in una ipotesi di reato ex art. 595, comma 3, e 612 c.p. (diffamazione a mezzo stampa e minaccia n.d.s.) ed una citazione per i fatti inerenti alla rimozione, il giorno 11 marzo 2024, del lucchetto del Centro Sportivo di Monte Compatri.

la citazione ex art. 161 comma 1 c.p.p. dove si informa Andrea Sciacqua delle ipotesi di reato
la citazione sui fatti occorsi l’11 marzo 2024 presso il Centro Sportivo di Monte Compatri

Lo stesso Andrea Sciacqua risulterebbe essere, poi, lo stesso responsabile del cantiere Tekneko che consegnò l’ordine di servizio a Marco, il lavoratore poi licenziato, che la mattina del 24 aprile rischiò di morire (leggi intervista completa al link www.osservatoreitalia.eu/monte-compatri-caso-tekneko-intervista-a-domenico-teramo-responsabile-cobas/).
Una situazione preoccupante perché mostra l’acuirsi di un confronto politico ben oltre le sale di Tinello Borghese ed evidenzia, con veemenza, come la situazione locale stia scemando in un confronto più personale che sui contenuti aggravato da risvolti giuridici che corrono il rischio di poter estromettere “sulla carta”, alcune figure coinvolte, da quel ruolo di “terzietà istituzionale” che dovrebbe appartenergli.

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