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Un copione già visto. Nulla in più o in meno rispetto a ciò a cui sono abituati i lettori dalla notte dei tempi. Il MoVimento Cinque Stelle non fa eccezione nonostante gli urli e i proclami, i buoni propositi e gli slogan.
Al Senato si candida l’ex magistrato Alberto Cozzella, il cui figlio Renato è stato nominato a novembre dalla sindaca Virginia Raggi presidente del Consorzio per lo sviluppo economico e turistico del lago di Bracciano. Una new entry che si aggiunge agli scandali già noti: Francesca De Vito, sorella del presidente dell’assemblea capitolina, Danilo Barbuto, marito di Agnese Catini, presidente della Commissione comunale Politiche sociali, già consigliere in IV municipio.
“Onestà, onestà”, niente figli di? Nulla di diverso rispetto gli altri partiti che palesemente schierano parenti, mogli di e chi più ne ha più ne metta. Nulla di diverso. Questa la notizia che arriva dopo il caso dei falsi rimborsi da parte di alcuni parlamentari a Cinque a Stelle, dopo che il “massone” Catello Vitiello non ritira la sua candidatura nonostante abbia fatto parte di una loggia massonica conosciuta come “La Sfinge”: spesso in passato esponenti del M5S hanno criticato la presunta influenza delle logge massoniche sulla politica italiana.
Ma va bene così questa è la corrente che tira, false ipocrisie, mascheramenti per poi rendersi conto che in fondo nessuno è perfetto.
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