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La XVII legislatura è giunta felicemente – si fa per dire – a termine. Il 4 marzo prossimo all’Italia verrà richiesto di scegliere a “scatola chiusa”. Una legge elettorale incomprensibile e protagonisti sconosciuti si agitano per tutta la penisola. Il Viminale informa che per questa kermesse elettorale, i simboli presentati sommano a ben 103, una rissa, una calca, tutti a spingere per accaparrarsi un posto a tavola.
Si mangia! Cosa offre lo chef? Questa volta ha pensato l’Europa a suggerire il menù
Il 4 marzo l’Europa farà da ago della bilancia nella scelta dei candidati visto e considerato che, a prescindere dalle promesse bufale a gogo, nessuno dei contendenti ha saputo formulare un progetto veramente realizzabile. Intanto i primi posti a tavola vengono occupati da quelli che portano magliette con il logo “I love Europa”, tipo la maglietta preferita da Mariano Rabino. Accanto si accomodano i signori di “più Europa” con Emma Bonino, convertita dal multiforme politico Bruno Tabacci. Più Europa e così sia! L’Europa dai suoi membri esige sempre di più cose che non dovrebbero interessare il suo dominio, come le valvole ai caloriferi, la curvatura delle banane, le buste di plastica per frutta e verdura e tanto altro. Le pretese dei commensali del “più Europa” anche questa volta non rimangono disattese e da Bruxelles per l’occasione arriva il menù ad hoc.
Una legge del 2015, promulgata esattamente il 25 novembre di due anni fa, a cui si è deciso di dare attuazione solo adesso, trattando del “Novel food”, anche se in 22 pagine questo è stato richiamato solo marginalmente, dal primo gennaio 2018 potranno essere messi in commercio nuovi tipi di alimenti provenienti da “colture di cellule o di tessuti ottenute da animali, vegetali, microorganismi, funghi o alghe” e persino “nanomateriali ingegnerizzati”. Ciò detto, a pranzo e cena ci sarà da sbizzarrirsi gustando ragni impanati, carbonara coi lombrichi, vermi in salamoia, cavallette essiccate, grilli tropicali e locuste africane alla griglia e per finire il dolce al baco di seta. Tutto questo, grazie all’Europa. L’Europa lavora per te, più Europa e più menù gustosi a base di insetti esotici. Quello che forse non tutti sapevano e ce lo dice sempre e comunque l’Europa, è che: mangiare meno manzo e più insetti potrebbe salvare il pianeta. Il come ed il perché ce lo diranno forse, magari, può darsi. Marco Ceriani, fondatore della Italbugs (una realtà europea che si occupa di ricerca e sviluppo di matrici alimentari sicure, eco-sostenibili e ipoallergeniche, come per esempio le matrici di insetti.) startup nata al PTP Science Park di Lodi ma che ora lavora in Olanda, aveva dichiarato: “Sono stato audito in Commissione Agricoltura al Senato in autunno e pensavo che la situazione fosse un po’ più chiara ma mi sbagliavo”. Nulla di cui meravigliarsi. L’Europa pensa alla tua salute e non ti fa mancare la farina di baco di seta oppure l’integratore di grilli negli scaffali dei supermercati. Quello che non riesce all’Europa è trovare tempo e progetti per risolvere l’emergenza lavoro e quella dell’immigrazione. Bisogna accontentarsi, non si può avere tutto nella vita. Basta e avanza quest’Europa. Auspicarne un’altra oltre questa sarebbe un pò troppo.
Emanuel Galea
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