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Redazione Lazio

ELETTE AREA LETTA IN ASSEMBLEA PD LAZIO A GASBARRA: “VAI AVANTI SENZA DI NOI”

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Tempo di lettura 2 minuti “Ci avevi promesso un partito diverso ma la tua segreteria è la foto del solito PD prigioniero di vecchi meccanismi spartitori”

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Redazione

Alcune delle elette nell’Assemblea e nella Direzione Regionale del PD nella lista “Democratici con Gasbarra” – parlando anche a nome dei delegati regionali e dei membri della Direzione vicini a Enrico Letta – hanno scritto una lettera aperta al segretario regionale del Partito Democratico del Lazio, Enrico Gasbarra, per manifestare la loro sorpresa e la loro delusione per le nomine da questi effettuate all'interno del PD del Lazio e per comunicargli che d’ora in avanti non avrà il loro appoggio.
Le firmatarie della lettera hanno contestato a Gasbarra di non aver dato seguito alle sue promesse della campagna per le primarie, ossia la costruzione di “un partito diverso, leggero nel quale non fossero protagonisti sempre i soliti, gli eletti, ma dove avessero spazio personalità della società civile e dove si esaltasse il ruolo delle donne, impegnate con grande difficoltà nel mondo politico”, “un partito riformista, credibile, aperto e propositivo, da cui sparisse una volta per tutte l’idea di essere ex di qualcosa e laddove, pur nella consapevolezza dell’esistenza oggettiva delle correnti, ci fosse un netto ridimensionamento delle stesse all’interno della vita del partito”, in poche parole, un partito che avesse un segretario più libero.
Secondo le firmatarie si è trattato solo di “belle speranze”, visto che con le ultime nomine nella segreteria regionale “svanisce un sogno, sembra di rivedere ‘il modello’ di partito che credevamo e speravamo fosse superato ormai da qualche anno”. Invece per loro è ancora vivo e vegeto “il solito PD, prigioniero non solo delle correnti ma anche degli equilibri interni alle correnti stesse” e di “veti incrociati”.
In particolar modo, i due vicesegretari, malgrado due storie politiche profondamente diverse, “non crediamo che rappresentino quel partito leggero e diverso che vantavi di voler far nascere…”, si legge nella missiva; vicesegretari per la nomina dei quali, a loro avviso, gli intenti iniziali di Gasbarra non sono stati rispettati appieno. E questo nonostante il fatto che proprio lo scrupoloso rispetto delle regole fosse da loro stato chiesto a Gasbarra pubblicamente in Assemblea Regionale per il tramite del consigliere regionale Marco Di Stefano.
Le autrici della lettera, dichiarandosi deluse dalle promesse di Gasbarra, che reputano già cadute nel vuoto, concludono quindi dicendo di non voler “partecipare alla competizione dei veti o al mercato delle compensazioni” e affermando di preferire di “non essere protagoniste insieme a te, di questa nuova pagina della nostra storia, che temiamo ricalchi periodi che, anche recentemente, non hanno portato nessuna nota positiva né al Partito Democratico del Lazio né, tantomeno, a tutti quei cittadini accorsi per le primarie”.

In allegato il testo integrale della lettera
 

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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