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di Angelo Parca
Costigliole D'Asti – Adesso è comprensibile da quel famoso 18 ottobre tutto è cambiato, i genitori di Elena sono venuti a sapere che la loro figlia non è scomparsa nel nulla ma probabilmente è stata uccisa. Lei non ha abbandonato quattro figli perché stanca del suo matrimonio, ne l’hanno rapita e neppure ha perso la memoria ed è in giro chissà dove. Il cadavere della povera Elena Ceste era a circa 800 metri da casa sua.
Sino a pochi giorni fa avevano «totale fiducia» nel genero, padre dei quattro figli rimasti orfani della mamma, oggi il giudizio è come sospeso, in attesa degli esiti ufficiali e definitivi dell’inchiesta coordinata dal pm di Asti Laura Deodato e affidata ai carabinieri. Lo spiegano i legali di fiducia, Carlo Tabbia e Debora Abate Zaro che hanno convocato, per ragioni di spazio, una conferenza stampa nel cortile del condominio torinese dove hanno lo studio: «Non sappiamo nulla della direzione che hanno preso le indagini in queste ultime ore, i genitori e gli altri familiari si stanno confrontando con un lutto imprevisto; loro avevano sperato sino all’ultimo in un finale diverso, cioè in un ritorno di Elena a casa. Ora devono confrontarsi con un quadro profondamente diverso, con una morte avvenuta in circostanze ancora da chiarire». Con tutta probabilità, un omicidio.
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