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Redazione Lazio

Edilizia residenziale, Lazio: l'ombra della criminalità organizzata sulle occupazioni abusive

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Tempo di lettura 3 minuti Ater Roma, Latina e Frosinone in commissione Mafie alla Regione Lazio

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Red. Cronaca

 

La commissione speciale sulle infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata nel Lazio del Consiglio regionale ha incontrato oggi i rappresentanti delle Aziende territoriali per l'edilizia residenziale di Roma, Latina e Frosinone per un'audizione sulla situazione della sicurezza presso gli alloggi Ater e su eventuali fatti che evidenzierebbero interesse per il patrimonio immobiliare da parte della criminalità organizzata. Dalle loro relazioni è emersa una generale opera di riordino e di risanamento dei conti negli ultimi anni, comune a tutti e tre gli enti, ma una diversità di situazioni, che vanno dalle criticità esposte dall'Ater di Roma e di Latina all'assenza di casi di infiltrazioni criminali in provincia di Frosinone.
 
La situazione più grave è stata illustrata da Giovanni Tamborrino, commissario straordinario dell'Ater di Roma – che gestisce circa 48mila alloggi – il quale ha spiegato che è stato riscontrato nella gestione degli anni passati un certo disordine amministrativo e contabile nell'azienda e una carente attività di denuncia di tutte le occupazioni abusive. Recentemente, invece, è cominciato un processo di razionalizzazione per censire puntualmente tutti gli alloggi e i relativi occupanti, che sta dando buoni risultati. Solo dal settembre 2015 al febbraio 2016, ha raccontato Tamborrino, l'Ater ha trasmesso all'autorità giudiziaria 72 notizie di reato di occupazione abusiva, che sono i casi più gravi. Ma poi sono stati citati anche circa 1500 casi di assenza o cessazione dei requisiti previsti dalla legge che però vengono affrontati con procedure da codice civile e segnalati al Comune. A tal proposito, il commissario straordinario ha comunicato alla commissione che a partire dal biennio 2015-2016 sono stati affrontati i 300 casi più scandalosi, che vedevano alloggi occupati da persone che avevano redditi elevati o altre proprietà e di cui oggi ne restano solo 80-90.

Sulla possibilità che dietro le occupazioni abusive possano esserci vere e proprie organizzazioni criminali, Tamborrino si è limitato a dire che vi sono molti casi all'attenzione della Procura di Roma dei quali non ha potuto dar conto e che su migliaia di occupazioni abusive solo una parte marginale è costituita da episodi spontanei, mentre la gran parte a suo avviso è gestita da organizzazioni che usano metodi intimidatori e assoggettamento basato sulla paura, come attestato da fatti pubblici (minacce e gambizzazioni). Situazione comprovata anche dalla scoperta di circa 30-40 alloggi nelle zone di Spinaceto, Casilino e Torre Gaia ascrivibili a un noto clan della Capitale.

Il commissario dell'Ater di Roma ha poi suggerito alla commissione alcune proposte per migliorare le norme in vigore: sul cosiddetto canone in deroga, Tamborrino ha chiesto che venga individuato un reddito limite oltre il quale gli alloggi devono comunque essere sgomberati; sulla possibilità di far lasciare l'alloggio a coloro che hanno altre proprietà, il commissario ha chiesto che – rispetto alla recente normativa regionale dell'estate 2016 – tale obbligo venga esteso anche se le proprietà appartengano ad altri componenti del nucleo familiare; sul canone minimo a 7,70 euro mensili, Tamborrino ha proposto di azzerarlo del tutto di fronte ai casi più gravi ma di elevarlo almeno fino a 30 euro negli altri casi; sulle vendite degli alloggi, infine, il commissario ha espresso contrarietà al pagamento rateale perché ci sono già 11 milioni di crediti non recuperati per il passato, una parte dei quali neanche richiesti per lungo tempo, a rischio di prescrizione.
 
Tamborrino ha chiuso la sua relazione auspicando che sia posta più attenzione alla riqualificazione delle periferie, citando gli esempi positivi di Primavalle e Decima e che siano introdotte norme più restrittive sulle compravendite degli alloggi per impedire che siano rivenduti poco dopo a prezzi anche 10 volte superiori, costituendo una ghiotta opportunità di affari per la criminalità organizzata.
 
Anche il direttore generale dell'Ater di Latina, Paolo Ciampi, ha indicato nelle occupazioni abusive il problema più grave da risolvere, segnalando che sui circa 7000 alloggi gestiti dall'Ater circa 400 risultano assegnati a soggetti diversi da quelli che invece ne hanno la reale disponibilità. Situazione che ha visto protagoniste anche persone legate alla criminalità organizzata. Per questo motivo, nel luglio scorso, l'Ater di Latina ha sottoscritto un Protocollo d'intesa con la Questura di Latina che, secondo Ciampi, sta già dando ottimi risultati in termini di sgomberi e ripristino della legalità, anche attraverso il Tavolo tecnico creato ad hoc, visto che da quella data non risultano casi di occupazioni abusive.
 
Nessun problema di criminalità né tantomeno di infiltrazioni mafiose a Frosinone, secondo Antonio Ciotoli, commissario straordinario dell'Ater di quella provincia, il quale ha invece incentrato la sua relazione sull'opera di risanamento che dal 2013 ha posto in essere nel suo ente che gestisce circa 7300 alloggi, si cui solo 350 risultano occupati senza titolo. Anche Ciotoli ha chiesto che il canone minimo di 7,70 (corrispondente a quello di 15mila lire fissato nel 1987) dovrebbe essere aumentato. Ma il commissario ha sottolineato come nonostante i canoni bassi l'Ater di Frosinone abbia prodotto un bilancio consuntivo positivo nel 2015 e altrettanto si accinge a fare per il 2016.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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