Economia italiana, Istat: rallenta il Pil e previsioni di crescita riviste al ribasso

Mancano poche settimane alla fine dell’anno e all’orizzonte non si intravede nessuna ripresa economica. La crisi continua e nessuno sa dirci quando finirà. Quanto emerge dalle Prospettive per l’economia italiana nel 2018-2019 diffuse ieri dall’Istat, sono chiare: rallentamento del Pil e previsioni di crescita riviste al ribasso per quest’anno.

Nell’anno in corso, il processo di ricostituzione dello stock di capitale è atteso proseguire a ritmi sostenuti influenzato sia dal proseguimento del ciclo espansivo dei mezzi di trasporto sia dalle condizioni favorevoli sul mercato del credito. Gli investimenti fissi lordi sono previsti crescere del 3,9% nel 2018 per poi decelerare nel 2019 (+3,2).

L’attuale scenario di previsione è caratterizzato da alcuni rischi al ribasso rappresentati da una più moderata evoluzione del commercio internazionale, da un aumento del livello di incertezza degli operatori e dalle decisioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea. L’utilizzo dei nuovi dati e il mutamento dello scenario internazionale e nazionale, spiega l’Istat, hanno portato a una revisione al ribasso del tasso di crescita del Pil per il 2018 (-0,3 punti percentuali). La revisione è dovuta prevalentemente al rallentamento del commercio mondiale (0,6 punti percentuali la stima al ribasso per l’anno corrente) con conseguenti effetti sulla stima di importazioni e esportazioni (-2,1 e -2,7 punti percentuali rispettivamente). Il contributo della domanda estera netta è comunque risultato invariato e pari a zero.

Di segno negativo la revisione del contributo della domanda interna al netto delle scorte (da +1,5 di maggio a +1,3) determinata dalla diminuzione della spesa delle famiglie e degli investimenti (rispettivamente -0,3 e -0,1 punti percentuali). Il contributo delle scorte è stato invece rivisto al rialzo di un decimo di punto. Inoltre, dal rapporto Istat emerge che nel 2018, la spesa delle famiglie e delle istituzioni sociali private in termini reali è stimata in deciso rallentamento rispetto agli anni precedenti +0,9%, con un recupero nel 2019 (+1,2%), quando beneficerebbe degli effetti positivi delle politiche fiscali indicate nella Legge di Bilancio. La domanda anche per il 2019 sarà la stessa: come si può uscire dalla crisi senza incrementare l’occupazione? Un’altra domanda: come si possono creare dei posti di lavoro, quando si stanno studiando dei sistemi informatici, che sostituiranno l’uomo?

Marco Staffiero